COME COMPORTARCI CON CHI E’ CONTINUAMENTE CONTRO IL SIGNORE?

- Riflessioni ampie a partire dalla lettera di Giuda p.5- di Renzo Ronca – 24-9-18

 

(segue)

La volta precedente, dopo un lungo discorso sul possibile indurimento di alcuni da parte di del Signore stesso, ci eravamo lasciati con questa domanda: possiamo capire noi semplici credenti chi è che sia stato da Dio escluso (momentaneamente o per sempre) dalla possibilità di convertirsi? Potremmo discernere a chi il Signore non vuole per ora rivelarsi? Ed eventualmente, come dovremmo comportarci con queste persone?

Per quanto ci possa sembrare strano, nella Bibbia troviamo qualche precedente in cui il Signore vieta in modo perentorio anche di intercedere:

Geremia 7:16 «Tu non intercedere per questo popolo, non innalzare per essi suppliche o preghiere, non insistere presso di me, perché non ti esaudirò.

Geremia 11:14  Tu non pregare per questo popolo, non ti mettere a gridare né a far suppliche per loro; perché io non li esaudirò quando grideranno a me a causa della calamità che li avrà colpiti.

«Dio vietò al suo portavoce di intercedere per il suo popolo, sapendo che Giuda non era incline al pentimento. Piuttosto, egli rilevava l’uso disinvolto di slogan ingannevoli[1] di fronte a un popolo dall’idolatria sfrontata[2] che continuava a non dare ascolto alla voce del Signore (v.27; 19:15) cfr 1 Giov 5:15» (MacArthur)

Secondo la condivisibile nota appena letta, Dio sapeva già[3] che la nazione di Giuda non ne voleva sapere di pentirsi, per questo vietò a Geremia di pregare per loro.

La guida di Dio è forte anche oggi per chi vuole sentirla e si manifesta con una presenza costante dello Spirito Santo, Il Quale può darci all’occorrenza  il  dono del “discernimento degli spiriti”.

In certi casi infatti, non so se vi è capitato, potremmo trovarci di fronte ad una mente completamente chiusa alla possibilità di credere alle indicazioni di Dio: qualsiasi cosa diciamo non viene accolta. Che fare allora? Insistere a testimoniare il Vangelo, oppure no?

A volte, oltre alla percezione degli spiriti che si agitano nelle persone che incontriamo, se rimaniamo nell’incertezza, lo Spirito Santo potrebbe indicarci con maggiore decisione la strada migliore da seguire. Migliore per tutti, anche per quelli a cui eventualmente il Signore decida di non parlare; si potrebbe aggiungere “non parlare AL MOMENTO”. Può darsi infatti che il Signore decida di aspettare una certa maturazione nei cuori prima di parlare loro di nuovo. A noi non compete decidere tempi e momenti, ma il nostro compito è servire alla luce dello Spirito di Dio.

Ad esempio quando Paolo, Sila e Timoteo evangelizzavano, non erano “liberi” di parlare a chi volessero, ma era lo Spirito Santo che li guidava, ed in certe regioni faceva loro capire espressamente di non andare: Atti 16:6 Mentre attraversavano la Frigia e la regione della Galazia, furono impediti dallo Spirito Santo di annunziare la parola in Asia. 7 Giunti ai confini della Misia, essi tentavano di andare in Bitinia, ma lo Spirito non lo permise loro.”

Noi siamo abituati sempre a mettere in discussione a chiedere i perché i percome e a fare la nostra volontà, ma chi decide di seguire davvero il Signore ne riconosce la voce e la segue sapendo già che è per il bene delle persone nel tempo e nello spazio. In quel caso non sappiamo (almeno io non lo so) perché non era bene andare in Asia  o in Bitinia, però sappiamo che il piano di Dio era diverso e si svolgeva senza fretta. Dopo la visione del macedone che diceva a Paolo «Passa in Macedonia e soccorrici» (v.9), Paolo interpretò che quella era la volontà dello Spirito Santo e così fece. Dopo un certo itinerario giunse a Filippi in Macedoni e “vi restò alcuni giorni” (v.12). Ciò che Dio stabilisce infatti si realizza nei giusti tempie e nei giusti modi senza ansia. Poi un sabato… “Atti 16:13 Il sabato andammo fuori dalla porta, lungo il fiume, dove pensavamo vi fosse un luogo di preghiera; e sedutici parlavamo alle donne là riunite. 14 Una donna della città di Tiatiri, commerciante di porpora, di nome Lidia, che temeva Dio, ci stava ad ascoltare. Il Signore le aprì il cuore, per renderla attenta alle cose dette da Paolo. 15 Dopo che fu battezzata con la sua famiglia, ci pregò dicendo: «Se avete giudicato ch'io sia fedele al Signore, entrate in casa mia, e alloggiatevi». E ci costrinse ad accettare.

Vediamo come il lungo giro di Paolo, le deviazioni, le priorità dello Spirito Santo confluiscano in una donna a cui in quel giorno “viene aperto il cuore dal Signore” (v.14).

Io trovo meravigliosa questa cura che Dio ha per ogni singola anima. A volte noi diciamo: “eh si ti pare che Dio viene a pensare proprio a me? Neanche si accorge che esisto…” Invece il Signore conosce come batte il nostro cuore, verso di chi si innalza e cosa veramente desidera. Egli è capace di mandare i Suoi servitori da lontanissimo fino ad incontrarli direttamente per potersi rivelare.

