Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

 

 

QUANDO LA TEORIA CHE ASCOLTIAMO NON C’ENTRA CON LA PRATICA CHE VIVIAMO, DOBBIAMO SEGUIRE LA TEORIA O LA PRATICA?

 

di Renzo Ronca - 29-4-13 - h.18 -  (Livello 1 su 5)

 

 

 

 

Domanda: …sento belle prediche  dei politici ma vedo che poi la gente è disperata […]   adesso si parla tanto di collaborazione  […] quando la teoria che ascoltiamo non c’entra con la pratica che viviamo, dobbiamo seguire la teoria o la pratica per esempio manifestando nelle piazze?  [...] tu che consigli?

 

RispostaLe cose non sono mai come ci vengono presentate. Dire per esempio “è giusto collaborare tra destra e sinistra?” sembra una buona domanda. Infatti la risposta potrebbe essere un “si” subordinato ai singoli programmi di volta in volta. Ma la stessa domanda ad esempio in un paese dove la corruzione sia la caratteristica  di molti politici ecco che apparirebbe stonata e confusa. Teoricamente (nel caso di governanti integri nei loro principi d’onestà) le collaborazioni sono sempre auspicabili; ma praticamente, quando si hanno dei dubbi sulla moralità dei governanti, non so quanto convenga. Uno stato del Nord Europa per esempio, che a quanto si dice è più virtuoso e osservante delle leggi, può vedere in questa collaborazione una risposta matura dei cittadini. Un paese del Terzo Mondo invece, dove forse la corruzione è maggiore, in questi accordi ci vedrebbe solo un peggioramento perché a “mangiare” sulle spalle del popolo sarebbero ancora più persone di prima.

Io non so come siamo messi noi in Italia, ma ho avuto l’impressione che chi poteva fare qualcosa non l’abbia fatto, forse per vendetta personale, forse per ripicca personale, per utopie, per furbizia, o solo per il piacere di comandare… non lo so, fortunatamente non sono un politico.

Una cosa però la capisco: dove sono giochetti di potere di questo genere, “collaboro-non collaboro” “lui si lui no” “se ti dico si tu che mi dai?”, la verità risulta  molto confusa e dovremmo andare cauti nel parteggiare per questo o per quello.  Presentando i media distorsioni della verità,  ecco che la gente comune in buona fede si può  trovare anch’essa divisa e confusa e magari può arrivare a difendere la causa proprio di chi ci ha condotto alla rovina, senza rendersene conto. Magari domani proprio chi ha favorito l’impoverimento del nostro Paese avrà l’ardire di presentarsi come salvatore della patria, e noi gli diremo “bravo!” e saremo pure riconoscenti! chissà. Poveri noi così sballottati e confusi!

 

Fortuna che c’è il Signore! Egli tornerà ed allora tutto sarà evidente e chiaro. Vedremo nel giudizio di Dio le cattive azioni di questa gente, non più camuffate, come su uno schermo gigantesco in 3D e finalmente non ci saranno più contestazioni, perché saremo tutti d’accordo nel condannarle.

 

Al nostro lettore non mi sento di dare alcun consiglio. Diffido della teoria politica fatta di parole ipocrite e allo stesso tempo sono amareggiato dalla pratica del nostro sistema sociale che non sa/può fare nulla.  Ciò vedo sono i gesti estremi e dei vecchi che non hanno da mangiare o persino che vivono in treno perché senza più casa(1).

Essendo io credente (o almeno ci provo ad esserlo) io pur ascoltando tutto, non mi curo né della teoria né della pratica diffusa per TV  intesa come politica e sociale, non ascolto più gli uomini, ho scelto l’assurdo della fede, che è essere e vivere allo stesso tempo  ciò che si dice di essere. Non sempre ci riesco ma è questo che vorrei sempre fare.

Soffro di questa situazione di crisi mondiale, prego per la povera gente vorrei fare qualcosa di più, cerco di non abbattermi troppo, aspetto la giustizia di Dio.

 

Se la teoria oggi è insignificante, da trascurare completamente perché in mano ai “mass media”, la pratica invece penso sia possibile nel nostro piccolo, senza cercare grandi cose. 

Per esempio quel vecchio che viveva viaggiando in treno… proprio oggi ho sentito che due famiglie  si sono offerte di ospitarlo. Forse non è giusto che lo Stato se ne sia dimenticato, perché in fondo spettava ai servizi sociali; era nel diritto di chi ha lavorato una vita; però in mancanza di questo, al di là delle battaglie politiche e delle manifestazioni pratiche di piazza (quante di quelle sono davvero spontanee? e quelle spontanee pensi che possono davvero avere luogo?) , ecco che persone di buon cuore senza tante chiacchiere prendono e fanno quello che c’è da fare.

 

 

 

 

 

 

(1) E’ nota la notizia di cronaca di un vecchio pensionato che non avendo più casa (come poteva pagarla con qualche centinaio d’euro di pensione?) pur di avere un tetto sulla testa viveva ha vissuto mesi sui treni (ad una certa età i biglietti sono gratis).

 

 

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