Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

                         

 

 DONO PROFETICO VERO E FALSO - 3

Esempio per RAFFRONTARE CON REALISMO i nostri tempi con quelli antichi di Geremia 14-15

 di Renzo Ronca - 19- 3-15 - h. 8,15 - (Livello 3 su 5)

 

 

 

 

 

(Segue)

C’è un profetismo nella Bibbia diretto: “Dice l’Eterno che succederà questo e quest’altro”, poi ce n’è uno simbolico come la statua di Daniele dove occorre un certo studio (1), ma c’è anche una forma di profezia a cui si arriva con un minimo di riflessione. Per esempio il rapimento di Enoc potrebbe passare inosservato comparendo in un solo piccolo versetto in Genesi 5:24 “Enoc camminò con Dio; poi scomparve, perché Dio lo prese”, eppure è molto importante, in quanto è un precedente che aiuta a comprendere il piano di Dio in quel rapimento dei credenti che sarà meglio spiegato nel NT. Che questo antico profeta  sia importante si deduce anche dal fatto che fu citato come esempio anche nella lettera agli Ebrei (2) e in quella di Giuda (3).

 

Se ora ci accostiamo, sempre con animo rivolto umilmente al Signore, per esempio a qualche capitolo di Geremia, potremo fare delle considerazioni interessanti, perché ritengo che quanto accadde allora, possa in qualche modo illuminare anche la situazione che stiamo vivendo nei nostri tempi.

 

Riferiamoci allora ai capitoli 14 e 15 di Geremia (li riporterò in appendice a questo scritto).  Ecco brevemente i fatti: Il popolo del Signore (soprattutto con il perverso re Manasse ma anche dopo) aveva toccato il fondo o come dice efficacemente il mio commentario: “aveva raggiunto il punto di non ritorno”. Dio è costretto ad intervenire per salvare almeno alcuni del suo popolo dopo la correzione.

 

Da 2 Cronache possiamo capire meglio alcuni esempi dei peccati che il regno di Giuda commetteva: “Manasse aveva dodici anni quando cominciò a regnare, e regnò cinquantacinque anni a Gerusalemme. 2 Egli fece ciò che è male agli occhi del SIGNORE seguendo le abominazioni delle nazioni che il SIGNORE aveva scacciate davanti ai figli d'Israele. 3 Ricostruì gli alti luoghi che Ezechia suo padre aveva demoliti, eresse altari ai Baali, fece degli idoli di Astarte, e adorò tutto l'esercito del cielo e lo servì. 4 Costruì pure altari ad altri dèi nella casa del SIGNORE, riguardo alla quale il SIGNORE aveva detto: «In Gerusalemme sarà per sempre il mio nome!» 5 Costruì altari a tutto l'esercito del cielo nei due cortili della casa del SIGNORE. 6 Fece passare i suoi figli per il fuoco nella valle di Ben-Innom; si diede alla magia, agli incantesimi, alla stregoneria, e istituì degli evocatori di spiriti e degli indovini; si abbandonò completamente a fare ciò che è male agli occhi del SIGNORE, provocando la sua ira. 7 Mise l'immagine scolpita dell'idolo, che aveva fatto, nella casa di Dio, riguardo alla quale Dio aveva detto a Davide e a suo figlio Salomone: «In questa casa e a Gerusalemme, che io ho scelta fra tutte le tribù d'Israele, porrò il mio nome per sempre. 8 E farò in modo che Israele non muova più il piede dal paese che ho assegnato ai vostri padri, purché essi abbiano cura di mettere in pratica tutto quello che ho loro comandato, cioè tutta la legge, i precetti e le prescrizioni, dati per mezzo di Mosè». 9 Ma Manasse indusse Giuda e gli abitanti di Gerusalemme a sviarsi, e a far peggio delle nazioni che il SIGNORE aveva distrutte davanti ai figli d'Israele. 10 Il SIGNORE parlò a Manasse e al suo popolo, ma essi non ne tennero conto. (2Cronache 33: 1-10)

