CHIESA DI FILADELFIA  2 – cap.19 – LE SETTE CHIESE DELL’APOCALISSE di Renzo Ronca - 3-2-20

 

 

[Filadelfia-Alasehir - rovine chiesa di S. Giovanni]

 

 

(segue)

 

PERCHE’ QUESTA CHIESA CI APPARE COME “VINCENTE”?

 

Il Signore con la chiesa di Filadelfia ci fornisce un modello “vincente” a cui chi vuole potrà aderire. Probabilmente la sua “poca forza” è paradossalmente proprio la sua chiave vincente. Quando infatti uno si sente forte, sicuro di sé, non confida molto nell’Eterno, prega poco, ascolta poco la voce dello Spirito Santo. Questo gli fa dimenticare la vigilanza che dovrebbe sempre avere, e gli fa commettere azioni avventate, sulla base dei “suoi” pensieri, non sui pensieri di Dio.

Quando invece è consapevole di essere piccolo e povero, allora sa che deve ricorrere all’aiuto del Signore. L’azione di Dio è lungimirante; Egli, per il nostro bene, conoscendo le nostre spavalderie, cerca sempre di mantenerci in uno stato di consapevole limitatezza: “Lascerò in mezzo a te un popolo umile e povero che confiderà nel nome del SIGNORE” (Sofonia 3:12).

 

La fede pura in noi è quella che confida in Dio più di quanto confidi nel proprio “Io”.

 

Se portiamo questo ragionamento sulle chiese, soprattutto quelle più moderne evangeliche di risveglio, possiamo notare quanto si possa cadere in qs errore. Molti dirigenti delle nuove denominazioni infatti cercano la quantità dei fedeli, fanno di tutto per avere nuove conversioni per ottenere più decime, cercano la grandezza istituzionale per sentirsi potenti, e desiderano il loro riconoscimento tra le altre chiese più “grandi” e famose. Non confidano solo in Dio ma in una serie di sicurezze umane di cui non riescono a liberarsi. E’ ciò che fece Saul, il quale guardando solo l’apparenza si dimenticò della potenza di Dio e si spaventò del gigante Golia, contrariamente al giovane Davide.

 

 

IL PRO E IL CONTRO DI UNA CHIESA GRANDE E DI UNA CHIESA PICCOLA

 

Ricordo che da giovane intorno al 1970 facevo parte di una specie di comunità sociale-religiosa-lavorativa che si occupava di disabili e disadattati in luoghi e modi diversi. Si viveva tutti nello stesso posto, seppure ognuno nella sua privacy, in una vera “comunità”, formando come un piccolo villaggio all’interno della città, in cui comunque eravamo immersi. Ebbene gli inizi erano stati sorprendenti: organizzandoci in alcune attività lavorative si riusciva a creare lavoro non solo per la comunità ma anche per quelli fuori, le persone del quartiere. La fratellanza su una base di fede cristiana messa in pratica. Poi però ci si ingrandì….  Cominciarono le lotte di potere tra i vari gruppetti… Per chi votare…   Il numero elevato, la relativa “ricchezza” e la fama ottenuta ci portarono a discussioni sulla leadership e sulle scelte future della comunità. Almeno io la vidi in qs modo e fu in quel periodo che me ne andai.

 

Voglio dire che essere un gran numero di persone non è detto che sia sempre bene. Quando si è un numero ristretto ci si conosce meglio ci si unisce per trovare insieme le soluzioni alle normali difficoltà giornaliere, si rinnova spesso la motivazione delle scelte comuni della fratellanza. Ma quando si è in tanti c’è sempre chi ambisce ai primi posti e tutto diventa più “istituzionalizzato”.

 

In un certo senso il Signore privando questa “chiesa modello” della grandezza e di una propria forza istituzionale l’ha privata anche di quelle variazioni che sarebbero state distruttive.

 

D’altra parte occorre dire che una chiesa troppo piccola e poco socievole si potrebbe chiudere in se stessa, tipo una sètta, e non avrebbe più i ricambi delle idee provenienti da altre prospettive presenti in altre chiese.  Filadelfia va meditata bene perché non è né l'una né l'altra.

 

FILADELFIA IL RACCOGLIMENTO DEI SALVATI

 

Ecco perché, come abbiamo detto, Filadelfia potrebbe essere una chiesa invisibile (agli uomini) ma gradita al Signore che la conosce bene: In un certo senso si tratta del regno di Dio che si sta già preparando: lo Spirito del Signore ha tirato fuori dall’acqua una rete piena di pesci, ma che vengono continuamente soppesati e ulteriormente suddivisi dagli angeli, in previsione di quello che succederà tra breve:

 Matt. 13:47 «Il regno dei cieli è anche simile a una rete che, gettata in mare, ha raccolto ogni genere di pesci; 48 quando è piena, i pescatori la traggono a riva, poi si mettono a sedere e raccolgono il buono in vasi, e buttano via quello che non vale nulla. 49 Così avverrà alla fine dell'età presente. Verranno gli angeli, e separeranno i malvagi dai giusti 50 e li getteranno nella fornace ardente. Lì sarà il pianto e lo stridor dei denti.

 

E’ un anticipo del "giudizio delle nazioni" che avverrà al ritorno di Gesù. Noi sappiamo infatti che il giudizio del Signore avverrà prima nella Sua casa: “Infatti è giunto il tempo in cui il giudizio deve cominciare dalla casa di Dio; e se comincia prima da noi, quale sarà la fine di quelli che non ubbidiscono al vangelo di Dio?” (1Pietro 4:17)

 

 E questa separazione/giudizio, tra credenti buoni e credenti che “non valgono nulla”, -come vedremo meglio nella chiesa di Laodicea-, avviene già ora, prima del rapimento, in quanto gli angeli rapiranno solo quelli a Lui graditi, tratti fuori da tutte le chiese cristiane, ovvero da tutto il mondo; mentre lasceranno sulla terra quelli che Lui non ha riconosciuto come parte della Sua Chiesa.

 

Questa interpretazione, che personalmente seguo, dovrebbe far molto riflettere i credenti che non si erano posti molti domande. Infatti, supponiamo che il rapimento della Chiesa avvenga ora, quanti di noi sarebbero considerati giusti e sarebbero rapiti? E quanti invece sarebbero lasciati?

Saremo approvati perché abbiamo avuto fede nelle direttive della chiesa Tal dei Tali, oppure perché abbiamo davvero dato il nostro cuore al Signore Gesù?

 

Vorrei ricordare una frase basilare che riguarda la nostra consacrazione a Dio:

Romani 12:1-2

1 Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio; questo è il vostro culto spirituale. 2 Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà.

 

Pensiamo a questo “rinnovamento della nostra mente”, che ci permette di “conoscere per esperienza quale sia la volontà di Dio”, individuiamolo bene e, nel momento della preghiera personale, nella stanzetta,[1] quando siamo soli con il Signore, chiediamoGli di aprirci la mente alla comprensione e all’esperienza di questa difficile anticonformista rivoluzione spirituale.

(continua)

 

 


 


[1]

Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa. (Matt 6:6) – Per approfondimenti vedi qs link e seguenti: QUANDO PREGHI ENTRA NELLA TUA CAMERETTA (Matt 6:6)  IL "PADRE NOSTRO" - ISTRUZIONI DI GESU’ AI DISCEPOLI PER LA PREGHIERA - Parte 5

 

 

 

pag precedente  -   pag seguente  -    Indice "Ultimi Tempi   -  Home