AMBIZIONE NEL SERVIZIO IN CHIESA - di Renzo Ronca - 1-2-18

 

 

 

DOMANDA: Sto riflettendo sull'ambizione. Ovvero, la chiesa che frequento tiene molto al argomento "leadership, persone influenti ecc" In realtà io non ho nessuna spinta verso questo tipo di argomento, [..svolgo alcune attività di servizio in chiesa] poi è nata in me una grande curiosità che mi spinge a cercare sempre di più il Signore. Però oltre a questo non ho nessuna spinta al momento, e questo mi è stato detto che non è corretto perché dovrei avere il desiderio "di fare qualcosa di grande per il Signore". È corretto come incoraggiamento? Ho pregato al Signore di mettermi nel cuore questo desiderio ma in realtà non è cambiato nulla al momento. Grazie mille per l'attenzione. :)

 

RISPOSTA: Personalmente non credo che qs incoraggiamento che hai ricevuto sia pienamente corretto. Ovviamente esprimo solo un mio parere personale, del tutto discutibile che non vuole criticare le intenzioni della tua chiesa, che immagino saranno buonissime, piene di zelo per il Signore. Di solito un pastore, un anziano, quando dà dei consigli ai fedeli tiene conto di come il Signore si muove nel loro cuore, di ciò che sia bene per la loro anima; a volte può anche dare una spinta a chi ristagna o è troppo fermo in uno stato di passività. Tuttavia da quel che dici tu non sei una persona passiva, anzi svolgi parecchie attività di servizio per la comunità e di evangelizzazione. Sarei curioso di sapere cosa intendevano dire gli anziani con "fare qualcosa di più grande per il Signore", che cosa? I miracoli? Fare anche opere potenti (miracoli), non è detto che piaccia sempre al Signore, persino se lo facciamo nel Suo nome:

Matt. 7:22 Molti mi diranno in quel giorno: "Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo e in nome tuo cacciato demòni e fatto in nome tuo molte opere potenti?" 23 Allora dichiarerò loro: "Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, malfattori!". Cerchiamo invece le cose più piccole "poiché chiunque si innalza sarà abbassato e chi si abbassa sarà innalzato" (Lc 14:11)

Credo che se invece di preoccuparci del "fare", riflettessimo meglio sul concetto di "essere" cristiani, sarebbe meglio.

 

Il desiderio la curiosità che senti di cercare sempre più il Signore è molto buono, è forse la stessa spinta che è stata magistralmente espressa nei primi due versetti del salmo 42:

Come la cerva desidera i corsi d'acqua,

così l'anima mia anela a te, o Dio.

L'anima mia è assetata di Dio,

del Dio vivente;

 

Probabilmente in qs casi, più che spingere il credente a servizi più ambiziosi bisognerebbe fornirgli acqua spirituale  affinché si disseti in abbondanza, avviando il suo cammino ad una maggiore conoscenza della Parola con studi e meditazioni. Potrebbe essere infatti che lo Spirito Santo ti inviti a questo tipo di intimità spirituale per poi servire meglio secondo il Suo piano che ha per te. Ad ogni modo fai bene ad approfondire ogni volta i tuoi dubbi.

Io non sono favorevole all’ambizione come è usata oggi nella nostra vita sociale e in alcune  chiese (qui potrai trovare una breve riflessione AMBIZIONE E CRISTIANESIMO) perché spesso –presi come siamo dalle opere potenti e dagli effetti speciali- non è ben spiegato l’equilibrio che dovrebbe avere un buon servitore di Dio.

Alcune comunità organizzano proprio degli insegnamenti pratici su come si dovrebbe comportare un “leader”. Una modalità piuttosto americana basata sulle comunicazioni, il successo, il marketing, di cui ho avuto una dimostrazione nella chiesa che frequentavo. Per me in questi casi  può essere utile la riflessione su questo versetto: Luca 17:10 “Così anche voi, quando avrete fatto tutte le cose che vi sono comandate, dite: ‘Siamo servi inutili. Abbiamo fatto ciò che dovevamo fare’”. Se siamo servitori non dobbiamo andare avanti al Maestro, ma aspettare quietamente da Lui le indicazioni per servirLo. Lo stato di servo “inutile” in qs caso significherebbe l’adempimento -senza strafare- di un servizio che gli era stato chiesto. Niente di più, niente di meno.

La ricerca della grandezza delle opere è molto pericolosa in un mondo come quello di oggi, dove tutto è basato proprio sulle manifestazioni eclatanti di quanto vali. Meglio, secondo me, servire il Signore con umiltà, cercando prima di tutto la Sua presenza nel ns cuore. Quegli spazi di non-attività dedicati alla nostra crescita, non sono passività ma diventano maturità di fede, momenti di comunione, di contemplazione del Divino. E’ proprio dalla priorità a qs “ascolto interiore” come faceva Maria la sorella di Marta e di Lazzaro, che riceviamo “la parte migliore” e l’approvazione di Gesù. Ma ripeto, è solo la mia opinione e non è detto che abbia riscontro nella tua chiesa.

 

 

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