 

Ora noi che per nascita non siamo Giudei, non possiamo capire fino in fondo cosa significa mettere un idolo dentro il tempio, ma chi ha letto un poco della Bibbia sa che è una cosa davvero in abominio a Dio. (4)

 

Ecco altre puntualizzazioni:

Astarte (2 cron 33:3), che si può raffigurare anche nella “Grande Madre”, Isthar, o “Regina del Cielo”, era una dea, e venne messa (probabilmente assieme ad altri idoli), nel tempio di Dio, nella casa di Dio.  Non vi viene in mente niente? Non ci sono delle rassomiglianze con qualche chiesa di oggi che adora prega e si inginocchia davanti alla statua di una donna? Anche lei è stata definita “Regina del cielo”. Senza contare le altre statue idolatrate.

 

Gli “altari a tutto l’esercito del cielo” (2 cron 33:3,5) significano l’offerta di sacrifici agli angeli caduti ovvero agli spiriti maligni.

 

“Far passare attraverso il fuoco” indica una pratica idolatrica come per votarsi a un idolo, ma a volte indica proprio letteralmente persone uccise, sacrificate all’idolo.

        

Ripensando a come siamo oggi, possiamo dire che mai lo spiritismo è diventato così “normale” nel mondo e in certi riti pseudo-religiosi dove si evoca di tutto. In fondo come hanno usato fare certi capi di chiesa, “mettere il mondo nelle mani” di quella donna, non è consacrare, votare  il mondo all’idolo? Non è un sacrificio idealizzato? Io non lo posso accettare, ma ciascuno esamini liberamente se stesso e controlli la sua fede in chi è riposta veramente.

 

Sempre in Geremia 14 e 15, si parla tra l’altro di siccità e di falsi profeti. Vediamone altre analogie:

 

LA SICCITA’

Trasportate anche questo nel nostro tempo e vedrete che è molto simile ad oggi. La siccità è la mancanza d’acqua e penso si possa intendere sia in senso letterale e sia in senso simbolico.

In senso letterale: come allora ci fu una sofferenza terribile per la mancanza d’acqua (persino gli animali non riuscivano a  partorire per mancanza di erba), anche oggi questo è il problema globale del nostro immediato futuro. Basta fare una ricerca in internet per rendersi conto di come le Grandi potenze mondiali si stiano già accaparrando non solo il petrolio (destinato comunque a finire presto) quanto l’acqua, che non basta più al nostro fabbisogno. L’acqua si esaurisce soprattutto perché è in atto un processo di desertificazione irreversibile come mai ci fu sulla terra. O per inquinamento o per altro, resta il fatto che l’uomo si trova ad affrontare un fenomeno del tutto nuovo; un documentario specializzato alla TV diceva ieri che è la prima volta che “l’uomo sapiens” si trova a vivere con questo tipo di cambiamenti climatici.

 

In senso simbolico cristiano la mancanza d’acqua è la mancanza dello Spirito di Dio. Anche oggi, come al tempo di Geremia, esponiamo così tanto il nostro Signore al peccato che Lui per non distruggerci del tutto è costretto a ritrarsi.  Questo non significa però che non agirà o non proteggerà chi veramente Gli è fedele

Molti credenti superficiali, oggi come allora, di fronte “all’assenza” di Dio, che sembra non rispondere alle loro preghiere, si domandano ingenuamente: Perché prego e Dio non mi risponde?  "….. Perché l'Eterno ha pronunciato contro di noi tutta questa grande calamità? Qual è la nostra iniquità? Qual è il peccato che abbiamo commesso contro l'Eterno, il nostro DIO?" (Ger. 16:10) Non si rendevano conto di quanto grandemente stessero offendendo Dio. Ma la risposta dell’Eterno che Geremia dovrà dare al popolo a queste domande fa gelare:  “11 Allora tu risponderai loro: Perché i vostri padri mi hanno abbandonato», dice l'Eterno, «sono andati dietro ad altri dèi, li hanno serviti e si sono prostrati davanti a loro, hanno abbandonato me e non hanno osservato la mia legge. 12 E voi avete fatto peggio dei vostri padri, perché ecco, ciascuno cammina seguendo la caparbietà del suo cuore malvagio e rifiuta di ascoltarmi. (Ger. 16:11-12))

