Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

 

"Come posso non pensare più al passato e vivere nel presente?"

IL PASSATO CHE TORNA - Parte seconda: aspetti positivi

 di Renzo Ronca - (30-5-13)-15-1-16 h.17,45 - (Livello 2 su 5)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 (Seguito dalla prima parte: "Aspetti negativi del passato che torna")

 

 

ASPETTI POSITIVI DEL PASSATO CHE TORNA

 

Il passato è la nostra memoria, il nostro vissuto. Una persona che lo cancellasse completamente non sarebbe niente. Se noi oggi siamo ciò che siamo, è proprio per le esperienze passate che abbiamo vissuto.

 

Se in noi c’è qualcosa di buono, allora anche il peggiore passato diventa buono, perché ha contribuito ad avvicinarci a Dio.

Il passato non va  visto con nostalgia come fosse la giovinezza che ci abbandona; non va odiato, ma nemmeno troppo amato. Ogni età ha la sua bellezza. Il passato è passato, non c’è più.

 

La nostra mente, con i suoi i pensieri e le sue speranze, deve guardare al futuro. Il “colore del futuro” celeste chiaro o nero come la pece, dipende da come abbiamo vissuto ed elaborato il passato e dalla speranza in Dio che abbiamo o non abbiamo.

 

Se siamo credenti, se Cristo è la nostra vita, allora il passato è solo un positivo segno di identificazione,  di riconoscimento, non più di sofferenza:

“Poi disse a Tommaso: «Porgi qua il dito e guarda le mie mani; porgi la mano e mettila nel mio costato; e non essere incredulo, ma credente»” (Giov 20:27)

 

Il passato è  un mezzo utile per elaborare le esperienze.  Se una scelta ci ha causato nel passato dolore ed amarezza,  allora su quel ricordo, faremo al presente una scelta diversa in modo da non stare più male.

La vita nostra è un continuo aggiustare il nostro modo di essere per ciò che vogliamo essere, sulla base di ciò che siamo stati.

 

Nel campo che ci interessa, quello religioso, la Bibbia rappresenta il nostro passato ed anche il nostro futuro. Lì sopra, attraverso l’esempio di un popolo –i Giudei- abbiamo tutta la storia dell’uomo in rapporto al suo Dio: come è stato, come è e  come sarà.

L’analisi del nostro tempo, riferito ai tempi biblici, nella prospettiva del ritorno di Gesù, ci permette di ristabilire la nostra realtà. Ci permette di configurare il nostro presente, di ristabilirlo in un progetto molto ampio, in cui tutta la nostra vita personale di 90-100 anni è solo un soffio inserito nell’eternità.

 

Lo studio sano del passato dell’uomo porta la saggezza, la sapienza, l’umiltà davanti a Dio.

Il nostro passato personale può essere rivisto in questa prospettiva, con un certo distacco, come un cammino per migliorare.

 

Un eventuale passato triste, eventuali peccati anche gravi, non ci devono imprigionare ma al contrario dobbiamo dare gloria a Dio perché da essi ci ha liberato per sempre!

 

Eravamo peccatori, siamo nella grazia di Dio; saremo  con Lui per sempre.

 

La nostra maturità spirituale consiste ne vedere questo passato, presente e futuro come un insieme, come degli spazi  che comunicano tra loro in continuazione e crescono e si elevano....

E' tutto questo insieme perfettamente equilibrato da Dio che disegna il profilo della nostra  persona.

 

Lode a Dio!

 

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