MOLTE DOMANDE NON VENGONO DA DIO - Il giusto comportamento quando UNO SPIRITO MALIGNO vuole depistarci - Cosa fece Gesù A COPERNAUM (Liberazione di un indemoniato in Marco 1:24-25) - di Renzo Ronca  - (12-1-14)- 24-6-17

 

  

Riceviamo spesso delle domande su Gesù o sulla Bibbia che sembrano utili  ma in realtà sono curiosità che allontanano dalla verità e confondono. Molti di qs interessi espressi in buona fede, hanno invece una radice nascosta, di cui quasi sempre non siamo consapevoli, una strategia sottile dell’ingannatore per mantenere il controllo.

Vediamo un esempio:

“Vennero a Capernaum; e subito, il sabato, Gesù, entrato nella sinagoga, insegnava. 22 Essi si stupivano del suo insegnamento, perché egli insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli scribi.23 In quel momento si trovava nella loro sinagoga un uomo posseduto da uno spirito immondo, il quale prese a gridare: 24 «Che c'è fra noi e te, Gesù Nazareno? Sei venuto per mandarci in perdizione? Io so chi sei: il Santo di Dio!» 25 Gesù lo sgridò, dicendo: «Sta' zitto ed esci da costui!» 26 E lo spirito immondo, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. 27 E tutti si stupirono e si domandavano tra di loro: «Che cos'è mai questo? È un nuovo insegnamento dato con autorità! Egli comanda perfino agli spiriti immondi, ed essi gli ubbidiscono!» 28 La sua fama si divulgò subito dappertutto, nella circostante regione della Galilea” (Marco 1:21-28)

 Vediamo che Gesù stava insegnando ed aveva successo, perché “si stupivano del suo insegnamento”. Il successo cristiano, agli occhi del nemico, non passa mai inosservato; perciò il nemico cercherà tutti i modo per neutralizzarlo.

Già dall’inizio della Sua manifestazione, il Cristo manifestava autorità e potenza, vale a dire la superiorità del Suo regno rispetto a quello di Satana in cui giaceva l’uomo. Era logico che il diavolo cercasse di contrastare la manifestazione di Gesù in tutti i modi.

Ecco dunque che “un uomo posseduto da uno spirito immondo”, vale a dire una persona controllata completamente dagli spiriti sottoposti a Satana, gli va incontro. Notate che quest’uomo “in quel momento si trovava nella loro sinagoga”; è interessante notare che Satana agiva indisturbato in quella che avrebbe dovuto essere la “casa di Dio”.  C’è da chiedersi se, e in quante chiese, potrebbe essere ancora possibile una cosa del genere.

L’uomo “prese a gridare”. E’ un modo sempre efficace per farsi notare; Satana con questa prima mossa voleva spostare l’attenzione dei presenti che seguivano gli insegnamenti di Gesù, su se stesso. Spostava per così dire il riflettore su se stesso. (1)

Vediamo cosa Gli dice: «Che c'è fra noi e te, Gesù Nazareno? Sei venuto per mandarci in perdizione? Io so chi sei: il Santo di Dio!»

Notate prima di tutto il plurale nelle prime due domande dell’uomo posseduto “..noi..”  e “..mandarci..”; poi osservate il singolare che segue:  “Io so chi sei..”

Il plurale indica che quello spirito maligno parlava a nome di tutti i demoni. Il singolare identifica una entità presente nell’uomo.

Le prima due domande “Che c'è fra noi e te, Gesù Nazareno?; Sei venuto per mandarci in perdizione?” sembrano avere una logica, sono anche interessanti e quasi quasi ci interesserebbe sapere la risposta.

Anche a noi oggi molte domande sulle cose di Dio sembrano buone, ma a volte sono solo curiosità pericolose che ci spingerebbero a cercare fuori tema in chissà quali filosofie… Nel tentativo di rispondere andremmo forse a cercare interpretazioni di parole che portano ad altre domande  che non finirebbero mai.  

Ma il Signore Gesù, che conosce la verità di ogni cosa, non cade nella trappola. Rispondere a quelle domande significava infatti accettare un dialogo fuori luogo tra Lui e gli spiriti caduti, dialogo in cui gli uomini erano del tutto assenti. Non erano domande degli uomini ma di spiriti maligni; non dettate dalla sete di sapere umana ma dalla astuzia di Satana.

Dopo queste domande a cui Gesù non dà spazio, lo spirito maligno allora passa al “piano B” cioè prova un’altra strada e dichiara: “Io so chi sei: il Santo di Dio!”. E’ interessante quell’”Io so..”. Il demone conosceva benissimo chi era Gesù, ma la sua dichiarazione in pubblico dentro una sinagoga non poteva essere tollerata. Non erano gli spiriti di Satana a dover riconoscere il Cristo, ma gli uomini. E’ paradossale che in una sinagoga, dove Gesù insegnava, non sono i sacerdoti, gli scribi o i giudei a riconoscere Gesù, ma solo Satana e gli spiriti a lui sottoposti. Se Gesù avesse accolto questa affermazione -che non era sbagliata- avrebbe sovvertito l’ordine delle cose voluto da Dio e avrebbe avvalorato il potere satanico. Nel programma di Dio non c’era, né ci poteva essere,  un “merito” di Satana. Rivelare agli uomini chi era Gesù spettava solo a Dio in Cristo o nello Spirito Santo. Il tentativo di quell’affermazione dello spirito maligno non era quello di informare gli uomini per il loro bene, ma era quello di scavalcare l’autorità di Gesù, “gestendo” l’avvento nel mondo di Gesù stesso.

E’ per questo che il Signore interviene con fermezza: “Gesù lo sgridò, dicendo: «Sta' zitto ed esci da costui!»” Egli NON RISPONDE al demone, e gli dà due comandi: di tacere e di andarsene.

Tornando a noi, dobbiamo cercare di fare insegnamento di quanto letto. Non pensiamo subito ai casi eclatanti di possessione diabolica del tipo da esorcizzare; pensiamo invece alle continue sollecitazioni o tentazioni che si affacciano alla nostra mente.  Lo stesso Spirito di Dio che animava il Cristo ci dice di non andare a fissarci su ciò che dice l’ingannatore, anche se può sembrare interessante ed utile. Il nostro giusto comportamento  è seguire le orme di Gesù: vagliare bene l’origine delle domande che ci vengono rivolte o che si affacciano alla nostra mente e non rispondere se non sono in linea con l’insegnamento di Gesù, cioè l’annuncio del Suo regno che viene. Abbiamo i mezzi sufficienti (volontà, presenza per fede dello Spirito del Risorto) per far tacere ed allontanare certe spinte fuorvianti.

 

 

(1) Può capitare nei momenti più importanti di un culto –soprattutto nelle chiese di tipo pentecostale- vedere qualcuno che “si sente male” o chiede una preghiera o manifesta (fuori tempo) una profezia una considerazione su una frase biblica… Il risultato quasi sempre (se il pastore non è vigilante) è che il culto si interrompe o si frammenta o comunque ci si distrae.

 

 

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