Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

CHE NE SARA’ DI QUELLI CHE NON CONOSCONO LA VERITA’?” 

Molto spesso ci chiediamo come sarà il giudizio finale; chi i salva e chi non si salva. Se da una parte la domanda appare lecita, dall’altra però presenta dei rischi. Il primo rischio è il giudizio facile di chi vuole subito applicare la “matematica biblica”; il secondo è l’opposto, cioè chi evitando il giudizio  entra nella superficialità del “buonismo”e  accetta anche il peccato; il terzo è il rischio di contemplare troppo la condanna, e troppo poco la buona notizia della salvezza per grazia, che è il nostro vero centro di meditazione.


1) Caro Renzo, se noi, cristiani, conosciamo La Verità, che ne è o che ne sarà dei milioni o miliardi di persone che non conoscono La Verità, soprattutto nel caso in cui non abbiano avuto modo di conoscerla? Ho letto una presa di posizione di un pastore protestante svizzero, se non erro, che dice che bisogna avere il coraggio di affermare che si salverà unicamente chi crede in Gesù! Tu che ne dici? (PT)

RISPOSTA: (Per questioni di spazio riportiamo solo una breve sintesi della nostra lunga risposta a questa domanda già inviata alla gentile corrispondente.)

  • Dio opera nelle anime di tutti;
  • le Sue intenzioni diventano azioni misteriose che influenzano il nostro cuore ma senza mai obbligarlo. Agisce come un dolce profondo richiamo d’amore, che si avverte nella nostalgia di un sentimento sfuggente, e nella sete delle Sue parole.
  • La risposta che diamo a questa “tensione” verso di Lui si tramuta in scelte, atti, speranza, fede, testimonianza della Sua grazia.
  • Sappiamo che chi Lo ignora o Lo rinnega volontariamente e coscientemente, non avrà parte alcuna nella vita e nella casa che ci ha preparato.
  • Ma molte sono le persone inconsapevoli. Parrebbe che chiunque non abbia conosciuto il Cristo non possa entrare nel paradiso, tuttavia insegnamenti del contesto biblico ci inducono alla riflessione ed alla cautela di giudizio: Dio non vuole che facciamo delle tabelle di classificazione usando le frasi del Vangelo (altrimenti Gesù ci avrebbe dettato un nuovo decalogo, non trasmesso degli insegnamenti). Gli insegnamenti da ricordare in questo caso sono: 

a)      Il Signore è al di sopra di ogni regola apparentemente giusta (Matt 12:1-8);

b)     Lui stesso è il Soggetto e noi l’oggetto d’amore (Michea 4:6);

c)      Egli desidera rivelarsi in un incontro personale con noi ed a questo ci chiama gradatamente (Matt. 17:1-13); Non manifesta intenzioni di giudicare, ma di rivelarsi. Il giudizio è una conseguenza di una libera scelta dell’uomo e la conclusione di una fase terrena.

d)     Più che il giudizio ci deve interessare la salvezza (1Corinzi 9:22-23);

e)      Il Signore ha perdonato quelli che non erano consapevoli di ciò che stavano facendo anche contro Lui stesso (Luc 23:34); ma questo non vuol dire che chi è potenzialmente perdonato sia automaticamente salvato. Egli conosce in modo mirabile e totale chiunque lo ami o desideri amarlo  (1 Cor 8:3);

f)       il Signore si serve anche di noi per una testimonianza delle Sue intenzioni di salvezza (Atti 23:11);

g)      Gesù solo è la nostra vita (Giovanni 6:22-59);

h)      Gli insegnamenti vanno letti per evidenziare il progetto dell’amore del Padre unito nel Figlio, che opera oggi su ogni carne per mezzo dello Spirito Santo; uno dei più significativi punti è che “tutti saranno ammaestrati da Dio” (Giovanni 6:45; Isaia 54:13).

 

2) Caro Renzo, ti soffermi in modo particolare su due categorie di persone: quelli che non hanno avuto modo di conoscere Gesù e il suo insegnamento e quelli che consapevolmente lo rifiutano. Dici che Gesù non usa le nostre categorie mentali, non si ferma alle etichette, legge direttamente nei cuori e ama i cuori puri. Vorrei che tu estendessi il tuo ragionamento per me, forse per altri è ovvio, ai fedeli di altre religioni, alle persone che devotamente e sinceramente cercano e servono altri credo. Per fare un esempio estremo, fammi un ipotesi (come giustamente sottolinei non possiamo andare oltre) del destino futuro dell'anima del Dali Lama....

