Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

ALCUNI DICONO CHE IL TEMPO DEI MIRACOLI E’ FINITO…

 di Renzo Ronca - 19-3-15-h.16 (Livello 3 su 5)

 

 

 

 

DOMANDA: Alcuni cristiani dicono che il tempo dei miracoli e' finito, che Gesù e i discepoli li facevano affinché le persone credessero in Lui. Quindi oggi, non possiamo piu' aspettare dei miracoli del Signore, ad esempio che ci guarisca da una malattia incurabile?

 

RISPOSTA: No. Non è vero che il tempo dei miracoli è finito. Ti faccio subito qualche esempio tra i primi che mi vengono in mente: 1) un mio amico pastore che curava una piccola comunità di recupero ad un certo punto si trovò in difficoltà perché erano finiti e soldi ed anche il mangiare. Pregarono tutti perché non sapevano come fare. Il giorno dopo ricevettero una chiamata di una ditta importante di panettoni che aveva una camion con rimorchio carico di panettoni in eccesso, che dovevano smaltire perché non venduti (l’inverno era passato); e siccome quello era un gruppo ONLUS gli chiese se poteva riceverli lui. Fu con grande felicità e ringraziamento che quella comunità mangiò panettone per molto tempo fino a che le cose si sistemarono. 2) Mia madre da bambina stava per essere travolta da un carro agricolo ma mentre questo carro gli passava sopra vide un angelo che le disse "stai tranquilla". 3) Un mio amico da ragazzo stava precipitando in un dirupo ma un giovane gli diede  la mano e lo tirò fuori, quel giovane poi non c'era più. 4) Io stesso una quarantina d'anni fa ricevetti una grande salvezza dal Signore. Chissà quanto sarebbe lungo l'elenco: nelle chiese si sentono moltissime testimonianze.

 

Il miracolo poi non è solo quello clamoroso e plateale, ce ne sono altri che nemmeno notiamo:  ad esempio il più importante è la conversione con il conseguente perdono dei peccati; E' scritto infatti «Beati coloro le cui iniquità sono perdonate e i cui peccati sono coperti. Beato l'uomo a cui il Signore non imputerà il peccato».(Romani 4:7-8)

La conversione di un’anima non è un fatto razionale e nemmeno intellettuale, è una complessa rinascita che solo lo Spirito di Dio può suscitare nel nostro cuore fino a rinnovarlo. La conversione è la salvezza dalla morte per eccellenza e viene prima di ogni altro miracolo. Il perdono dei peccati poi è davvero cosa che solo Dio può fare, mentre noi lo consideriamo quasi un passaggio di poco conto.

 

Ma a parte i panettoni e  la conversione, a cosa serve la preghiera se non a ottenere dei miracoli grandi e piccoli? Se fosse finito il tempo dei miracoli non varrebbe la pena nemmeno di pregare. Gli insegnamenti di Gesù ci sospingono a pregare, a chiedere con insistenza, al fine di ottenere. Ora cosa dobbiamo chiedere prima di tutto a Dio se non la salute per noi e i nostri cari o il superamento di  prove difficili? E’ proprio nella preghiera che noi esprimiamo la nostra dipendenza da Dio, il nostro considerarci “Suoi figli”.

 

Questa falsa idea che i miracoli non ci sono più è un insegnamento diffuso da chi non crede che lo Spirito Santo sia Dio ed operi sulla terra. Molte chiese guardano all’attività dello Spirito Santo con sospetto, con diffidenza e spesso lo negano. Penso che abbiano paura delle opere del diavolo che in effetti cerca di mascherarsi e di fare anche lui quelli che sembrano miracoli confondendo i credenti. Però se per paura soffochiamo lo Spirito Santo allora a che serve la ns fede?

 

FALSI MIRACOLI PERCHE’?

E’ vero che oggi esistono moltissimi grandi segni (esattamente come i miracoli di Dio) che non vengono da Dio, ma vengono dall’ingannatore. Questo si serve di varie suggestioni usando per esempio il ricordo di personaggi veri (Madonna, Padrepio, santi in genere) per evocare spiriti diversi. Questi pseudo-miracoli non sono facili da distinguere da quelli veri perché apparentemente producono persino guarigioni; ma se si va a studiare bene, il loro scopo è quello di creare un culto parallelo a quello del Signore. Allontanare le anime dal culto verso Dio è la prima priorità del diavolo. Da qui possiamo capire che non sono secondo il pensiero e la volontà del nostro Signore.

 

PREGARE PER OTTENERE

Che poi Gesù intendesse i miracoli solo per gli apostoli è sbagliato anche questo. Tutta la Scrittura è per noi, per chiunque cerchi ed ami Dio. Se prediamo il famoso “sermone sul monte” di Gesù (in Matteo nei capitoli 5, 6 e 7) vediamo subito che era rivolto a tutte le genti che lo ascoltavano, non agli apostoli. In queste bellissime pagine Gesù dà istruzioni sulla preghiera (Matt 6:5-14); poi più avanti approfondisce ed estende il concetto di preghiera e del suo esaudimento:

«Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; 8 perché chiunque chiede riceve; chi cerca trova, e sarà aperto a chi bussa. 9 Qual è l'uomo tra di voi, il quale, se il figlio gli chiede un pane, gli dia una pietra? 10 Oppure se gli chiede un pesce, gli dia un serpente? 11 Se dunque voi, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre vostro, che è nei cieli, darà cose buone a quelli che gliele domandano! (Matt 7:7-11)

“Cristo non dice in questo passo a chi dobbiamo rivolgere le nostre preghiere, né quali sono le cose che, dobbiamo chiedere, perché i suoi uditori [come noi del resto] sapevano che non è lecito pregare le creature, ma soltanto il Padre, che è nei cieli (Matteo 6:8-9), chiedendogli il perdono dei peccati, e i doni dello Spirito Santo. Sia che Dio non risponda subito alle nostre preghiere, sia che, egli ci esaudisca in parte, senza stancarci mai nella preghiera, dobbiamo insistere e raddoppiare la nostra preghiera. Voi avete chiesto e non avete ricevuto? cercate: avete cercato e non avete trovato? bussate. Così facendo, è impossibile che, il Padre della famiglia alla fine, non vi apra.” (1)

 

Chiediamo dunque a cuore aperto tutto quello che lo spirito nostro ci suggerisce, cose piccole e cose grandi, perché se lo spirito nostro riposa nello Spirito di Dio, chiederà le cose che a Lui piacciono, ed è per questo che Lui ci esaudirà.

 

 

 

 

 

(1) Liberamente tratto dal Commentario Stewart – Bosio.

 

 

 

 

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