ACCENNO ALL'ANIMA IN SENSO BIBLICO

di Renzo Ronca - 12-7-12

 

 

PACE. SORELLE E FRATELLI DE “IL RITORNO”. SONO FRANCESE E HO LETTO IL VOSTRO GIORNALE. MA HO TROVATO MOLTE INCOERENZE…

“Qualche” incoerenza è possibile, “molte” incoerenze sarebbe preoccupante per noi.  :-)   Vediamole insieme:

 

IL SANTO SPIRITO E’ CONTENUTO NEL NOSTRO SPIRITO. (Le Saint-Esprit est contenue dans notre esprit.)

Questa sua affermazione mi pare un poco azzardata, è infatti un errore: Lo Spirito Santo non può essere contenuto nello spirito dell’uomo. E’ esattamente il contrario. Almeno così è per noi cristiani. Ci sono confessioni religiose “giudaico-cristiane” come i Testimoni di Geova invece che non considerano Dio-Padre, Dio-Figlio, Dio Spirito Santo sullo stesso piano, ma considerano il Figlio Gesù e lo Spirito Santo come cose diverse. Per i cristiani invece (cattolici, protestanti, ortodossi) lo Spirito Santo è Dio unico in Tre persone (concetto di “Unità composta” di cui parlammo già nel ns sito). Ora se lo Sp S è Dio, come può essere contenuto nello spirito limitato dell’uomo?

 

SPESSO VOI PARLATE DI “ANIMA”, UNA PAROLA DI ORIGINE GRECA E CORRISPONDENTE A PSICHè. SBAGLIATISSIMO,

“Sagliatissimo?” anche qui gentile lettrice, lei si mostra molto sicura! Termini come anima, amore, Dio, sono piuttosto difficili da definire in due parole. Ho l’impressione che li tenda a dare definizioni molto ristrette, quasi imparate a memoria, concetti culturalmente molto definiti… una cosa “tutta bianca”, una cosa “tutta nera”… non so se nel definire “anima” si possa avere una sola risposta sia da un punto di vista sociale che filosofico, che religioso e persino biblico, come vedremo tra poco; io non lo credo.

Prima di iniziare, visto che verso la fine della sua mail parla di "umiltà” (À mon humble avis..) le raccomanderei da subito una maggiore cautela di giudizi prima di dire “sbagliatissimo”. Proviamo ad avvicinarci insieme al concetto e al nostro modo di parlarne ne “Il Ritorno”:

 

1)Essendo il ns un giornale di tipo “interdenominazionale” come priorità di linguaggio deve adoperare delle parole semplici,  termini d’uso corrente, facili da capire per la maggior parte dei cristiani di ogni chiesa e anche non cristiani. Nel caso della parola “anima” le riporto l’opinione di un grande studioso suo connazionale René Pache:

«“ANIMA”, ebr.nefesh, gr. psiché; “SPIRITO” ebr. ruah, gr. pneuma. Nel linguaggio corrente questi due termini sono a volte sinonimi […]»

Anche noi la pensiamo così e nella maggioranza dei nostri scritti,  rivolti a chi si avvicina per la prima volta alla Scrittura e alla “nuova nascita”, preferiamo usare termini ampiamente diffusi nel nostro paese, che è principalmente cattolico. La maggioranza da noi quando dice “anima” non scende nella disquisizione profonda del termine biblico, ma intende una parte di vita nella prospettiva delle cose di Dio.

 

2) Negli scritti di media difficoltà preferiamo usare le parole “spirito dell’uomo” e “spirito di Dio”, “uomo interiore” ed “uomo esteriore” senza ancora approfondire nefesh o ruah.

 

3) Negli studi più approfonditi invece prendiamo in esame l’esegesi biblica, a seconda dello scritto biblico che apriamo (anche se gli studi teologici non sono per noi l’aspirazione più grande, infatti diamo molta più importanza alla “nuova nascita” di cui parla Gesù con Nicodemo).

