Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

 

 

 

SALVEZZA PER FEDE IN MODO SEMPLICE

 

di Renzo Ronca - 20-7-12

 

 

[M. Lutero]

 

 

 

DOMANDA: ...vedo che parlate spesso della “salvezza per fede e non per opere”, cosa vuol dire in modo molto semplice?

 

RISPOSTA: Dando per scontata la conoscenza del concetto di salvezza, cioè del perché una persona debba/voglia essere salvata  (x approfondimento vedi  COS’E’ LA SALVEZZA DI DIO), cercherò di risponderle subito in maniera (spero) semplice, anche se l’argomento non lo è:

 

1)Se l’uomo si potesse meritare DA SOLO il paradiso sulla base della sua bravura nell’osservanza delle leggi, della quantità di opere buone in carità e donazioni alle chiese, allora si salverebbe solo una determinata cerchia di persone, vale a dire quelli più “bravi” degli altri, quelli più ricchi perché possono fare più offerte, ecc. Si formerebbe dunque una “élite” di persone, le quali si sentirebbero molto speciali e superiori. Questo modo di selezionare i salvati non sarebbe certo molto giusto, le pare? Tutti quelli poveri oppure senza una ferrea volontà sarebbero senza speranza.

 

2)Inoltre se la salvezza fosse raggiungibile dalle opere “giuste” che ciascuno può compiere, allora a che sarebbe servito il Cristo?

Infatti secondo i Giudei di allora (e di oggi) per essere “giusti” (e dunque giustificati davanti all’Eterno)  basta osservare comandamenti e prescrizioni; chi meglio li osserva è più “giusto” degli altri. Il Messia doveva essere solo un capo glorioso (tipo Davide) che li avrebbe guidati ad una nuova epoca di gloria.

 

Ma secondo noi cristiani (tutti i cristiani, di ogni tipo di chiesa) i Giudei hanno sbagliato a non riconoscere nel Cristo il Salvatore, cioè Colui che ci ha salvati per mezzo del Suo sacrificio in croce. Solo il Cristo ha potuto adempiere per noi la Legge e toglierci la condanna del peccato e dunque della morte che pendeva sulle nostre teste.

 

Detto questo, appurato che la salvezza si ottiene solo per i meriti di Gesù Cristo, perché insistere tanto? Perché noi evangelici ne parliamo spesso?  Dovrebbe essere una cosa ovvia per tutti i credenti.

 

Dovrebbe, ma non lo è. Le chiese sono fatte di uomini e gli uomini tendono sempre a modificare le cose di Dio pensando così di ricevere un maggiore guadagno. Le chiese dovrebbero farsi guidare dallo Spirito Santo, che è Dio, unica vera guida della Chiesa sulla Terra; purtroppo dopo un certo tempo, per motivi vari, la fede nello Spirito di Dio viene a diminuire e contemporaneamente aumenta quella nella struttura, nell’organizzazione ecclesiastica, nelle dottrine e nelle leggi con cui si applicano le dottrine.

In questo modo, più che sulla fede in Cristo che ci ha salvato e nello Spirito Santo che ci guida, si pone la fiducia in quello che dice la chiesa tal dei tali, il suo capo, i dirigenti, la tradizione…. La fede diventa allora un’abitudine, e ciò che conta non è più "l'essere", ma è "il fare", le opere, le cose come si mettono in pratica.

Si passa cioè di nuovo dalla salvezza per fede alla salvezza per opere.

La manipolazione di questo “fare”, di questo gestire le opere da parte di un potere ecclesiastico superficiale e senza scrupoli  può arrivare a forme davvero scandalose.

 

Prima di Lutero

Ci fu un’epoca in cui la Chiesa cattolica ad esempio, amministrava il suo potere in modo molto corrotto. L’accento sulle opere (e non sulla fede) era molto accentuato, soprattutto sulle opere intese come donazioni di soldi alla chiesa. Al tempo della costruzione della cupola di S. Pietro per esempio c’era bisogno di soldi. Vi erano le famose “indulgenze”, concesse per vari motivi, in questo caso il denaro: “se tu versi una certa somma di denaro alla chiesa, allora Dio ti farà uno sconto sui tuoi peccati quando muori; più soldi dai e più paradiso ti guadagni”. Le parrocchie erano semi abbandonate, e i preti amministravano le cose di Dio superficialmente, a volte senza nemmeno conoscere la Bibbia. La lettura della Bibbia era proibita alla gente comune, pena: la morte. La situazione era diventata così corrotta che i cristiani più seri sentivano un po’ dovunque la necessità di una fede rinnovata, più seria.

