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DIVORZIO E BIBBIA 1: CI SI PUO' RISPOSARE? - di Renzo Ronca - 8-12-18
DOMANDA: Caro Renzo in chiesa stiamo affrontando i comandamenti, ieri è stata la volta dell'adulterio. Non ne sono uscito del tutto convinto riguardo alle spiegazioni ricevute, ho letto e riletto molto su questo argomento e vedo che anche on-line molti si accordano la situazione secondo le proprie voglie. Prima di intavolare una discussione vorrei chiederti se conosci link da farmi leggere in merito e ho una domanda secca: ci si può risposare? RISPOSTA: Buongiorno, hai toccato un punto particolare, mi spiego: io sono parte in causa essendo divorziato e risposato. Anche per questo ti darò si, la mia risposta, ma potrei non essere obiettivo e dunque forse è bene a questa aggiungere una risposta più “asettica” e teologica che, appena gli sarà possibile, ci manderà il frat. Roberto Sargentini scrittore studioso delle Scritture. Intanto ti dico come la penso. [...] Matrimonio Divorzio e Scrittura - mia opinione Nel giudaismo (il cristianesimo è il seguito del giudaismo) esisteva già il divorzio (lo stesso Giuseppe, neo-sposo di Maria, aveva pensato di attuarlo), ma era diventato al tempo di Gesù un atto che gli uomini facevano egoisticamente anche senza gravi motivi, mettendo spesso la donna ripudiata in una situazione così terribile da mettere a rischio la sua sopravvivenza. Gesù critica questo atteggiamento, ma seppure in un contesto di critica non esclude il divorzio: “Ma io vi dico: chiunque manda via sua moglie, salvo che per motivo di fornicazione, la fa diventare adultera e chiunque sposa colei che è mandata via commette adulterio” (Matteo 5:32) L’apostolo Paolo in Efesini 5 scende nelle radici dei significati e, secondo me, ci dà una chiave importante per capire il senso dell’unione matrimoniale con quel che ne consegue (sposo=Gesù, sposa= Chiesa) “22 Mogli, siate sottomesse ai vostri mariti, come al Signore; 23 il marito infatti è capo della moglie, come anche Cristo è capo della chiesa, lui, che è il Salvatore del corpo. 24 Ora come la chiesa è sottomessa a Cristo, così anche le mogli devono essere sottomesse ai loro mariti in ogni cosa.25 Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la chiesa e ha dato se stesso per lei, 26 per santificarla dopo averla purificata lavandola con l'acqua della parola, 27 per farla comparire davanti a sé, gloriosa, senza macchia, senza ruga o altri simili difetti, ma santa e irreprensibile. 28 Allo stesso modo anche i mariti devono amare le loro mogli, come la loro propria persona. Chi ama sua moglie ama se stesso. 29 Infatti nessuno odia la propria persona, anzi la nutre e la cura teneramente, come anche Cristo fa per la chiesa, 30 poiché siamo membra del suo corpo. 31 Perciò l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diverranno una carne sola. 32 Questo mistero è grande; dico questo riguardo a Cristo e alla chiesa. 33 Ma d'altronde, anche fra di voi, ciascuno individualmente ami sua moglie, come ama se stesso; e altresì la moglie rispetti il marito.” Efes 5:22-33) Risposarsi – Non si può fare una casistica, dipende da persona e persona. Vediamo i due estremi: 1) Se uno sta relativamente bene con la propria moglie (o il proprio marito) ma incontra un’altra persona con cui potrebbe star meglio e per questo desidera sposarsi di nuovo, mi pare un’azione indegna. 2) Se uno viene tradito o una donna viene picchiata o uno dei due coniugi commette evidenti azioni contro Dio o contro il prossimo (furti droga idolatrie omicidi ecc.) mi pare esistano motivi più che sufficienti per una separazione-divorzio. Tra questi due estremi esistono una infinità di varianti che solo di volta in volta possono essere chiariti davanti al Signore e a se stessi. Non avendo trovato un link come mi hai chiesto, ti riporto di seguito qualcosa dal “Commentario biblico del discepolo” di William Mac Donald: (non far caso alla mancanza di accenti, copiando è venuto così; ho evidenziato alcuni passaggi). «Matteo 5:31-32 - 31 Fu detto: "Chiunque ripudia sua moglie le dia l'atto di ripudio". 