Esattamente come oggi. Pensateci. La frase non è riferita al  mondo che non conosce Dio (i quali si sono già condannati da sé)  ma a molti “cristiani” che dicono di conscerLo ma non sono da Lui riconosciuti. Infatti non abbiamo noi messo statue nella “casa del Signore” e non ci siamo inginocchiati ad esse chiedendo loro qualche grazia? Guardate che non è normale per niente! Abbiamo abbandonato le indicazioni di Dio ed abbiamo stravolto la Sua legge adattandola alle nostre esigenze.  

E di fronte ai continui richiami del Signore non è forse vero che ciascuno rifiuta di ascoltarLo? Non è forse vero che “ciascuno cammina seguendo la caparbietà del suo cuore malvagio”?  Pensateci: chi ascoltiamo noi? Lo Spirito di Dio? La Sua parola? Oppure deleghiamo al posto nostro una casta sacerdotale a fare tutto quello che è necessario con Dio? Ma noi controlliamo se è giusto ciò che fanno in nome nostro davanti all’Eterno? Loro avranno si la loro colpa, ma anche noi abbiamo la nostra colpa e non meno di loro.

 

A parte un rimanente benedetto, che non si è piegato agli idoli e che ha ricercato la Parola del Signore pentendosi, Dio agirà prima di tutto nella Sua casa punendo chi continua ad offenderlo senza curarsene. E stavolta Dio non sarà indulgente.

 

ATTENZIONE: so che tra i nostri lettori ci sono persone che amano il Signore molto seriamente e sono teneramente riamate da Lui. Vorrei tranquillizzarle. Questo discorso di severità non è per loro, ma è per chi si definisce cristiano ipocritamente, per chi va in chiesa e poi consapevolmente non smette di offendere Dio in cose molto gravi. Il Signore conosce i nostri cuori, sa bene come siamo fatti e sa distinguere chi lo ama da chi non lo ama, perciò siano tranquille le vostre anime, cari fratelli e sorelle.

 

 

I FALSI PROFETI

L’altro punto su cui volevo soffermarmi in Geremia è quello dei falsi profeti.

Geremia “interrompe” l’Eterno che giudicava i peccati del suo popolo (Ger 14:13….) e Gli fa presente che uno dei motivi della confusione del popolo erano i falsi profeti. Questi infatti profetizzavano quello che oggi chiamiamo il “buonismo di Dio”; essi dicevano che tutto sarebbe andato bene e che non c’era motivo di preoccuparsi né di pentirsi.

 

Anche oggi le chiese cristiane sono piene di predicatori che dicono che il nostro è un Dio che alla fine perdona tutti, peccatori e non peccatori, e che non c’è motivo di preoccuparci né di pentirci.

Ma l’Eterno non dice così. Questi superficiali profeti non sono mandati da Lui. E’ una falsa profezia. Essi saranno puniti; però anche chi l’ascolta è colpevole, come abbiamo già detto.

 

Qual è la conclusione del nostro discorso? Nessuno tra i credenti si adagi nella superficialità, ma cerchi di capire se quanto gli viene insegnato nelle chiese corrisponde alla volontà di Dio oppure no.

 

Salvo pochi convertiti che cercano di seguire fedelmente la Bibbia,  siamo anche oggi senza l’acqua dello Spirito e siamo condotti spesso da falsi profeti, che Dio non ha affatto autorizzato a parlare in nome Suo.