 

RISPOSTA

Credo che la parabola delle dieci mine sia illuminante (Lu 19:11:27). Tutti noi riceviamo delle possibilità. Qualcuno di più qualcuno di meno. Alcuni “investono” queste possibilità “spendendole” cioè mettendosi in gioco, mettendosi in discussione, ed aumentano il “capitale” di saggezza. Nel linguaggio della nostra PIC diremmo: “la sua anima si espande in tutte le direzioni che Dio consente, più che può”.

Altri invece “proteggono” l’investimento che hanno ricevuto, non usano le loro potenzialità per porsi domande e per tentare risposte che potrebbero metterli in crisi… preferiscono l’acquisito, il certo di una regola all’incertezza di una fede che pretende di trasformarsi e trasformarti ogni giorno; che non puoi controllare…

Tu sei una che appena è divenuta consapevole del deposito che è nel suo cuore, subito “si è buttata” rischiando di perdere la stima delle vecchie amicizie (…) Hai parlato con altre persone con cui condividevi la devozione e l’osservanza di prima, le quali, invece, di fronte alla possibilità di questa “avventura” spirituale, hanno mostrato dubbi e preferito restare com’erano…. Come vedi c’è chi “investe” il suo deposito e chi lo nasconde (almeno per ora perché poi non sappiamo cosa e quando produrrà la tua testimonianza[1]). (…)

[Nella foto: Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama dei buddhisti tibetano; fu costretto all'esilio in India in seguito all'occupazione cinese del Tibet. Si è distinto per l'impegno non violento, a favore dell'autonomia del suo paese, che nel 1989 gli valse il premio Nobel per la pace. Encarta]

 

Non so se il Dalai Lama, guida del buddismo tibetano, abbia mai sentito la mano del Dio della Bibbia nel suo cuore, ma da una intervista che lessi di lui, sembra che conosca bene le nostre Scritture, gli insegnamenti evangelici. Ha espresso un suo parere preciso e rispettoso su Gesù; ma non lo considera come Dio; Dio che, tutto sommato se ho capito bene, per lui non esiste. La sua fede non è per un Essere divino che alla fine viene e realizza un giudizio finale, ma si basa su continue reincarnazioni senza fine; lui stesso ritiene di essere la reincarnazione del Buddha. Secondo noi cristiani non è così[2]. Mi pare siano scelte consapevoli molto diverse.

Tempo fa è morto il marito di una conoscente, ateo, con cui avevo avuto un breve scambio di opinioni sulla fede. Egli ha rifiutato ogni possibilità accettando la sua sola possibilità, cioè la fede nell’uomo, su cui aveva anche scritto un libro. Finito l’uomo finito tutto. E questo, penso sia a lui capitato dopo la morte, per sua scelta. Come vedi ognuno “si gioca” la sua vita terrena come preferisce. Secondo noi il Signore Gesù non è solo un profeta come tanti, Egli è il Cristo, Dio venuto in veste umana. Crediamo che tornerà nella gloria come Re e Giudice e Lo aspettiamo. Chi non Lo ha accettato come potrà poi andare con Lui nella Sua casa?

Più complicata è a situazione di chi pur credendo nello stesso Dio di Abramo, non riconosce in Gesù, il Cristo (Musulmani, Ebrei…). Certo l’idea di uno stesso dio biblico che manderebbe due razze una contro l’altra ad uccidersi in nome suo, non mi pare accettabile. Vi è un indurimento del cuore che non riesce  (o non vuole) aprirsi al perdono. In questo caso non mi pare si possa parlare di una rinascita, ma solo di una devozione legalista fanatica a cui Gesù ha già detto tutto quello che doveva dire. Del resto abbiamo imparato a non dividere in classi e sottoclassi gli uomini, le fedi e le chiese, ma in persone che hanno (o non hanno) un rapporto intimo con Dio.

Io credo che già adesso il Signore ci stia valutando nella qualità dei nostri investimenti spirituali. Chi “si sa perdere” in Lui “rinnegando” il proprio “io”, la propria bella immagine sociale, chi si sa togliere le divise di dosso ed inginocchiarsi umilmente, semplicemente, allora, ne sono certo, ritroverà se stesso in Dio, che gli mostrerà il Suo compiacimento.

E questo in qualunque posto (o confessione) egli si trovi.

