UN CRISTIANO PUÒ VIVERE ISOLATO SENZA FREQUENTARE UNA CHIESA?

- di Renzo Ronca - 23-1-16- aggiornam 1-1-18

 

 

DOMANDA: “…Sono evangelico e battezzato però non mi ha soddisfatto nessuna chiesa che ho visitato… penso che potrei continuare il cammino cristiano anche da solo senza frequentare una chiesa… volevo sentire la tua opinione.”

 

RISPOSTA: In effetti questa domanda rientra in una nuova tendenza di molti credenti che non si sentono più di appartenere ad una chiesa specifica.  Secondo l'autorevole Introvigne (CESNUR) già nel 1999 questa tendenza coinvolgeva la maggioranza degli italiani ["credere senza appartenere", il believing without belonging descritto dalla sociologa inglese Grace Davie come il volto più nuovo della religione nel nostro secolo, che coinvolge oggi la maggioranza degli italiani (il 56%)] (1)

 

In futuro analizzeremo meglio questo movimento complesso perché ad oggi (2018) non credo sia stato ancora compreso bene. Diciamo che l'allontanamento dalle chiese può anche essere una conseguenza inevitabile  (visto il degrado e l'apostasia di molte chiese) ma non è sempre detto che sia giusto. 

 

Molto dipende anche da quell’articolo “frequentare UNA chiesa” (intendendo le diverse denominazioni) o “LA Chiesa” (intendendo quella fondata da Gesù Cristo). La Chiesa di Gesù è ancora viva ma dispersa fuori e dentro tante chiese. In tutto il mondo il Signore si è riservato dei bravi credenti e servitori che sono sparsi sia fuori che dentro le chiese, a prescindere dalle chiese stesse. Questo rimanente santo è in una evoluzione ancora in crescita e sta acquistando adesso una forma che appena si intravede.

 

Nella Scrittura “Chiesa” è un insieme di fratelli, un “corpo” all’interno del quale vi sono diverse funzioni, che per esistere ed operare devono stare unite. (2)

Inoltre da quanto dice in Matt. 18:20 “Poiché dove due o tre sono riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro” si deduce siamo spinti verso la pluralità, una comunione fraterna, dove la presenza del Risorto è potente e viva. Non dice che una persona da sola non ha il Signore con sé, ma certo se Gesù mandava i discepoli a due a due, dando loro potere sugli spiriti immondi (Mar. 6:7) aveva  le su buone ragioni; insieme ci si fa forza, da soli è molto più difficile “camminare”:  “Due valgono più di uno solo, perché sono ben ricompensati della loro fatica. Infatti, se l'uno cade, l'altro rialza il suo compagno; ma guai a chi è solo e cade senz'avere un altro che lo rialzi!” ( Ecclesiaste 4:9-10)

 

LA Chiesa che Gesù ha fondato sulla terra è oggi purtroppo divisa in tanti piccoli pezzi; tante “chiese e chiesette” che indeboliscono la vera “Chiesa” di Cristo. Ma anche questo ha un senso perché il Signore sta iniziando proprio dalla Sua Chiesa una specie di giudizio/raffinamento/selezione per valutare i cuori di chi sarà preso e di chi sarà lasciato al momento del rapimento (Matt. 24:40-41). Quindi il nostro comportamento, le nostre scelte, saranno decisive. In effetti l’apostasia oggi è piuttosto evidente e molte di queste “chiese e chiesette” hanno apostatato; magari mischiandosi con la politica o abbandonando la potenza dello Spirito Santo, o al contrario facendo un idolo di se stesse o dei carismi. E allora non meraviglia che il credente, se è davvero “nato di nuovo”, non trovi appagamento ad entrare in certe chiese, perché la sua anima viva scopre in esse cose morte.

 

Dopo un attento esame di se stessi e della propria fede (3), se davvero si è di fronte ad una comunità morta, e non si tratta di una spinta all’autonomia personale motivata dall’orgoglio (peccato diffusissimo!), allora possiamo capire che uno non si senta di frequentare quella o quell’altra chiesa.

 

E cosa dovrebbe fare allora?

Chi vive in una grossa città se vuole potrà anche cercare un’altra chiesa più adatta, basta che tenga presente che qualsiasi comunità di fedeli, qualsiasi nome abbia, non sarà mai perfetta in quanto espressione dell’organizzazione umana.

 

Frequentare un chiesa che funziona è bene.  Frequentare invece una chiesa che diffonde idolatrie o che si è spenta, personalmente non credo sia un bene.

