CONSIDERAZIONI ED IPOTESI -  dopo Apocalisse 5:1 –  parte 29 - di Renzo Ronca - 17-2-20

 

 

 (segue)

 

A volte fermarsi a riflettere, valutare la realtà che ci circonda, osservare il cielo dal punto di vista astronomico e i fatti che in esso sembrano accadere realmente, può essere un modo interessante ed utile per relazionare l’Apocalisse nel nostro presente.

 

1) Dicevamo precedentemente che la prima cosa che ci colpisce è che il cielo non sia vuoto, ma tra varie creature spesso sconosciute, Dio sia il centro, l’origine e il fine di tutto.[1]

Questa dicitura appena espressa è intensa e splendida ma non alla nostra portata. Gli uomini tendono a mitizzare a vedere sfumature miracolistiche e magiche nelle visioni divine bibliche, ma dovremmo invece sforzarci di portare quei contenuti in modo adatto al nostro tempo per comprenderli meglio.

Se una persona come l’apostolo Giovanni venisse oggi portata in cielo userebbe un altro linguaggio per descrivere ciò che ha visto. Quindi sono i contenuti quelli ci interessano, non quanti occhi aveva un angelo come se tutti gli angeli avessero quella forma. “Molti occhi” significa vedere molto; “molte ali” significa potersi spostare nel cielo rapidamente. Questo detto in modo facile. Ma altri simboli sono più complessi: pur rimanendo questi dei simboli, possiamo capirli solo conoscendo bene il modo e i simboli che Dio ha già usato nel passato per manifestarsi e per comunicare con l’uomo. Per esempio il sardonico, smeraldo diaspro, pietre che Giovanni ha usato per descrivere il trono del Signore[2] «si trovano tra le dodici pietre preziose che adornavano il pettorale del Sommo Sacerdote (Es 28:17-20)» (Mounce). Ora chi ha letto certi nostri piccoli studi precedenti, conosce l’Urim e il Tummim ovvero un modo antico, usato in particolari casi, in cui Dio comunicava col sommo sacerdote per decisioni rapide e gravi.[3]  Tutti i contenuti insomma possono essere una comunicazione di Dio all’uomo a diversi livelli in diversi modi.  Ciò che a noi preme dunque non è "la scoperta di una tomba" preziosa antica dove si trovano oggetti magari preziosi ma comunque morti, bensì il mezzo che abbiamo per poter recepire anche oggi il messaggio di Dio per il nostro futuro, senza cadere nella magìa o nello spiritismo.[4]

 

2) “Il regno dei cieli”, dove si trova ora Dio, può essere un luogo vero come dice lo studioso R. Sargentini: «Il regno dei cieli non è altro che l'insieme dei pianeti abitati dell'universo dove abitano le creature che non hanno peccato. E' significativo che quando la bibbia dice che Dio regna nei secoli dei secoli, l'ebraico usa un termine "olam olam" che può essere tradotto "di pianeta in pianeta" (olam significa mondo, pianeta), volendo indicare che l'autorità si estende non solo nel tempo per l'eternità, ma anche su tutto l'universo e i mondi creati.» 

  

3) Un’altra considerazione già accennata ma che sarebbe bene approfondire è che gli avvenimenti sembrano accadere prima in cielo e poi sulla terra. Questo tra l’altro concorda con altri punti biblici come la preghiera del “Padre nostro”: “…venga il tuo regno (il millennio dopo il ritorno di Gesù); sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche in terra (Matteo 6:10). Dove si ha quasi l’impressione che esista realmente un luogo dove risieda veramente Dio, in un qualche posto dell’universo; da lassù sembra quasi che avvengano dei fatti, direttive, raggi, che poi portino la loro risonanza qui in terra. Come se poi qui  in terra -con la nostra realtà-  riproducano in parte ciò che da lassù hanno ricevuto e quanto là esiste ed avviene secondo una dimensione a noi ancora sconosciuta: “Essi celebrano un culto che è rappresentazione e ombra delle cose celesti, come Dio disse a Mosè quando questi stava per costruire il tabernacolo: «Guarda», disse, «di fare ogni cosa secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte»” (Ebrei 8:5).

 

Su queste considerazioni credo vi sia molto da meditare.

 

4) Esempio della stella. Possiamo pensare ad un esempio fisco-astronomico molto semplice: quando noi osserviamo una stella o una galassia lontana, in realtà vediamo la luce che da lì era partita chissà quante centinai di anni fa. Quindi noi non vediamo ciò che è, ma ciò che era. Magari vediamo una stella che non è più esistente perché già collassata. In un certo senso potremmo dire che ciò che è avvenuto nel cielo, a noi arriva dopo un certo tempo.[5]

Questo riecheggia qualche frase biblica già sentita: “Ciò che è stato è quel che sarà; ciò che si è fatto è quel che si farà; non c'è nulla di nuovo sotto il sole.” “Ciò che è, è già stato prima, e ciò che sarà è già stato, e Dio riconduce ciò ch'è passato” (Ecclesiaste 1:9; 3:15)

 

Quando Dio dice nella Bibbia che una cosa è già decretata, o quando Giovanni la vede accadere, nulla esclude che nel nostro tempo debba ancora avvenire ma nel tempo di Dio potrebbe già essere avvenuta.[6]

 

Lasciamo questi pensieri difficili, immaginiamoceli come dei cerchi concentrici che si espandono sull’acqua calma quando la tocchiamo. Lasciamoli andare per ora mentre corrono a diventare sempre più grandi, lasciamoli stare senza definirli.

 

Quando il Signore tornerà capiremo tante cose.

 

(continua)


 

[1] Apocalisse 1:8 «Io sono l'alfa e l'omega», dice il Signore Dio, «colui che è, che era e che viene, l'Onnipotente». 

Apocalisse 21:6 «Ogni cosa è compiuta. Io sono l'alfa e l'omega, il principio e la fine. A chi ha sete io darò gratuitamente della fonte dell'acqua della vita. 

Apocalisse 22:13 Io sono l'alfa e l'omega, il primo e l'ultimo, il principio e la fine.

 

[2] Ap 4: 3 Colui che stava seduto era simile nell'aspetto alla pietra di diaspro e di sardonico; e intorno al trono c'era un arcobaleno che, a vederlo, era simile allo smeraldo.

 

[3] Per un approfondimento c’è la nostra pagina CONSULTARE DIO E CONSULTAZIONE IDOLATRICA

 

[4] Nel caso appena citato dell’Urim e Tmmim fu probabilmente l’uso banalizzato e non sempre necessario di questa particolare comunicazione col divino che pervertì l’ascolto di Dio con la divinazione idolatrica. Per questo fecero bene i sacerdoti ad abbandonarne presto l’uso. La tecnica però usata in modo perverso è ancora oggi molto diffusa nello spiritismo e nella divinazione in genere

 

[5] Ad esempio si parla del cambiamento di colore di Betelgeuse nella costellazione di Orione e ci si chiede cosa stia succedendo: http://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/spazio_astronomia/2020/02/15/la-stella-betelgeuse-impallidisce-e-diventa-un-mistero-_b4bb5838-9d11-4c6e-a192-88248324d7fd.html

 

[6] Una prima introduzione a qs difficile tema può trovarsi in qs nostro scritto: L TEMPO TERRENO E IL TEMPO DI DIO - PREDESTINAZIONE E PRECONOSCENZA -  di Renzo Ronca -  pdf - 32 pag;

oppure dal nostro video Youtube "TEMPO TERRENO E TEMPO DI DIO" - durata 13 min - RR -   https://www.youtube.com/watch?v=GqU0PNLxTPw 

 

 

 

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