Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

MATRIMONI CONSAPEVOLI TRA FEDI DIVERSE, SI PUO’?

di Renzo Ronca - 7-2-13

 

 

 

DOMANDA: …Sto parlando invece di unioni di due persone di fede diverse che consapevoli del proprio stato, intendono costruire una famiglia. La persona in fede rischierebbe il compromesso (cosa che Dio non accetta), proprio perché di nuova natura, di animo più “gentile” , di maggiore comprensione, rischia di ritrovarsi in una situazione diciamo così “di scomodo”.

 

RISPOSTA: [Tratta e aggiornato dalla rubrica Posta de Il Ritorno n.14 del marzo 2001 in PAGINA 8 DI ES3]

i) Sui matrimoni “misti”: Anche qui non si possono fare regolette spicciole.

Molto gioca la maturità, la cultura, le fede e l’amore verso Dio di almeno uno dei due coniugi e soprattutto il piano di Dio per le singole persone, la Sua volontà, che per prima cosa dovremmo sforzarci di conoscere. C'è un comportamento di massima e delle possibilità di vario genere che non possiamo ignorare.

 

Mettiamo il caso di una coppia già sposata dove uno dei due si converte al cristianesimo e l’altro no. E’ ovvio che la strada è difficile ma non per questo è scontata la divisione, dipende se il non credente offende Dio oppure  è comunque benevolo. Consiglia infatti l’apostolo Paolo: “…se un fratello ha una moglie non credente, e questa acconsente di abitare con lui, non la mandi via. Anche la donna che ha un marito non credente, se questi acconsente di abitare con lei, non lo mandi via,” (1)

 

Nel caso  invece che hai ipotizzato tu, ovvero due persone consapevoli di avere una fede diversa che intenderebbero comunque sposarsi, allora si, c’è da riflettere bene. Da riflettere MOLTO bene, aggiungerei.

 

L’importante è non fare subito dei dogmi (“DEVE essere così!”) oppure delle distinzioni nette  esasperate tagliate con l’accetta (“o bianco o nero”) perché non è questo che abbiamo imparato sulla considerazione e valutazione del comportamento umano: infinite sono le ramificazioni delle intenzioni dell’uomo e sapiente e forte nel tempo è l’azione di Dio.

 

Diverse sono le tipologie delle unioni da considerare:

-unione di persone con religioni molto diverse (2);

-unione di cristiani appartenenti a confessioni e denominazioni diverse (3)  [vedi anche: Quando lui diventa evangelico e lei rimane cattolica];

-unione con atei  [vedi anche e' peccato sposare un non credente? ], ecc.

Bisogna sempre distinguere; si deve vedere caso per caso ed agire di conseguenza.

 

In linea di massima comunque, personalmente, sono abbastanza contrario ad unioni con eccessive differenze, siano esse di fede, età, cultura o tradizioni.

 

D’altra parte, è pur vero che se ognuno si dovesse sposare solo nella sua cerchia (atei con atei, Tes. Di Geova con Test. Di Geova, cattolici con cattolici, pentecostali con pentecostali, avventisti con avventisti ecc.) allora si correrebbe il rischio di creare dei ghetti quasi razzisti o delle sètte.

 

Nel vecchio testamento vengono cacciate le donne straniere (4) e lo stesso Salomone peccò proprio in questo (5): accettando mogli straniere (che portavano nella sua casa e dunque nel suo cuore e dunque nel suo regno idoli stranieri) cominciò ad allontanarsi da Dio tollerando ciò che all’Eterno faceva dispiacere.

Più che di amore forse in questo caso si può parlare di passionalità, sensualità e motivi politici. 

Questo stato continuò fino a che lo stesso re si trovò isolato da Dio, senza più la Sua grazia. Non fu direttamente Dio che lo punì per una trasgressione, ma fu lo stesso re che, mischiando la sua anima con anime senza Dio o che offendevano l’Eterno con l’idolatria, finì per mettersi da solo contro Dio stesso. Forse se ne rendeva conto forse no, di fatto il suo cuore e la sua personalità si trasformò, nei matrimoni nelle unioni con donne straniere, in senso negativo e perverso.

Non abbiamo appreso nei nostri studi che il rapporto con Dio è una trasformazione continua dell’essere nostro? Ebbene, anche la coppia, in Dio si trasforma insieme. Questa trasformazione della coppia avviene in ogni caso che lo vogliamo o no: sia per un miglioramento continuo che per una disgregazione continua.  Per questo occorre vigilare moltissimo.