 

Lutero uomo necessario

Verso al metà del 1500 l’uomo giusto al tempo giusto che impersonò questa esigenza fu Lutero; un sacerdote cattolico insegnante di teologia all’università di Wittemberg, che riportò una profonda revisione del cristianesimo, riscoprendo proprio la dimenticata salvezza per fede. Ecco cosa scrive nelle sue prime inquietudini su alcuni passi dell’apostolo Paolo:

-Ero stato infiammato da desiderio di intendere bene un vocabolo adoperato nella Epistola ai Romani, al capitolo primo, dove è detto: “la giustizia di Dio è rivelata nell’Evangelo”: poiché fino allora lo consideravo con terrore. Questa parola “giustizia di Dio”, io la odiavo perché la consuetudine e l’uso che ne fanno abitualmente tutti i dottori mi avevano insegnato ad intenderla filosoficamente. Intendevo la giustizia […] per la quale Dio è giusto e punisce i colpevoli. Nonostante l’irreprensibilità della mia vita di monaco, mi sentivo peccatore davanti a Dio; la mia coscienza era estremamente inquieta, e non avevo alcuna certezza che Dio fosse placato dalle mie opere soddisfattorie. Perciò non amavo quel Dio giusto e vendicatore, anzi, lo odiavo, e se non lo bestemmiavo in segreto, certo mi indignavo e  mormoravo contro di lui, dicendo: “Non basta forse che ci condanni alla morte eterna a causa del peccato dei nostri padri, e che ci faccia subire la severità della sua legge? Bisogna ancora che accresca il nostro tormento con l’Evangelo, e che anche in quello ci faccia annunciare la sua giustizia e la sua collera? Ero fuori di me tanto era sconvolta la mia coscienza […]

Finalmente Dio ebbe compassione di me. Mentre meditavo giorno e notte ed esaminavo la connessione di queste parole “La giustizia di Dio è rivelata nell’Evangelo come è scritto: il giusto vivrà per fede”, incominciai a comprendere che la giustizia di Dio significa qui la giustizia che Dio dona, e per mezzo della quale il giusto vive, se ha fede. […] Subito mi sentii rinascere, e mi parve si spalancassero le porte del paradiso.-

 

Dopo Lutero, come prima!

Come si sa la chiesa cattolica preferì non considerare gli avvertimenti di Lutero (sono storiche le famose “95 tesi”), anzi gli fece guerra cercando di ucciderlo. Stessa cosa a quelli che la pensavano come lui.

Da allora ad oggi non è che sia cambiato molto. Gli evangelici (che la Ch. cattolica chiamò subito "protestanti") continuano a evidenziare il fatto che Dio dona la grazia non per i meriti dell’uomo, ma solo per i meriti di Cristo, e che all’uomo basta accoglierla per fede. Tale nuovo cambiamento interiore manifesterà poi conseguenti opere buone.

I cattolici invece pur accogliendo in parte questo principio (come non potrebbero, essendo scritturale?) mantengono saldamente un potere basato sul controllo delle opere. (1)

 

Credo sia per questo motivo che lei ha notato che noi evangelici ne parliamo spesso: è vero lo facciamo; serve a bilanciare chi non ne parla affatto, e non solo non ne parla, ma come nel 1500, continua a concedere/usufruire delle indulgenze. Pezzetti di paradiso in cambio di opere.

 

Nulla di personale ovviamente, si tratta di scelte.

Nel dubbio noi seguiamo il Vangelo:

Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti; (Efesini 2:8-9)

 

(continua)

 

 

Correlazioni

 

COS’E’ LA SALVEZZA DI DIO

 

 

 

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 NOTE

(1)Recentemente, il papa Bendetto XVI ha concesso di nuovo il dono delle “indulgenze” ai partecipanti del VII Incontro mondiale delle famiglie a Milano (maggio 2012), come si vede dalla pagina dell’Osservatore Romano che compare in qs blog: http://albertocane.blogspot.it/2012/05/benedetto-xvi-e-le-indulgenze.html; O anche in questi titoli: “Cari lettori è stato pubblicato stamane il decreto col quale la Penitenzieria Apostolica, per mandato del Sommo Pontefice, concede l'indulgenza plenaria ai partecipanti al VII Incontro Mondiale delle Famiglie che si terrà a Milano dal 30 maggio al 3 giugno 2012. L'indulgenza è lucrabile anche a chi impossibilitato a partecipare in loco si unisca spiritualmente all'evento religioso” dal sito:  http://cantatedominocanticum.blogspot.it/2012/05/indulgenza-plenaria-in-occasione-del.html

 

LETTURE CONSIGLIATE (a diversi livelli di studio):

"Il pensiero della Riforma" - Lutero - Zwingli - Calvino - Bucero - A. E. McGrath - Claudiana

"Le 95 Tesi" di M. Lutero - Collezione Biblioteca - Ediz. Studio Tesi

"M. Lutero" - 1483-1546 - Libri di base - La Riforma protestante e la nascita della società moderna . di M. Miegge - Ed. riuniti

"La giustificazione per fede" di Vittorio Subilia - Paideia Edit. Brescia

 

 

 

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