MESTIERE DI GENITORE: AUTO-OSSERVARSI PER FARE MEGLIO

A cura di Gabriella Ciampi – psicologa psicoterapeuta - 27-11-18

 

 

Una madre di due figli di 7 e 13 anni ci scrive: “Leggendo l’articolo sugli stili genitoriali penso che finora sono stata una madre tipo dell’ esempio due, lo rivedo in molte situazioni. Ora vorrei fare un cambiamento nei confronti dei miei figli. Sono ancora in tempo per riparare? Cosa posso fare?”

La lettrice si riferisce all’articolo su GLI STILI GENITORIALI dove parlo del ruolo che la figura di attaccamento (cioè la persona che maggiormente si prende cura e rappresenta il punto di riferimento del bambino) ha nella formazione della personalità di un individuo. Si accenna qui all’ “esempio due” ossia ad una madre imprevedibile nelle risposte al bambino,   a volte pronta e a volte indifferente alle sue richieste ,   affettiva o rifiutante in modo scollegato dai bisogni del bambino  (slanci affettivi slegati dalla richiesta del figlio e rifiuto del contatto quando è il figlio a cercarlo) che, con questo suo comportamento, può generare UN LEGAME INSICURO-ANSIOSO-AMBIVALENTE con il figlio e per questo contribuire allo sviluppo di un bambino che si percepisce Vulnerabile, non in grado di affrontare da solo le difficoltà, arrabbiato  (bambino che molto probabilmente sarà un adulto insicuro, con una scarsa autostima, che non saprà fidarsi).

Preciso che quanto sopra non va inteso come una regola fissa e prestabilita ma è una teoria basata sull’osservazione sperimentale di moltissimi soggetti e coppie madre-figlio/a, quindi viene messo in evidenza ciò che nella maggioranza dei casi viene osservato senza tener conto dei risultati fuori dalla media e delle eccezioni.

 

Credo che in generale si è sempre in tempo per correggersi e soprattutto sarebbe comunque insensato non farlo nel momento in cui ci si accorge di un errore! Se questa correzione porterà alla riparazione non possiamo saperlo con sicurezza; forse non possiamo sempre rimediare completamente agli errori fatti in passato ma possiamo intervenire sui suoi effetti nel presente (e quindi anche attenuare quegli effetti nel futuro) e può esserci un miglioramento generale grazie a questa correzione.

 

Parlando del rapporto genitori-figli è facilissimo sbagliare, non si ha sempre consapevolezza o il controllo di come ci comportiamo con loro perché è un ruolo complesso, intervengono tanti fattori, influiscono tante spinte - non sempre positive – legate al clima familiare, alla storia personale dei genitori, alle caratteristiche caratteriali dei figli, al momento contingente.

Teniamo presente che non è mai soltanto un fattore che incide sulla crescita del bambino; è vero che lo stile di attaccamento ha una grande forza incisiva ma anche altri elementi influiscono. Ad esempio, lì dove c’è una madre eccessivamente ansiosa, la presenza di un padre più tranquillo ha un grande effetto compensatorio, così come la presenza di un padre eccessivamente severo è attenuata dalla presenza di una madre comprensiva.  

Se una madre ha capito che non sta facendo il meglio ed ha individuato dove potrebbe correggersi, certamente è bene mettere in discussione quello che si è fatto e cambiare comportamento. In quale direzione? Nella pratica, per prima cosa facendo il contrario di quello che sembra un errore. Se sono stata disattenta, comincerò ad essere più attenta, se sono stata assente ora inizierò ad essere più presente, se troppo chiusa e muta comincerò ad esprimere quello che penso e a condividere i miei pensieri e dubbi; se sono stata troppo distaccata e fredda con i figli, comincerò ad avvicinarmi a loro e ad abbracciarli.

Sono cambiamenti non veloci e non facili perché il modo di essere genitore riflette il modo in cui si è come individuo. Non si può pensare di escludere la propria personalità e il proprio carattere dal modo in cui si fa il genitore. Un genitore apprensivo e ansioso, è prima di tutto una persona apprensiva e ansiosa; una madre depressa è innanzi tutto una persona depressa, un padre irascibile è in partenza un uomo irascibile. Allo stesso modo, un genitore disponibile e affettuoso lo è perché è così nella sua personale natura.

Quindi, decidere di cambiare modo di fare il genitore perché ci si accorge di sbagliare qualcosa, significa in pratica passare attraverso i seguenti step:

1. considerare quali sono i comportamenti ritenuti scorretti, 2. Individuare cosa fa scattare quei comportamenti cercandone il nesso con il proprio carattere,  3. Riflettere sull’origine di quell’aspetto del proprio carattere,   4. Ragionare su come si può cambiare o gestire quell’aspetto di sé    e  infine  5. Cominciare ad applicare il cambiamento nel rapporto con i figli.

Gli esempi sarebbero tanti ma ognuno ha la propria situazione cui far riferimento.

L’importante è cominciare ad osservare se stessi, il proprio comportamento come persona fuori dal ruolo genitoriale, e poi capire cosa entra in gioco a livello emotivo quando ci rapportiamo ai figli.

I figli accoglieranno spontaneamente queste variazioni e sarà chiaro se abbiamo fatto bene perché vedremo dei figli sereni, ci torneranno delle conferme positive.

 

 

 

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