LA POVERA VEDOVA CHE OFFRE QUELLO CHE HA

Gloria al Signore che ci insegna l’offerta anonima con tutto il cuore

di M. V. - 13-11-12 - (Livello 1 su 5)

Poi, alzati gli occhi, Gesù vide dei ricchi che mettevano i loro doni nella cassa delle offerte. Vide anche una vedova poveretta che vi metteva due spiccioli; e disse: «In verità vi dico che questa povera vedova ha messo più di tutti; perché tutti costoro hanno messo nelle offerte del loro superfluo; ma lei vi ha messo del suo necessario, tutto quello che aveva per vivere». (Luca 21:1-4)

Una cosa che mi ha sempre colpito è l’aiuto verso il bisognoso in forma anonima. Se poi questo aiuto è generoso non in valore assoluto ma il relazione a quello che uno ha, che è magari solo un po’ di più di quello che ha il  destinatario dell’aiuto, allora rimango colpito ancora di più.

Troppo spesso la beneficenza viene ostentata, resa pubblica, descritta nel dettaglio, è una beneficenza finta che nasconde un operazione di “marketing” a favore del soggetto donante, che sia una persona, un gruppo, un’organizzazione oppure un’azienda.

Mi vengono in mente i concerti per raccogliere fondi, le cene di beneficenza ad invito per personalità di vario genere, ma anche la semplice elemosina messa in piazza come per dire: vedete quanto sono generoso, quanto amo il prossimo.

Agli occhi degli uomini spesso conta il valore assoluto del dono ed il personaggio che lo offre, come occasione in più per glorificarlo e ritenerlo punto di riferimento ed esempio da seguire.

Agli occhi del Signore invece vale esattamente il contrario: conta non il valore assoluto di quello che si da, ma quello relativo, che da la misura del  sentimento d’amore che muove l’azione.

Gloria al Signore, che ci ha donato la salvezza offrendo la sua vita come sacrificio propiziatorio per i nostri peccati con un atto d’amore infinito e gratuito.

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