Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

QUANDO RINNEGHIAMO DIO

di Renzo Ronca - 12-2-12

 

 

 

[Imm da www.risorseavventiste.net]  

 

E ancora, poco dopo, coloro che erano lì dicevano a Pietro: «Certamente tu sei uno di quelli, anche perché sei Galileo». Ma egli prese a imprecare e a giurare: «Non conosco quell'uomo di cui parlate». (Marco 14:70-72)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’episodio di Pietro che rinnega per tre volte Gesù è piuttosto famoso (Marco 14:66-72). Per capirlo bene dobbiamo considerare un antefatto (accaduto prima) e un postfatto (accaduto dopo):

Antefatto: (Marco 14:27-31) Pietro è baldanzoso e sicuro di sé e confidando in questo suo slancio giura che non lo rinnegherà mai. Badate bene: “lo stesso dicevano pure tutti gli altri”.

Postfatto: (Giovanni 21:15-19) Gesù risorto chiede a Pietro quale è il suo sentimento per Lui, se gli voleva bene. Pietro in questo caso dimostra consapevolezza e maturità.

 

Che potrebbe significare per noi tutto questo?

 

Il Signore ci parla di periodi difficili, in cui ci sarà il rischio di rimanere scandalizzati:

Gesù disse loro: «Voi tutti sarete scandalizzati perché è scritto: "Io percoterò il pastore e le pecore saranno disperse". (Marco 14:27)

E li vediamo già sul nascere questi periodi: esodi di popoli per la disperazione la fame le malattie le guerre, crisi dell’occidente, nazioni che crollano finanziariamente, povera gente che muore, pastori e responsabili di chiese che invece di aprire le chiese e dare di più, le chiudono pascendo se stessi. Ecco di fronte a scenari di questo genere è umanamente comprensibile che molti rinneghino Dio. Lo rinnegano non solo per paura ma anche per ribellione quando Lo accusano di quanto sta accadendo.

 

E’ facile rinnegare il Signore: lo rinneghiamo ogni volta che diciamo di essere persone “di grande fede” mentre non riusciamo nemmeno a tenere a freno i nostri istinti, gli slanci di eccessiva sicurezza, le paure, le ribellioni, ecc.

 

Pietro e i primi discepoli erano così: spavaldi finché le cose andavano bene, addormentati quando dovevano stare vicino al Signore  (Getsemani Marco 14:32-42), pieni di paura e vili quando dovevano testimoniare.

 

Tutti siamo così umanamente.

 

Ma gli apostoli quando ricevettero lo Spirito Santo da Gesù e quando questo fu confermato nella Pentecoste, non erano più così. Un fuoco di potenza e  di vita li stava formando in uomini veri, nuovi.

 

Anche noi spiritualmente, quando riceveremo lo Spirito Santo,  saremo capaci di fare quello che adesso ci è impossibile. Non ci sono colpe nell’essere umani, nel manifestare i limiti dei nostri istinti. Ma chi vuole seguire il Signore Gesù non può più essere solo umano, in lui deve nascere una consapevolezza diversa, perché in lui può e deve agire anche la presenza dello Spirito di Dio.

 

Cerchiamo questa nuovo stato spirituale, chiediamo a Dio di ricevere lo Spirito Santo.

 

 

 

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