“IO CAPISCO CHE DIO OPERA IN ME, MA PERCHE’ NON LO SENTO NEL CUORE? PERCHE’ RIPETO GLI STESSI PECCATI?”

Fede – Spirito di Dio – spirito dell’uomo – volontà – coscienza – esercizio ogni giorno all’ascolto delle Scritture – andare oltre l’apparenza - sapersi vedere dentro

 

Tratto dalla nostra corrispondenza di “espansione spirituale” di Renzo Ronca - 24-8-12

 

 

  

1)La fede è uno “scatto” particolare della nostra coscienza motivato da due fattori: la ns volontà e la rivelazione di Dio. Questi due fattori (ns volontà ed azione rivelatrice di Dio) possono avere infinite forme di “intensità d’insieme” passando da momenti o fasi di maturità, in cui, nella nostra coscienza, a volte prevale l’una a volte l’altra.

E’ sbagliato dunque dire: “se ho fede mi devo mettere seduto, non fare niente, non forzarmi mai, lasciar fare tutto a Dio su ogni cosa, se devo cambiare cambierò automaticamente, ci pensa Lui”. Così allo stesso modo è sbagliato dire: “Devo sforzarmi al massimo di modificare il mio vecchio comportamento peccaminoso altrimenti non migliorerò mai”. Il modo giusto è un equilibrio, un dosaggio tra i due che ora vedremo.

 

2) L’uomo appena convertito “tende” alla perfezione, è teso a lasciarsi trasformare da Dio perché ha capito che lo Spirito di Dio determina la “nuova nascita” e lui vuole essere una “nuova creatura” che nulla a più a che fare col comportamento di prima. Ma non c’è l’attività magica di cenerentola che in un secondo con la bacchetta magica diventa principessa. C’è invece un processo di trasformazione piuttosto complesso in cui lo Spirito di Dio, lo spirito dell’uomo, mente e corpo dell’uomo, agiscono mescolandosi e lievitando tra loro come fa il lievito del pane. Questo lievito cresce e produce il comportamento,  che è il prodotto di tutto quanto. [x uno studio più approfondito vedi LA MERAVIGLIOSA NUOVA NASCITA NELLA SPIRITUALITA’ CRISTIANA ] Per dirlo in modo schematico:

 

a) Lo Spirito Santo rivela Cristo allo spirito dell’uomo (cioè all’essenza spirituale dell’uomo, a ciò che lo contraddistingue come creatura spirituale) e gli fa comprendere il senso della croce (vale a dire il senso della croce viene  trasmesso allo spirito dell’uomo in modo interiore e misterioso, per rivelazione di Dio stesso);

 

b) Con la volontà dell’uomo, che decide liberamente di convertirsi cioè di arrendersi a Dio e di porre la sua fiducia in Lui, diminuiscono le difese mentali materialistiche (il materialismo nega l’esistenza dello Sp di Dio);

 

c) Lo Spirito di Dio, con l’accordo della volontà dell’uomo, può elaborare insegnamenti evangelici, esperienze personali, filosofie, dottrine, desideri, verso una strada precisa dove è forte la speranza dell’unione reale con Dio stesso, nella vita eterna che verrà. A fornire i cartelli indicatori per seguire bene questa strada è la “coscienza”. La coscienza dell’uomo rinnovato è appunto la risultante tra lo Spirito di Dio (accolto nel cuore) e la volontà dell’uomo stesso. Le due volontà coincidono e questa coincidenza si può chiamare comunione spirituale.

 

Tutto questo è il tendere alla perfezione di Dio. Vale a dire l’uomo fa del suo meglio per seguire al strada indicata da Dio rispettando la Sua volontà.

 

 

3) A questo punto inseriamo la tua affermazione  : “ciò che invece non riesco a capire non tanto perchè non ci arrivo mentalmente ma perchè non lo sento col cuore ..”. In te, nel tuo spirito, “ha bussato” lo Spirito di Dio. Questo si traduce in uno stato di inquietudine e desiderio di fede misto e a volte confuso (punto 2a);  Poi tu “rispondendo” in modo giusto a qs richiamo ha deciso di avvicinarti al Signore (è il motivo della nostra corrispondenza). Questa decisione presuppone l’uso della volontà (punto 2b). Incamminandoti cominci a portare alla coscienza elementi spirituali e li confronti con quelli carnali. Nascono i primi conflitti, le piccole e grandi decisioni comportamentali di coerenza con la scelta di fede che la tua volontà vorrebbe seguire.