Ognuno deve trovare nel Suo cuore la giusta pace con Dio per mezzo di Cristo rispettando i comandamenti anche nei fatti, non solo in teoria.

 

Chiediamo sempre nelle nostre preghiere la necessaria apertura mentale che ci permetterà di trovare un sano equilibrio senza gli eccessi di  superficialità o fanatismo.

 

Ultima cosa: ripeto che una falsa profezia non attecchisce nei cuori che amano il Signore. E anche se ne fossimo momentaneamente ingannati, Lui, il nostro Signore, ci riporterebbe nella giusta via con dolcezza. Anche se noi fossimo ignoranti o ingenui il Signore non lo è; noi Gli siamo cari come dei figli, per questo se confidiamo sempre in Lui non permetterà mai all’errore di portarci via. Lode a Dio!

 

 

 

 

NOTE

 

(1)  Vedi LA SITUAZIONE STORICA ATTUALE SULLO SFONDO BIBLICO

 

(2) “Per fede Enoc fu rapito perché non vedesse la morte; e non fu più trovato, perché Dio lo aveva portato via; infatti prima che fosse portato via ebbe la testimonianza di essere stato gradito a Dio” (Ebrei 11:5)

 

(3) “Anche per costoro profetizzò Enoc, settimo dopo Adamo, dicendo: «Ecco, il Signore è venuto con le sue sante miriadi” (Giuda 14)

 

(4) Lo stesso concetto di abominio dentro al tempio ritornerà nella profezia di Daniele quando ci sarà “l’abominazione che causa la desolazione” a cui accennano anche Matteo e Marco (Dan 11:31; 12:11; Matt 24:15; Mar 13:14); un tema ancora oggi molto dibattuto perché segnerà il momento del decisivo intervento del Signore.

 

 

 

 

APPENDICE: Geremia 14 e 15

La grande siccità – “1 La parola dell'Eterno che fu rivolta a Geremia in occasione della siccità: 2 «Giuda è in lutto e le porte delle sue città languiscono; fanno cordoglio per il paese e il grido di Gerusalemme sale al cielo. 3 I nobili fra loro mandano i loro giovani a cercare acqua; essi vanno alle cisterne, ma non trovano acqua e ritornano con i loro vasi vuoti; sono pieni di vergogna e di confusione, e si coprono il capo. 4 Il suolo è pieno di crepe, perché non c'è stata pioggia nel paese; gli agricoltori sono pieni di vergogna e si coprono il capo. 5 Perfino la cerva partorisce nei campi, ma abbandona i suoi cerbiatti, perché non c'è erba. 6 Gli onagri si fermano sulle alture e fiutano l'aria come gli sciacalli; i loro occhi sono spenti, perché non c'è erba». 7 Anche se le nostre iniquità testimoniano contro di noi, o Eterno, opera per amore del tuo nome, perché le nostre ribellioni sono molte; abbiamo peccato contro di te. 8 O speranza d'Israele, suo salvatore in tempo di calamità, perché saresti nel paese come un forestiero, come un viandante che si ferma solo per passare la notte? 9 Perché saresti come un uomo sbigottito, come un forte che non può salvare? Eppure tu sei in mezzo a noi, o Eterno, e il tuo nome è invocato su di noi. Non abbandonarci! 10 Così dice l'Eterno a questo popolo: «A loro piace veramente girovagare; non trattengono i loro passi. Perciò l'Eterno non li gradisce; ora ricorda la loro iniquità e punisce i loro peccati». 11 L'Eterno quindi mi disse: «Non pregare per questo popolo, per il suo benessere. 12 Anche se digiunano non ascolterò il loro grido; se fanno olocausti e offerte di cibo non li gradirò; ma li sterminerò con la spada, con la fame e con la peste».

