INTERNET MEZZO DI POTERE, MA PER CHI?

Gestiamo il web con estrema attenzione per non essere gestiti con estrema facilità

di Renzo Ronca - (29-7-13-h.10,45) - 20-8-14-

 

 

 

 

 

Ieri sera mi sono sentito un interessante documentario su internet (1) che qua e là mi ha dato motivo di riflettere.

 

Come in ogni cosa che fa l’uomo, anche su internet due sono le spinte che si agitano: “rivoluzione e controrivoluzione” un conflitto perenne. Si sono visti ottimi personaggi in buona fede spinti da un sincero desiderio di far arrivare gratuitamente informazioni a tutti ed altri personaggi “in giacca e cravatta, come Bill Gates, che dicevano –ma perché distribuite gratuitamente i vostri software? Facciamoli pagare!-” Rivoluzione e controrivoluzione, appunto; persone con grandi ideali democratici ed altre con grandi desideri di soldi.

Poi soldi e potere vanno sempre a braccetto ed è stato relativamente facile per poche persone senza tanti scrupoli prendere il controllo del web come lo conosciamo oggi.

 

Sentite questa frase detta da un intervistato protagonista della storia di internet: “Non c’è bisogno di controllare le persone quando puoi controllare gli spazi di conoscenza a cui le persone possono accedere. Il resto viene da sé”. Pensateci: una frase micidiale nel suo diabolico realismo.

Sviluppiamola con calma facendo una ipotesi: mettiamo che una certa organizzazione “X” decida di condurre il mondo in una certa direzione. Non c’è più bisogno del controllo di massa una volta quando un despota un tiranno obbligava con la forza la popolazione a fare come diceva lui; oggi puoi portare la popolazione dove vuoi tu dandole addirittura l’illusione della libertà. Infatti se fornisci a tutti un pc e dei canali di ricerca “libera”, tutti vanno in internet a cercare delle informazioni e dei dati di vario genere.  E se tutti i motori di ricerca (sto facendo un esempio) ti portano a conoscere gli argomenti solo in una certa prospettiva, voluta da chi gestisce questi motori di ricerca, allora lo spazio della conoscenza in cui ti muoverai non sarà più “libero” ma sarà “recintato”. In questo recinto che tu non vedi, ti sentirai libero di muoverti, ma in realtà non ti verranno fornite tutte le direzioni possibili della conoscenza, bensì solo alcune, quelle controllate da chi ti fornisce i dati stessi. Più che libertà si tratta dunque di illusione di libertà.

 

Naturalmente abbiamo anche dei mezzi per contrastare questa tendenza della rete a rinchiuderci in una rete vera e propria come nelle “tonnare” (vedi anche uscire dalle “tonnare” - Il Ritorno); ma è un’abilità che si deve apprendere. Liberare la mente e proteggerla è un esercizio importante che non si acquisisce subito.

 

L’inventore del World Wide Web, Tim Berners-Lee “si dice preoccupato per l’esistenza di un nucleo di controllo in internet”; “la libertà deve essere sempre più controllata e non è il consenso a darla”.

La libertà di internet è a rischio”  "Se puoi controllare internet, puoi cominciare a modificare cosa la gente dice, e questa è una cosa molto, molto potente. È un tipo di potere che, se venisse dato ad un governo corrotto, gli darebbe la capacità di restare al potere per sempre", ha affermato Berners-Lee (Fonte: The Guardian)

 

Consenso e libertà. Anche questo andrebbe considerato con più calma.

Quante organizzazioni (anche politiche) oggi sfruttano campagne di stampa per ottenere consensi dicendo poi: “è la volontà del popolo, è democrazia, è libertà..”! No. Non vi fate ingannare: Libertà e consensi non sono la stessa cosa: i consensi si possono manipolare facilmente come ci ha insegnato Bernays.

 

Vedi anche MECCANISMI DI CONDIZIONAMENTO DEI MEDIA   (Edward Bernays giunge fino a teorizzare la “ingegneria del consenso”… spin doctors…  ecc.)

 

Allora noi che siamo cristiani che dobbiamo fare davanti a internet?

 

Avviciniamoci con vigilanza, grande cautela e discernimento. Internet è come uno strano animale simile al millepiedi e allo scorpione che può pungerti col suo veleno e va avvicinato con le pinzette. Non dobbiamo certo fuggire perché il Signore è nel mondo che ci manda ad operare; ma senza esserne presi. Ci vuole attenzione per  non essere superficiali. Dobbiamo essere consapevoli che internet è il mezzo di potere preferito da Satana.

Però il Signore ci ha equipaggiati. Noi siamo di questo tempo e possiamo vivere benissimo in questo tempo sicuri della protezione di Dio, ma non dobbiamo essere troppo ingenui.

 

Lc 10:19 “Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e su tutta la potenza del nemico; nulla potrà farvi del male.”

Matt 10:16 «Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.

 

 

 

 

 

(1)Il documentario del 2009, di matrice inglese, trasmesso da RAI-5 intorno alle 20,30 era intitolato “Virtual revolution” tradotto inspiegabilmente con “la vera democrazia” (ma chi è il furbetto traduttore?). Anche se ormai datato (quattro anni nelle comunicazioni globali sono un’eternità) è stato interessante per i contenuti di alcune interviste ad fondatori di internet e per qualche spunto, che se sviluppato opportunamente, potrebbe portare a riflessioni utili. Mi è piaciuto poco invece il modo di “manovrare” il documentario che, si capisce subito, è una specie di apologia, di esaltazione di un prodotto enciclopedico informativo apparentemente libero del web; una specie di pubblicità come per dire: “venite qui da me per avere quello che cercate ed avrete la conoscenza…” Inoltre per un documentario che pretende di fare la storia di internet è stato abbastanza clamoroso il silenzio sulle origini militari come “ARPANET” (Un progetto militare USA del dipartimento della difesa), ma può darsi che mi sia sfuggito. Nello scritto metterò tra virgolette le frasi come le ricordo; forse non sono proprio letterali ma in linea di massima penso che diano un’idea abbastanza fedele a quanto è stato detto.

 

 

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