Chi invece segue solo delle regole, dei riti, sarà un devoto, ma sempre un idolatra rimane, ed il suo cuore è morto.  E anche questo in qualunque posto (o confessione) si trovi.

 

3) ….Vorrei che tu approfondissi sugli Ebrei e sui Musulmani..

 

RISPOSTA

Cara amica, bisogna apprezzare il tuo desiderio di conoscere quanto possibile fino in fondo, anche se io insisterei di più sul concetto di salvezza  piuttosto che sulla sorte delle altre confessioni, che potrebbe essere fuorviante. Spero solo di essere all’altezza e di non avventurarmi oltre il consentito. Per rispondere ho elaborato del materiale; in special modo alcuni passi del Vecchio Testamento[3] col nostro sistema dell’espansione spirituale che tu conosci; altri del Corano[4] ed infine del Nuovo Testamento tentando una conclusione che non è diversa da quanto già detto. Il problema è stata la sintesi.

Lo Spirito di Dio avvolge la Terra pure se questa è permeata di peccato e degradata. Dio ha tanta pena per le sue creature ed io credo che tenti di parlare a tutti per tirarli fuori dalla sicura perdizione. Quando chiamò me, ero nel peccato. A chi accenna un minimo di risposta, un minimo di rispetto e di buona volontà Egli saprà come rivelarsi. A chi non vuole ascoltare probabilmente non cesserà di chiamarlo e di amarlo, ma alla fine dei tempi non potrà fare più nulla per lui.

Sottolineo “non vuole” che è ben diverso da “non può”. Il  “non può” è solo un ostacolo momentaneo della persona, relativo davanti a Dio, che tutto invece può; il “non vuole” invece implica una durezza cosciente del cuore della persona chiamata, che pur potendo, non si lascia compungere. Vediamo nella Scrittura che alcune menti vengono abbandonate alla vacuità del loro pensiero, come nelle concupiscenze e nei disordini sessuali;[5]  questo abbandono a se stessi è come dire un abbandono a Satana, ma sempre con la speranza di una salvezza finale[6].

Credo in questo si confonda il “buonismo” e la “cattiveria” di Dio: in realtà non è né troppo buono da perdonare tutti, né troppo cattivo da condannare in base a delle regolette scritte sulla lavagna. Si confonde il Suo amore con la Sua giustizia. Questo perché l’uomo non può vedere “l’insieme dell’amore” ma solo certi suoi effetti. Amore e giustizia in Dio convivono meravigliosamente. Le intenzioni di Dio sono bontà ed amore puro. Sempre. La giustizia alla fine dei tempi non è un verdetto che un mago tira fuori dal suo cilindro a sorpresa, ma la libera scelta delle sue creature, come l’uomo[7], che qui, sulla terra, si è già messo su una strada o su un’altra.

Mi rendo conto oggi, con commozione e tanta riconoscenza, che sentivo l’amore di Dio anche quando molti anni fa non cercavo Lui direttamente;  l’ho sentito anche quando ho peccato volontariamente; e l’ho sentito dopo, quando a mia volta l’ho amato. Il mio pianto era di gioia ma anche di pentimento con dolore profondo, per quanto male Gli avevo fatto per inavvertenza o per superbia. Il Signore mai ha smesso di amarmi e di chiamarmi, da quando sono nato, persino quando l’ho bestemmiato. Io ero preso da tutto quello che c’è nel mondo ed a volte ne sento ancora il fascino. Di me non ho alcuna considerazione, so che valevo poco e che valgo poco; però di una cosa sono certo: che Lui mi ha sempre amato e che mi amerà sempre. Ma come ama intensamente me, ama anche te se in te c’è posto per il ravvedimento; ed ama le persone che sono nel mondo, tanto da annullarsi dall’eternità fino alla croce, in questa terra rovinata. Se tu parli di Lui è perché anche questo tuo interesse è frutto di un dono di Gesù. Una carezza che da Lui è scesa nel tuo cuore e che la tua anima ha colto spingendo la tua persona a cercarLo. Egli sa come parlarti e tu stai imparando a sentirLo, affinando i tuoi sensi spirituali nell’attesa che tu possa accettarlo e dunque mostrare contrizione e Lui possa salvarti. Il cammino di espansione che stiamo facendo serve proprio a sperimentare questo.