32 Ma io vi dico: chiunque manda via sua moglie, salvo che per motivo di fornicazione, la fa diventare adultera e chiunque sposa colei che è mandata via commette adulterio. Il tema del divorzio e di un nuovo matrimonio e uno degli argomenti piu complicati della Bibbia. E praticamente impossibile rispondere a tutte le domande che sorgono, ma puo essere utile esaminare e riassumere cio che, a nostro parere, la Scrittura insegna a tale proposito. DIVORZIO E NUOVE NOZZE Il divorzio non rientrava nei piani Dio per l’uomo. Il suo ideale e che l’uomo la donna rimangano sposati “finche morte non li separi” (Ro 7:2-3). Gesu chiari questo concetto ai farisei ricordando loro l’ordine divino espresso nella creazione (vd. Mt 19:4-6). Dio aborrisce il divorzio (vd. Ml 2:16) o, meglio, il divorzio non conforme alla Scrittura. Infatti non aborrisce tutte le forme di divorzio, poiche, parlando di se stesso, afferma di aver “divorziato”da Israele (vd. Gr 3:8). Cio era avvenuto perche il popolo lo aveva dimenticato e praticava l’idolatria. Israele era diventato infedele. In Mt 5:31-32 e 19:9 Gesu insegno che il divorzio era proibito, a meno che uno dei coniugi non si fosse reso colpevole di fornicazione. Tale precisazione e assente nei passi paralleli di Mr 10:11-12 e Lu 16:18. La migliore spiegazione di questa discrepanza consiste, probabilmente, nel fatto che ne Marco ne Luca riportano tutte le parole di Gesu. Percio, anche se non e la soluzione ideale, il divorzio sarebbe consentito nel caso di infedelta di uno dei coniugi. In tal caso Gesu permette il divorzio, ma non lo prescrive. Secondo alcuni studiosi, il divorzio si puo tollerare quando il credente e abbandonato dal coniuge non credente (vd. 1 Co 7:12-16). Paolo scrive che, in tal caso, il coniuge superstite non e vincolato al prosieguo della convivenza ed e libero di ottenere il divorzio (per abbandono). E nostra opinione che qui si tratti della stessa eccezione contemplata in Mt 5 e 19, vale a dire l’abbandono del tetto coniugale da parte del non credente, il quale intraprende una nuova convivenza. Percio un divorzio biblicamente fondato puo essere concesso al credente solamente in caso di adulterio del coniuge. Spesso si dice che, se anche il N.T. permette il divorzio, non permette pero di contrarre nuove nozze. Ma anche questo problema va affrontato. Il N.T. non condanna il nuovo matrimonio della parte innocente, bensi soltanto quello della parte colpevole. Inoltre uno dei motivi principali del divorzio biblicamente fondato e la possibilita di contrarre un nuovo matrimonio: in caso contrario, basterebbe la sola separazione. In ogni discussione su questo argomento, inevitabilmente, nasce la domanda: “Come stanno le cose per coloro che hanno divorziato prima di convertirsi?”. Dovrebbe essere chiaro che i divorzi e i nuovi matrimoni precedenti la conversione sono peccati completamente perdonati (vd. 1 Co 6:11, dove Paolo afferma che l’adulterio era uno dei peccati di cui si erano resi colpevoli i credenti di Corinto nel passato). I peccati commessi prima della conversione non dovrebbero impedire ai credenti di avere piena comunione con la chiesa locale. La questione si fa piu difficile riguardo ai credenti che hanno contratto il divorzio per motivi biblicamente non accettabili e che, in seguito, si risposano. […] In materia di divorzio, ogni caso e diverso dall’altro. Percio, gli anziani di una chiesa locale devono esaminare con cura ogni singolo caso e valutarlo secondo la Parola di Dio.»
Segue lo scritto teologico "Circa il divorzio" del Prof. Roberto Sargentini
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