 

...QUESTO CONCETTO NON è BIBLICO. NOI SIAMO PRINCIPALMENTE FATTI DI SPIRITO, POI C’è L’ANIMA, POI IL CORPO.

Forse lei si riferisce alla frase di Paolo: “Or il Dio della pace vi santifichi egli stesso completamente; e l'intero essere vostro, lo spirito, l'anima e il corpo, sia conservato irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo” (1Tessalonicesi 5:23), ma se vogliamo analizzare l’anima alla luce della Bibbia e di Paolo in particolare per stabilire cosa sia biblico e cosa non lo sia, allora la cosa è molto più complicata. Cercherò di semplificarla al massimo:

 

-Nell’Antico Testamento il termine “anima” viene usato 755 volte ed il suo significato è “ciò che possiede vita” (1), per questo è frequentemente usato per gli animali, o identificato con il sangue, intendendo qualcosa di essenziale per l’esistenza fisica. IN molti casi rappresenta il principio vitale.

 

-Nei Vangeli:

a) il termine psiché corrispondente all’ebraico nefesh, il significato è simile, ma in diversi punti in cui indica la vita è implicito qualcosa in più della vita fisica che cessa dopo la morte (Matt 10:39; Mar 8:35; Lc 17:33; 21:19; Giov. 12:25).

b) Il termine pneuma equivalente di ruah indica a volte il principio della vita, sebbene in altri casi significhi il livello più elevato della vita psichica. (1)

 

-Negli scritti di Paolo abbiamo 12 ricorrenze in cui significa cose diverse: 6 rappresentano la vita (Rom. 11:3; 16:4; 1 Cor. 15:45; 2 Cor 1:23; Fil. 2:30; 1 Tess. 2:8); 2 sono personali (Rom. 11:3; 13:1); 4 sono in relazione con lo stato psichico,  di queste rappresentano il desiderio (Efes. 6:6; Fil. 1:27; Col. 3:23); mentre l’ultimo indica l’emozione (1 tess. 5:23)

 

Cara lettrice, io penso che, senza addentrarci oltre nello studio (che sarebbe lunghissimo), possiamo capire da soli che una definizione di due parole che definisca l’anima in senso biblico non esiste. Dobbiamo sempre vedere il contesto.

 

Come dico sempre, mi permetto di consigliare a lei e a tutti i lettori di non iniziare la lettura della Bibbia partendo dalla teologia, ma dall’avvicinamento della nostra persona al  Signore pensandoLo come un essere vivo con cui si può instaurare una relazione.

Ora se l’insieme della nostra persona che si avvicina a Dio, lei lo vuole chiamare “anima” o lo vuole chiamare “spirito”, poco importa se poi avviene una vera comunione. Quello è l’obiettivo!

In questo raccoglimento spirituale uomo-Dio può avvenire la “nuova nascita” che noi cerchiamo, o per meglio dire, che lo Sp Santo nel NT ci consiglia di cercare. Attraverso questa “nuova nascita” il Signore “vivo” si rivelerà per mezzo dello Spirito Santo e ci comunicherà una sapienza ben più importante, tangibile, e profonda dei significati di alcune parole.

Non dico che non sia bene studiare a fondo l’esegesi delle Scritture, dico solo che può portarci fuori dal senso principale dell’insegnamento evangelico. A quanto capisco  il senso principale del vangelo è la “parola viva” che si incarna, una parola che non si apprende, ma si vive.

 

Le mando un fraterno saluto. Continui a leggerci.   :-)

 

 

Correlazioni:

Immortalità dell’anima ed esistenza dell’inferno e segg. di RR

PERCHE’ MISCHIARE LA PSICOLOGIA CON LA RELIGIONE?  di GC

 SPIRITO ANIMA PSICHE CORPO - Chiarimenti in chiave psicologica di GC

 

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  (1)   Diz. Bibl. GBU