 

Se in una chiesa si fa una scuola biblica corretta negli insegnamenti di base, se si prega e si adora insieme  Dio, è un bene permettere che i figli apprendano, mostrare loro la fratellanza che prega insieme, che ascolta insegnamenti della Scrittura, che adora il Signore, che invoca lo Spirito Santo. Ritengo che ciò sia non solo un bene, ma anche una sana necessità per la crescita della famiglia. Inoltre come dice un caro fratello pastore, siamo tutti come dei sassi spigolosi che però come i ciottoli nel fiume, solo facendo attrito uno con l’altro possono diventare lisci e rotondi.

 

Sarebbe bene dunque passare sopra qualche piccolo difetto della nostra comunità evitando l’eccessivo perfezionismo; la preghiera comunitaria di adorazione e l’ascolto degli insegnamenti ci ripagherà ampiamente di tutto. Inoltre chi rimane isolato dalle chiese, a torto o a ragione, deve comunque essere consapevole che il suo cammino sarà in salita, più difficile. Chi infatti si trova solo dovrà impegnarsi al massimo per mantenere la continuità della fede. Ciò che nelle chiese “si prende” ogni settimana con semplicità (insegnamento, benedizioni, comunione nello Spirito di Dio, consolazioni, ecc) per chi è solo si deve cercare nella sola  “preghiera personale”. Non è facile perché da soli ci si perde di coraggio, ci si adagia nelle abitudini, si possono saltare i momenti di preghiera e rimanere come piante senza più acqua; inoltre non si ha un contraddittorio e si può sbagliare facilmente…  Per esempio è facilissimo accettare un compromesso dopo l’altro e ritornare lentamente senza quasi accorgersene a come si era prima, cioè senza la vitalità di un’anima felice di essere amata da Dio e di servirLo. Si può diventare sterili.

La libertà e la solitudine sono sublimi doni, ma molto difficili da vivere per chi non vi è preparato. Le piante vanno potate ogni anno; un ulivo per esempio se lo lasci libero di crescere come vuole, diventa selvatico: farà un sacco di rami inutili senza più frutto e poi seccherà. Noi pure da soli potremo dire e fare tante cose inutili; i frutti invece si hanno nell’umiltà nell’accettazione di qualche spuntatina del nostro “io”. Forse potremmo dire: “Ma tanto è il Signore stesso che mi poterà”. E’ vero potrebbe essere anche così, ma siamo in grado di ascoltarlo capirlo e metterlo in pratica con costanza? E’ facile constatarlo: si vede dai frutti che porti.  Per esempio: ti preoccupi di stare bene solo tu? Allora questa non è la linea che ci raccomanda Gesù; infatti il cristianesimo si basa su un amore-donazione che –dopo Dio- vede nel prossimo l’oggetto da amare. Se uno usa la fede solo per far star bene se stesso, allora mi sa che non si può più parlare di appartenenza alla “Chiesa di Cristo”.

D’altra parte ci possono essere realmente persone chiamate in disparte da Dio; non possiamo saperlo e allora chi siamo noi per giudicare?

 

Concludendo diciamo che per una serie di motivazioni complesse molte chiese mostrano di aver fallito il loro compito e il Signore stesso sta chiamando/curando con attenzione le singole anime affinché si preparino a ciò che le chiese non preparano, cioè agli eventi che si manifesteranno a breve (rapimento, ritorno di Gesù Cristo, millennio, ecc.).  Tuttavia  se qualcuno  ha trovato una buona chiesa da frequentare è fortunato (anche se tale comunità non fosse perfetta), ringrazi allora il Signore e vada avanti prendendo e portando il suo contributo coi talenti che ha.

 

 

 

 

 

 

 NOTE

 

(1) Tratto da "Fedeli senza appartenenza" di Massimo Introvigne ("Il Sole - 24 ore", 10 ottobre 1999)

 

(2) -Rom.12:4 Poiché, come in un solo corpo abbiamo molte membra e tutte le membra non hanno una medesima funzione, 5 così noi, che siamo molti, siamo un solo corpo in Cristo, e, individualmente, siamo membra l'uno dell'altro.

-1Corinzi 12:12 Poiché, come il corpo è uno e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, benché siano molte, formano un solo corpo, così è anche di Cristo. 13 Infatti noi tutti siamo stati battezzati in un unico Spirito per formare un unico corpo, Giudei e Greci, schiavi e liberi; e tutti siamo stati abbeverati di un solo Spirito. 14 Infatti il corpo non si compone di un membro solo, ma di molte membra.

 

(2) 2Corinzi 13:5 – “Esaminate voi stessi per vedere se siete nella fede; provate voi stessi. Non riconoscete voi stessi che Gesù Cristo è in voi? A meno che non siate riprovati”.

 

 

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