Egli sa anche come parlare a chi non segue le nostre vie cristiane. Dio infatti non ama meno di noi gli Ebrei e gli  Islamici; e sa parlare loro “attraverso” le scritture, trasmettendo insegnamenti di base analoghi. Bisognerà poi vedere le risposte delle singole anime a questi richiami. Su queste risposte, che solo Dio può valutare conoscendo quanto abbiamo dentro, eventualmente il giudizio.

Mentre leggevo i Salmi, Isaia ed i passi che ho citati del Corano, avvertivo in me lo stesso Spirito di Dio, calmo e presente; avvertivo soprattutto in chi scriveva, la stessa sete dell’Eterno, il rispetto,  l’amore verso Dio.

La base degli insegnamenti che arrivano alle coscienze dei credenti ebraici ed islamici, di per sé io credo sarebbe sufficiente a ricevere il “carattere” di Dio; e questo, benché abbozzato, dovrebbe essere sufficiente a smuovere i cuori nella direzione del Cristo che ne è la prima espressione o personificazione. Pensa a Nicodemo. Purtroppo però così non sempre avviene. L’uomo preferisce arroccarsi dietro leggi idealizzate. E’ lo stesso discorso delle diverse chiese cristiane: noi tra cattolici, ortodossi e protestanti non ci uccidiamo fisicamente (benché non sia passato molto tempo da quando lo facevamo sul serio), però spesso lo facciamo spiritualmente. Se dunque noi, che “possediamo” la verità di Cristo, ci comportiamo in modo così indegno, eppure pensiamo di essere salvati, come possiamo giudicare quei popoli che non hanno ancora conosciuto Gesù?

Sapere di Gesù, essere nati in una chiesa cristiana, non è automaticamente come “averlo in noi”. Così come essere nati lontano dal cristianesimo non vuol dire automaticamente non essere salvati.

Io so che in Cristo c’è la salvezza perché l’ho incontrato, dunque vado avanti così. Ma so anche che il giudizio non mi compete e che lo Spirito di Dio semina in tutti i terreni, e la risposta è diversa per ogni terreno e per ogni seme.

Dio per il giorno finale che ha preparato, ha “memorizzato” i pensieri le intenzioni e le azioni di tutti noi. A chi ha dato di più non chiede di giudicare di più, ma di dare di più. Per cui attenti a non cadere[8] perché:

Luca 12:48 (…) .A chiunque è stato dato molto, sarà domandato molto; e a chi molto è stato affidato, molto più sarà richiesto».

Noi “cristiani del perdono e della salvezza” che esportiamo la guerra in nome di Dio e della pace, proprio nei paesi islamici, non siamo più condannabili per la nostra ipocrisia, di chi nello stesso Santo Nome si ostina a difendere un territorio?

Mi chiedi che ne sarà degli Ebrei e dei Musulmani: Se il Signore giudicasse a nazioni intere, allora non si salverebbe proprio nessuno; ed i primi a sparire saremmo proprio noi. L’apostolo Paolo degli Ebrei parla a lungo e capiamo che non si può dare un giudizio facile. La mia speranza è che nella Sua infinita sapienza e misericordia salvi individualmente chi ha tentato di offrirGli se stesso; se questa persona ha il cuore sincero l’avrà fatto, in coscienza, con il meglio di quello che aveva con sé: parlo del meglio dell’intelletto, dell’anima, della forza e delle risorse per accedere alla fede, che ha trovato nel suo ambiente di nascita ed in cui è vissuto. Le buone intenzioni, la cura, la buona volontà nel seguire la trazione-azione di Dio comunicatagli dallo Spirito Santo, sarà osservata ed apprezzata dal Signore.

Certa è una cosa, come ebbi già modo di dire: anche se Dio è buono, l’uomo sceglie comunque liberamente il suo destino; e a vedere il mondo come sta andando non c’è da essere molto ottimisti. Resterà un residuo di uomini tra milioni di altri, che Lui considera “giusti” perché giustificati;  siano stati  una volta ebraici, islamici, cristiani cattolici, evangelici, ortodossi, o altro, noi non possiamo sapere come Lui tocca i cuori, né possiamo sapere le risposte di questi cuori; sono persone che non conosciamo veramente, che non possiamo conoscere e che non è importante conoscere; sono le anime salvate, trasformate, del passato e del presente, da Adamo fino a Gesù e dopo di Gesù; quelle anime che non hanno rifiutato la compunzione del cuore mosso dal Suo Spirito, ma che hanno sperato in Lui, e si sono offerte a Lui, con tutto quello che avevano, come meglio potevano, ed il cui sacrificio Lui ha accolto. Sappiamo  che solo per mezzo del Cristo ci potrà essere la salvezza, ma non sappiamo come quando e in che modo il Cristo si presenterà ai cuori. Egli opererà come vuole, e quelli salvati forse avranno non poche sorprese nel ritrovarsi o nel non trovarsi mai più.