 

Se le anime seguono aspirazioni diverse anche i cuori finiscono con l’essere divisi, e la trasformazione da espansione diventa involuzione o nei casi peggiori, corruzione.

 

L’integrità nostra, la nostra completezza ed onestà davanti a Dio costituiscono la trasparenza necessaria affinché lo Spirito di Dio possa operare in noi.

 

Personalmente dubito che in unioni promiscue si possa realizzare tale unità spirituale tra i coniugi e con Dio. L’anima cristiana sentirà dolore solitudine e desiderio di pregare insieme ad altri, di confrontarsi, di adorare Dio con i fratelli, perché è così la Chiesa. La famiglia allora diventerà un buco nero in fatto di spiritualità. Ma ripeto è solo la mia opinione. Il futuro non lo conosciamo, magari la dedizione di uno dei due coniugi all’altro, servirà se è nei piani di Dio.

 

Del resto nello stesso Vecchio Testamento vengono presentati casi particolari molto importanti: accennavamo tempo addietro al caso dei figli di Elimelek e Naomi che sposarono delle moabite (6) e Rut fu determinante poi per la nascita dello stesso Gesù. Per cui non si deve essere drastici nel giudizio.

 

Diciamo che c’è una linea ideale e c’è una linea insondabile –spesso inaspettata sorprendente e rivoluzionaria- di Dio stesso.

 

Certa è una cosa (pensate al film “indovina chi viene a cena”): chi si trova di fronte a matrimoni di culture e fedi diverse deve essere consapevole che la sua vita non sarà mai facile e troverà molti ostacoli. Deve essere insomma una persona un po’ speciale; forse un gradino più in su degli altri rispetto a saggezza, fede ed amore.

 

Concludendo, visti i tempi particolari in cui stiamo vivendo, prossimi all'avvento di Gesù, direi di valutare bene con estrema saggezza  ogni decisione, evitando "fondamentalismi dottrinali", ma di non perdere mai di vista gli elementi fondamentali della nostra salvezza per fede. Il rischio di ogni questione comportamentale  infatti potrebbe essere quello di ingrandire troppo la cosa, tanto da farne una montagna che impedisce poi la vista dell'essenziale.

 

 

 

 

Correlazioni:

 

Quando lui diventa evangelico e lei rimane cattolica  RR 2012

 

E’ peccato sposare un non credente?  RR 2011

 

 DIVORZIO, MATRIMONI MISTI, CONVIVENZE, ECC - PAGINA 8 DI ES3  RR 2001

 

 

NOTE

 

(1) 1Corinzi 7:12-13

 

(2) Il buddismo per esempio si presenta come religione molto aperto e tollerante; al suo opposto l’islamismo impone severamente molti limiti persi alla lettera, soprattutto alle donne.

 

(3)  Anche qui, una cosa è l’unione tra un battista e una metodista ed una è l’unione tra un cattolico ed una evangelica o tra un cattolico ed una testimone di Geova. Non parliamo poi accettare un mormone che pratichi ancora  la poligamia!

 

(4) Neemia 13:23-35 “In quei giorni vidi pure alcuni Giudei che avevano sposato donne di Ashdod, di Ammon e di Moab; la metà dei loro figli parlava la lingua di Ashdod e non sapeva parlare la lingua giudaica, ma parlava soltanto la lingua di questo o di quel popolo. Allora io li rimproverai, li maledissi, ne picchiai alcuni, strappai loro i capelli, li feci quindi giurare nel nome di DIO che non avrebbero dato le loro figlie ai figli di costoro e non avrebbero preso le figlie di quelli per i loro figli né per se stessi.”

 

(5) 1Re 11:6-8 Così Salomone fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno e non seguì pienamente l'Eterno, come aveva fatto Davide suo padre. Allora Salomone costruì sul monte di fronte a Gerusalemme un alto luogo per Kemosh, l'abominazione di Moab, e per Molek, l'abominazione dei figli di Ammon. Così fece per tutte le sue mogli straniere, che bruciavano incenso e offrivano sacrifici ai loro dèi.

 

(6) Rut 1:4 Essi sposarono delle donne moabite, di cui una si chiamava Orpah e l'altra Ruth; e là dimorarono circa dieci anni.

 

 

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