I falsi profeti

13 Allora dissi: «Ah, Signore, Eterno! Ecco, i profeti dicono loro: "Voi non vedrete la spada né soffrirete la fame, ma io vi darò una pace sicura in questo luogo"». 14 L'Eterno mi disse: «I profeti profetizzano menzogne nel mio nome; io non li ho mandati, non ho dato loro alcun ordine e non ho parlato loro. Essi vi profetizzano una visione falsa, una divinazione vana e l'inganno del loro cuore.

15 Perciò così dice l'Eterno riguardo ai profeti che profetizzano nel mio nome senza che io li abbia mandati, e dicono: "Non ci sarà né spada né fame in questo paese", quei profeti saranno consumati dalla spada e dalla fame. 16 Quanto poi al popolo al quale essi hanno profetizzato, sarà gettato nelle vie di Gerusalemme a motivo della fame e della spada, e non vi sarà nessuno che li seppellisca, essi, le loro mogli, i loro figli e le loro figlie. Così riverserò su di loro la loro malvagità». 17 Di' loro dunque questa parola: «Versino lacrime i miei occhi giorno e notte senza smettere, perché la vergine figlia del mio popolo è stata colpita da una grande calamità, da una ferita profonda. 18 Se esco per i campi, ecco gli uccisi per la spada; se entro in città, ecco quelli che languiscono per la fame. Perfino il profeta e il sacerdote si aggirano per un paese che non conoscono».

19 Hai forse rigettato completamente Giuda, o ti sei disgustato di Sion? Hai colpito, e non c'è guarigione per noi? Noi aspettavamo la pace, ma non c'è alcun bene, un tempo di guarigione, ma ecco il terrore. 20 O Eterno, noi riconosciamo la nostra malvagità e l'iniquità dei nostri padri; sì, abbiamo peccato contro di te. 21 Non rigettarci per amore del tuo nome, non disonorare il trono della tua gloria. Ricordati: non rompere il tuo patto con noi. 22 Fra gli idoli vani delle genti ce n'è forse qualcuno che può far piovere? O può il cielo dare acquazzoni? Non sei invece tu, o Eterno, il nostro DIO? Perciò noi speriamo in te, perché tu hai fatto tutte queste cose.

(Ger 15)

1 Ma l'Eterno mi disse: «Anche se Mosè e Samuele si presentassero davanti a me, il mio cuore non si piegherebbe verso questo popolo; caccialo via dalla mia presenza; che se ne vada! 2 Se poi ti dovessero dire: "Dove andremo?", dirai loro: Così dice l'Eterno: Alla morte i destinati alla morte, alla spada i destinati alla spada, alla fame i destinati alla fame, alla cattività i destinati alla cattività. 3 Io stabilirò sopra di loro quattro specie di flagelli», dice l'Eterno: «la spada per uccidere, i cani per sbranare, gli uccelli del cielo e le bestie della terra per divorare e distruggere. 4 Li farò essere maltrattati per tutti i regni della terra a causa di Manasse, figlio di Ezechia, re di Giuda, per ciò che ha fatto in Gerusalemme. 5 Chi infatti avrebbe pietà di te, o Gerusalemme, chi farebbe cordoglio per te? Chi si scomoderebbe per domandare come stai? 6 Tu mi hai respinto», dice l'Eterno, «mi hai voltato le spalle. Perciò io stenderò la mano contro di te e ti distruggerò; sono stanco di pentirmi. 7 Li disperderò col ventilabro alle porte del paese, li priverò di figli e farò perire il mio popolo, perché non si convertono dalle loro vie. 8 Renderò le sue vedove più numerose della sabbia del mare. Farò venire contro di loro, contro la madre dei giovani, un devastatore in pieno giorno; farò cadere improvvisamente su di lei angoscia e terrore. 9 Colei che ha partorito sette figli languisce ed esala lo spirito; il suo sole tramonta mentre è ancora giorno; è coperta di vergogna e confusa. Consegnerò i loro superstiti alla spada in balìa dei loro nemici», dice l'Eterno. […]

 

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