D’altra parte il Signore sa dosare bene i pericoli e ha cura dei Suoi. Alcune proibizioni a testimoniare Gesù sembra che non abbiano solo una funzione “punitiva” verso chi ascolta, ma possono essere anche una protezione dei figli di Dio che Lo servono. In questo caso ad esempio, in una visione estatica, è lo stesso Gesù ad intervenire prontamente contro l’intenzione di Paolo di predicare ai Giudei: Atti 22:17 Dopo il mio ritorno a Gerusalemme, mentre pregavo nel tempio fui rapito in estasi, 18 e vidi Gesù che mi diceva: "Affrèttati, esci presto da Gerusalemme, perché essi non riceveranno la tua testimonianza su di me". 19 E io dissi: "Signore, essi sanno che io incarceravo e flagellavo nelle sinagoghe quelli che credevano in te; 20 quando si versava il sangue di Stefano, tuo testimone, anch'io ero presente e approvavo, e custodivo i vestiti di coloro che lo uccidevano". 21 Ma egli mi disse: "Va' perché io ti manderò lontano, tra i popoli"».

Lo logica di Paolo era ingenuamente diversa da quella di Gesù che invece conosceva i cuori: «Paolo avrebbe fatto comprendere ai Giudei che stavano ascoltando la sua testimonianza quanto fosse cambiata la sua vita; dopo tutto, era stato il più zelante persecutore contro i credenti ed aveva preso parte anche al martirio di Stefano» (S.D.Toussaint)

«L’apostolo stentava a credere che il suo popolo avrebbe rifiutato di ascoltarlo. I suoi connazionali, infatti, conoscevano lo zelo della sua fede e sapevano che egli aveva incarcerato e percosso i discepoli di Gesù e si era addirittura reso complice dell’assassinio di Stefano. Ma il Signore ripeté il suo comando: Va’ perché io ti manderò lontano, tra i popoli.» (MacDonald)

Paolo infatti nella sua buona fede pensava che sarebbe stato più facile convertire i Giudei. Ma il Risorto conosceva bene la loro durezza (naturale o indotta) “Affrèttati, esci presto da Gerusalemme, perché essi non riceveranno la tua testimonianza su di me”  e gli disse una frase che poi si rivelerà una profezia: "Va' perché io ti manderò lontano, tra i popoli".

Infatti è scritto altrove: Atti 13:45 “Ma i Giudei, vedendo la folla, furono pieni di invidia e, bestemmiando, contraddicevano le cose dette da Paolo. 46 Ma Paolo e Barnaba dissero con franchezza: «Era necessario che a voi per primi si annunciasse la Parola di Dio; ma poiché la respingete e non vi ritenete degni della vita eterna, ecco, ci rivolgiamo agli stranieri.”

Atti 18:5 “…Paolo si dedicò completamente alla Parola, testimoniando ai Giudei che Gesù era il Cristo. 6 Ma poiché essi facevano opposizione e lo insultavano, egli scosse le sue vesti e disse loro: «Il vostro sangue ricada sul vostro capo; io ne sono netto; da ora in poi andrò dai pagani»”

In conclusione possiamo provare a rispondere così alle domande iniziali:

1) Possiamo capire noi semplici credenti chi è che sia stato da Dio escluso (momentaneamente o per sempre) dalla possibilità di convertirsi? No. Da soli, con la nostra sola ragione, non possiamo sapere nemmeno se tra dieci minuti saremo vivi o morti.

2) Potremmo discernere a chi il Signore non vuole per ora rivelarsi? Si, se e quando il Signore ce lo rivela. Egli può rivelare le cose che vuole a chi vuole, per cui piacendo a Dio, con o senza spiegazione completa da parte Sua, possiamo spesso sapere in qualche modo quando sia utile o inutile parlare, e a chi.

3) Ed eventualmente, come dovremmo comportarci con queste persone (a cui il Signore non vuole al momento rivelarsi)? Tutto dipende ovviamente da quanto noi ascoltiamo lo Spirito santo e da quanto Egli ci parli. Personalmente sono convinto che Egli ancora oggi intervenga “al momento”[4], cioè quando è bene che intervenga, per consolarci, correggerci, istruirci, indicarci la ns missione. Si può passare da un atteggiamento di insistente predicazione, quasi di “forzatura”[5], ad un altro di estrema cautela, quasi di inutilità o peggio di peccato nel rischio di poter gettare “le perle ai porci”[6].

 

 (continua)

 

 

 

 

 


 

[1] Ger 7:4 Non ponete la vostra fiducia in parole false, dicendo: 'Questo è il tempio del SIGNORE, il tempio del SIGNORE, il tempio del SIGNORE!'

[2] 18 I figli raccolgono legna, i padri accendono il fuoco, le donne impastano la farina per fare delle focacce alla regina del cielo e per fare libazioni ad altri dèi, per offendermi.  [Vorrei aggiungere che “Regina del cielo” (titolo che si riferisce a Ishtar, una dea assiro-babilonese chiamata anche Ashtoreth o Astarte)  è un appellativo attributo oggi anche a Maria madre di Gesù. Sulla “Regina del cielo” in rapporto ai cristiani che studiano la Bibbia, ho trovato questa pagina internet che può essere interessante: “Chi è la Regina del cielo?” https://www.gotquestions.org/Italiano/Regina-del-Cielo.html

[3] Sulla predestinazione, preconoscenza ecc. abbiamo già fatto riferimento la volta precedente al ns dossier: IL TEMPO TERRENO E IL TEMPO DI DIO.

[4] Luca 12:12 “perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento stesso quello che dovrete dire!”

[5] Luca 14:23 Il signore disse al servo: "Va' fuori per le strade e lungo le siepi e costringili a entrare, affinché la mia casa sia piena.

[6] Matteo 7:6 “Non date ciò che è santo ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le pestino con le zampe e rivolti contro di voi non vi sbranino”.

 

 

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