 

All’inizio l’ascolto nel cuore è un atto più della volontà che del sentimento, non perché non ci sia il sentimento di Dio, ma perché il sentire dell’uomo è ancora troppo nel frastuono del sentire mondano. Immagina infatti di stare in mezzo alla strada e di voler sentire l’adagio di Albinoni su una radiolina. Hai due possibilità: o aspetti che non ci sia traffico (il che praticamente potrebbe non avvenire mai), oppure trovi la maniera di metterti delle cuffie, ovvero ti concentri su un ascolto specifico allontanando le altre fonti di rumore esterno. Diciamo che le cuffie in questo caso sono il risultato di un’azione di selezione dei rumori motivata dal desiderio di Dio e ordinata dalla tua volontà. Non è facile fare questo “mixage” dei suoni, perché da una parte l’orecchio deve acquisire sensibilità, dall’altra per poter acquisire sensibilità devono diminuire prima i “rumori forti”; altrimenti il timpano dell’orecchio (aumentando la sua sensibilità) potrebbe rimanere ferito. Ci vuole molto esercizio e un certo tempo. Il tempo è necessario perché oltre a preparare l’orecchio, rafforza la motivazione. Se uno si stanca subito per esempio, e dice “ma io non sento Dio come vorrei, è tutto inutile, lascio perdere”  significa che la sua fede (motivazione) è molto blanda. Significa che è ancora in una gestione propria, del tutto personale perché in fondo cosa ne sa l’uomo su come è la voce di Dio se questa non gli è “attestata” dallo Spirito di Dio?

 

L’attestazione dello Spirito di Dio in ciò che uno “sente” o dice di sentire da parte di Dio, riguarda il discernimento degli spiriti che vedremo in futuro. Diciamo subito però che ciò che comunica Dio è SEMPRE in linea perfetta con quanto Lui ci ha trasmesso tramite gli insegnamenti della Bibbia. Se si tratta di cose estranee alla Bibbia è molto facile che non si tratti di Dio.

 

 

4) Il “sentire nel cuore” non esclude la lotta interiore tra bene e male, anzi spesso risalta in noi l’aspetto peccaminoso, ed è alquanto difficile evitare una tentazione,  anche perché vediamo con più evidenza i nostri peccati. Se c’è un processo di cambiamento, se c’è una lotta, non può esserci un rinnovamento “magico” in cui noi non partecipiamo. Più entra il Signore, più si evidenzia lo sporco che è in noi e più dobbiamo prendere la scopa e pulire Lui ti darà la forza per farlo ma l’azione devi farla tu.

Prendi una stanza chiusa al buio che non è stata pulita mai o da moltissimo tempo: ebbene appena apri un poco lo spiraglio della finestra vedrai subito lo sporco! Provi a pulirlo, poi apri di più la finestra e più sole entra e più polvere vedi! Più è forte la luce e più vedi la polvere negli angoli nascosti. Questa è la conversione: lo Spirito di Dio indica alla tua coscienza i punti di sporco dove pulire. E tu comincia a pulire. E’ di nuovo sporco? E tu pulisci ancora! E’ sempre sporco? Non è detto, può darsi che sia una luce maggiore, ma tu pulisci ancora e vediamo chi è più forte se tu o lo sporco!  :-)

Che ne sappiamo noi delle nostre profondità di peccato? Il peccato è solo lo Spirito di Dio che ce lo rivela non solo ce lo rivela ma ci convince che quanto mette in evidenza sia proprio peccato, ovvero sia una cosa che è contro Dio. Il tuo cammino è di conversione, dunque lo Spirito di Dio ti sta mettendo in evidenza come ripulire il tempio. Non è una cosa che fai oggi e domani hai finito. Può darsi che qualcosa sia molto radicato. E tu continua a pulire a scavare… alla fine se ne andrà stai tranquillo. E sai perché ne sono sicuro? Perché man mano che il Signore ti mostra il peccato, ma n mano Lui ti rafforza. E più Gesù entra nel tuo cuore e più sei pulito e forte. La forza e la presenza di Dio sono condizionate dalla tua resistenza, dalla determinazione e dalla continuità senza interruzioni.

 

“Il cuore” è un ambiente dove vi sono parecchi strati sedimentati di cose da togliere. Continua a seguire le indicazioni del Signore.

 

Infatti, se leggi bene la frase iniziale da cui siamo partiti non dice che Dio fa tutto, ma che “Egli vi renderà saldi sino alla fine” Cioè Lui renderà te saldo, forte capace di resistere, combattere e vincere fino alla fine, cioè fino a quando il Signore ed il tuo cuore saranno una cosa sola. Lui vuole la tua partecipazione con continuità e determinazione, anche oltre il pensiero, anche oltre a ciò che ti sembra di vedere o non vedere. Vai oltre l’apparenza, oltre ciò che sei, apriti a ciò che il Signore ti sta dando. Dovremmo arrivare a vederci come ci vede il Signore, non come ci vediamo noi. Il Signore non ha mai guardato l'apparenza nostra (se no chi si sarebbe salvato?) ma ci ha visti e ci vede per come Lui ci ha pensati quando ci ha concepiti, cioè ci vede belli, liberi, sani, privi di peccato, felici.

 

Prosegui dunque con regolarità e determinazione  (io consiglio di avere almeno un momento al giorno di preghiera ed intimità col Signore, quale è la tua regolarità? È una volta al giorno? Se non lo è cerca di farlo) e non stare troppo ad “osservarti” dentro e fuori! La fede è fede, se ti fidi di Dio ascoltaLo e “lasciaLo lavorare”  :-)

 

 

 

 

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