SCRITTURA E VERITA’ ASSOLUTA - di Renzo Ronca -  7-9-08 - (impaginaz agg 7-9-18)

 Domanda di E.B.

Ti vorrei  fare una domanda: Quando in questo periodico dici: "Come sapete, alla PIC - e dunque anche nella redazione del giornale - siamo di denominazioni diverse ed abbiamo il massimo rispetto per le nostre diversità", e sono in tutto pienamente d’accordo con te, sottintendi che la Verità sia RELATIVA o ASSOLUTA? Ci sono ASSOLUTI nella PAROLA, VOLONTÀ, RIVELAZIONE di Dio?

Risposta

Caro E. cercherò di spiegarmi in maniera semplice, anche se la tua domanda presenterebbe aperture teologiche complesse. Spero di non banalizzare.

 

 Dio, per noi credenti è un assoluto, ovvero libero da ogni limite, non condizionato da rapporti o relazioni varie; ha carattere universale;  è la Verità che si impersona in Cristo. 

“L’intenzione di Dio” è la Sua volontà creatrice d’amore e di bene; anch’essa appare a tutti i credenti come un assoluto.

Questa, assieme alle rivelazioni del Suo piano di salvezza ed al Suo “carattere” si desume dalla Bibbia; il tutto, per noi credenti, diviene un assoluto.

Nella Bibbia le “intenzioni di Dio” sono purissime, perfette.

I libri della Bibbia, per volere di Dio, sono stati ispirati dal Suo Spirito a degli uomini; ma a parte il decalogo, non ci sono altre parti “dettate” direttamente. Questo significa che a Dio è piaciuto esprimersi tramite il carattere dei profeti, con la loro cultura, la loro personalità, il loro linguaggio legato al loro tempo, i loro limiti  e perché no, anche i loro difetti; in un certo senso la perfezione viene ad essere riportata da uomini imperfetti. Se “l’intenzione perfetta” di Dio è un assoluto, certo non lo è il carattere umano che la spiega. Possiamo dedurre dunque che quel messaggio perfetto divino espresso nella Bibbia va “scartato” piano piano, come si fa con un pacco regalo, togliendo la carta colorata che l’avvolge, che non è assoluta, ma relativa.

  

 

Oltre dunque alle diversità di chi fisicamente ha scritto i Libri sacri, come vediamo in tabella, abbiamo altre componenti che non sono assolute ma relative. L’interpretazione dunque che ricerca degli assoluti deve tenerne conto. Dei modi di interpretare ne abbiamo già parlato altrove, ripeterò solo che personalmente non posso accettare l’interpretazione SOLO strettamente letterale delle parole che leggo nella Bibbia. Devo comprendere lo “spirito che anima le parole dei testi”,affinché sia  il più possibile vicino a quello che presuppongo essere stato nelle intenzioni di Dio. Nessuno dice che ciò sia facile. Ma Dio resiste solo ai superbi mentre si lascia avvicinare dagli umili e si farà trovare da chi lo cerca con cuore puro.

Esempio: quando dice “le donne tacciano…” non può considerarsi un assoluto, ma un concetto relativo. Quando dice “Io e il Padre siamo Uno” è invece un assoluto per noi cristiani.

Ovviamente non lo è per un Israelita.

A complicare la cosa c’è un altro fatto: il nostro Dio è talmente luminoso che non si può osservare direttamente, saremmo bruciati, ma possiamo osservare la sua ombra e di lì sforzarci di capire quanto possiamo. Voglio dire che accanto alla innegabile limitatezza umana, c’è anche un certo alone di mistero che avvolge Dio. Tale penombra va accettata.

Molte chiese invece, dove non arrivano, pur di non lasciare la cosa nell’incertezza, pongono un dogma.

 

Io credo esistano pochi assoluti (forse tutto sommato è uno solo: Dio), ed il resto sia materia nelle Sue mani che prende forma e si rivela sempre più assumendo forme fisse nel nostro tempo.

 

Un modo per essere più umili?  Limitare il più possibile i “dogmi” dottrinali e le risposte “secche”; cercare e restringere il più possibile gli argomenti biblici fondamentali  che troviamo, quelli essenziali, di base; e di quelli, farne una comunione, per ricominciare un nuovo alfabeto per dei nuovi cristiani senza più barriere né etichette denominazionali.

 

Comprendere l’Assoluto è voler comprendere Dio stesso. Io onestamente non lo comprendo, però lo amo. Un po’ illogico forse, me ne rendo conto, ma come conseguenza di questo amore, che credo ricambiato, dentro di me fioriscono ogni tanto dei segnali indicatori che mi indicano come comportarmi. Sono concetti fissi nel mio tempo come dicevo, riferimenti necessari, magari dedotti dalla meditazione delle Scritture. Verità assolute? Chi lo sa… magari lo sono solo per me.

  

 Indice posta - Home

 

 

 

Questo sito ed ogni altra sua manifestazione non rappresentano una testata giornalistica sono scritti NON PROFIT, senza fini di lucro, per il solo studio biblico personale di chiunque lo desideri - vedi AVVERTENZE