ADORAZIONE: DOVE? -  (RR - 13-11-09)

DOMANDA: Caro Renzo, leggendo Giovanni cap.4 dal versetto 21, Gesù dice alla samaritana, che i veri adoratori adoreranno in spirito e verità, cioè né sul monte né a Gerusalemme. Domando: come mai dopo la dipartita del Signore, gli apostoli, continuavano a frequentare il tempio abitualmente?

RISPOSTA: Caro lettore, ogni espressione della Scrittura va letta e poi meditata ricordando sempre di non prendere tutto alla lettera “perché la lettera uccide, ma lo Spirito vivifica”[1]. Dunque anche questa va ragionata un pochino.

Nel passo che hai citato, Gesù introduce per la prima volta un concetto basilare, davvero profondo, che secondo me ancora oggi fatichiamo a capire: non è più questione di “dove” adorare Dio, ma di “come” adorarlo.

Dio non è più legato ad un posto specifico ma ad uno stato di comunione viva permessa dal Cristo con la grazia dello Spirito Santo.

Spirito e Verità.

Mai due parole sono state così semplici e difficili allo stesso tempo. Il termine  “in Spirito” ci parla del come; il luogo non ha più alcuna importanza. Chi adora Dio unito a Lui in Spirito può essere in qualunque luogo; non necessariamente sul monte o nella sinagoga, in qualunque luogo. Lo spiegherà meglio più tardi: «Poiché dovunque due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro»[2]

In Spirito, in Verità, in Cristo.

Il concetto di Chiesa viene da Gesù ripreso ed ampliato ma rimane come riunione di Figli Suoi. “IDDIO è presente nella raunanza di Dio; Egli giudica nel mezzo degl'iddii”.[3] Dio vuole che noi ci riuniamo e soffre quando siamo dispersi:  “O re d'Assiria, i tuoi pastori si sono addormentati; i tuoi valorosi ufficiali riposano; il tuo popolo è disperso su per i monti e non c'è nessuno che lo riunisca”[4] Riunione prima in noi stessi raccogliendo lo spirito nostro, l’anima e il corpo e tenendoli uniti allo Spirito di Dio[5]; poi riunione con i fratelli perché da soli non potremmo costituire il “corpo”, la Chiesa.

Il luogo non condiziona Dio;  ma Dio, se mai, avvolge le nostre anime e il nostro tempo rendendo “sacri” noi, il tempo della preghiera ed il luogo dove ci mettiamo ad adorare. Ogni luogo può essere buono (anche la sinagoga o il monte, anche le chiese nostre) purché l’uomo si presenti davvero rinnovato e nella pace: “Io voglio dunque che gli uomini preghino in ogni luogo, alzando mani pure, senza ira e senza dispute”.[6]

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[1] Corinzi 3:6 “Egli ci ha anche resi idonei a essere ministri di un nuovo patto, non di lettera, ma di Spirito; perché la lettera uccide, ma lo Spirito vivifica”.

[2] Matteo 18:20 ND

[3] Salmi 82:1 Diod.

[4] Naum 3:18

[5] Marco 12:30 “Ama dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima tua, con tutta la mente tua, e con tutta la forza tua".

[6] 1Timoteo 2:8