Ti consiglierei alla fine, cara amica, di non concentrarti più su chi si salva o non si salva, ma sulla gratuita salvezza che ORA il Signore sta offrendo a te; e di occuparti di come presentare la tua persona a Lui, pura nel corpo e nello spirito, con il cuore riconoscente per ogni peccato che Lui ti avrà mostrato, e che subito ti avrà tolto, in virtù del ravvedimento che opera in te lo Spirito Santo.

Sia benedetto il Signore della Vita e del Tempo, per mezzo del quale col Suo sacrificio, tutto questo è stato, ed è possibile; ben oltre i confini della nostre possibilità di comprensione e le tentazioni di classificazione.

Un caro saluto. Renzo Ronca

(dal Rit n21_I-genn-04)

L'argomento è stato aggiornato con:

Quelli nati prima di Cristo o che non l’hanno conosciuto, come verranno giudicati? - RR- 6-3-12

CHI FA IL BENE MA NON CONOSCE CRISTO PUÒ ESSERE SALVATO?  R. S. – 6-3-12

 

 

 

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[1] La nostra corrispondente ha preferito poi interrompere con noi il cammino di espansione spirituale, forse per nostra incapacità.

[2] Su questo argomento vedi in qs numero “Il Karma-cosa pensare della reincarnazione?”

[3] Salmi: 34:15-22; 49:7-9; 15; 71; Isaia 2.

[4] Corano: LXXVIII, 38-40; LXIX, 15-18; XXXIX, 67 –72; X LI, 20-22; XXV, 17-19; LVII; 12-13; XXXIX, 73-75; LXXXIX, 21-30.

[5] Romani 1:22-32  Dichiarandosi di essere savi, sono diventati stolti, e hanno mutato la gloria dell'incorruttibile Dio in un'immagine simile a quella di un uomo corruttibile, di uccelli, di bestie quadrupedi e di rettili.  Perciò Dio li ha abbandonati all'impurità nelle concupiscenze dei loro cuori, sì da vituperare i loro corpi tra loro stessi. Essi che hanno cambiato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura, al posto del Creatore che è benedetto in eterno. Amen.  Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami, poiché anche le loro donne hanno mutato la relazione naturale in quella che è contro natura. Nello stesso modo gli uomini, lasciata la relazione naturale con la donna, si sono accesi nella loro libidine gli uni verso gli altri, commettendo atti indecenti uomini con uomini, ricevendo in se stessi la ricompensa dovuta al loro traviamento. E siccome non ritennero opportuno conoscere Dio, Dio li ha abbandonati ad una mente perversa, da far cose sconvenienti, essendo ripieni d'ogni ingiustizia fornicazione, malvagità, cupidigia, malizia; pieni d'invidia, omicidio, contesa frode, malignità,ingannatori, maldicenti, nemici di Dio, ingiuriosi, superbi, vanagloriosi ideatori di cose malvagie, disubbidienti, al genitori, senza intendimento, senza affidamento, senza affetto naturale, implacabili, spietati. Or essi, pur avendo riconosciuto il decreto di Dio secondo cui quelli che fanno tali cose sono degni di morte, non solo le fanno, ma approvano anche coloro che le commettono.

[6] 1Corinzi 5:4-5 Nel nome del nostro Signore Gesù Cristo, essendo riuniti assieme voi e il mio spirito, con il potere del Signor nostro Gesù Cristo ho deciso che quel tale sia dato in mano di Satana a perdizione della carne, affinché lo spirito sia salvato nel giorno del Signor Gesù.

[7] Il giudizio non riguarderà solo gli uomini, ma anche gli “angeli caduti” secondo quanto detto in: 1Corinzi 6:3 Non sapete voi che noi giudicheremo gli angeli? Quanto più possiamo giudicare le cose di questa vita!

2Pietro 2:4 Se Dio infatti non risparmiò gli angeli che avevano peccato, ma li cacciò nel tartaro tenendoli in catene di tenebre infernali, per esservi custoditi per il giudizio;

[8] 1Corinzi 10:12 Perciò, chi pensa di stare in piedi, guardi di non cadere.

 

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