PAURA[1] - 18-11-10 agg. 19-6-19

 

 

PAURA DEFINIZIONE: Stato emotivo consistente in un senso di insicurezza, di smarrimento e di ansia di fronte a un pericolo reale o immaginario o dinanzi a cosa o a fatto che sia o si creda dannoso: più o meno intenso secondo le persone e le circostanze, assume il carattere di un turbamento forte e improvviso, che si manifesta anche con reazioni fisiche, quando il pericolo si presenti inaspettato, colga di sorpresa o comunque appaia imminente (Treccani)

 

 Ogni emozione ci serve per strutturare il nostro mondo e la nostra vita; la paura è una delle nostre emozioni fondamentali con cui nasciamo. Chi dice di non avere paura non è coraggioso, ma incosciente, perché non vede il pericolo e quindi rischia molto.

La paura è sempre istintiva.

 

Tutte le forme di paura hanno origine da quella fondamentale, cioè dalla consapevolezza che noi siamo persone che devono morire. Questo elemento irrisolvibile genera poi tutte le altre paure.

 

La paura è molto contagiosa. Noi essi umani infatti, siamo “animali gregari” che vivono in gruppo e se qualcuno individua una minaccia, la trasmette agli altri attraverso segnali specifici.

 

Le donne apparentemente hanno più paura, ma ciò è dovuto al fatto che la donna anche da piccola può la manifestare liberamente, senza inibizioni; il maschio invece deve nasconderla e risolverla in silenzio perché questo, secondo questo sistema, sarebbe indice di forza. Entrambi provano paura, gli uomini hanno imparato a non manifestarle.

 

Ogni età ha le sue paure. Il bambino alla nascita ha paura dei rumori forti, del dolore, ma non del buio, perché proviene dal buio. Avrà paura del buio quando si sarà reso conto della differenza luce/buio e nel buio capirà di avere meno controllo sulla realtà. Quindi non avrà paura del buio, ma nel buio.

Quando nella paura non scorgiamo via d'uscita parliamo di terrore.

 

L'angoscia invece dipende da una paura esistenziale ed è molto diffusa. Infatti se ho paura di un qualcosa di specifico, esempio l'aereo, prenderò dei provvedimenti, magari prederò il treno, ma se la paura è nella mia psiche, allora sembra incontrollabile.

 

Una via potrebbe essere quella di convogliare queste paure su un unico aspetto dell'esistenza in modo da poterla controllare. L'insicurezza di fondo per una mancanza di autostima, attraverso una adeguata terapia psicologia ci permetterà di risolverla.

 

Vedere le paure rappresentate in TV, per esempio nei generi horror può anche essere un tentativo di liberarsene: “le paure sono lì e non dentro di me”. Tuttavia bisogna stare attenti a che queste paure rappresentate non siano troppo terrificanti altrimenti potrebbero generare dei traumi. E' sempre una questione di misura.

 

Il conformismo, l'adeguarsi al gruppo, è uno dei sistemi per evitare di esporsi, di scontrarsi con gli altri.[2] Molti fanno così perché l'idea di rimanere da soli aumenta il livello di paura e di ansia.[3]



 


 

[1]

FONTE: Liberamente sintetizzato da “Il Grillo” 1-4-2002 in Rai Educational - “Psicologia della paura” con la psicologa e psicoterapeuta Anna Oliverio Ferraris.

 

[2]

Tuttavia per noi cristiani il conformismo a questo sistema di cose (corrotto) è molto sconsigliato. Ripetuti sono invece gli inviti ad uscirne a non farne parte, a confidare in Dio: “Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà.(Romani 12:2)

 

[3]

Paura della solitudine: La solitudine diventa per noi cristiani il luogo ideale per la preghiera;  la morte non può spaventare perché assorbiti dalla vita in Gesù risorto. La solitudine interiore non deve spaventare, anzi al contrario è da accogliere perché è in essa che Dio completa la nostra preparazione (santificazione) in vista del ritorno del Signore Gesù. “Or il Dio della pace vi santifichi egli stesso completamente; e l'intero essere vostro, lo spirito, l'anima e il corpo, sia conservato irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo. 24 Fedele è colui che vi chiama, ed egli farà anche questo.” (1Tessalonicesi 5:23-24)

 

 

 


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