Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

LA "POTATURA DEI CREDENTI OGGI" - parte 3 - di Renzo Ronca - 25-9-17

 

 

(segue)

 

Se ricordate, la volta precedente abbiamo visto il ramoscello d’ulivo (fig. 3 a sinistra) innestato nel tronco del patto di Dio con l’uomo già stipulato con Israele.

Cerchiamo di comprendere meglio questo passaggio.

La Chiesa fu fondata da Gesù in primo luogo con i Suoi primi discepoli (praticamente erano Giudei come Gesù). Ad essi per primi il Signore cominciò a svelare quello che in parte le Scritture avevano accennato, vale a dire la salvezza, il Suo regno, il futuro del mondo secondo i decreti di Dio, ecc.

La “Chiesa” dunque, all’inizio era composta solo di Giudei che credevano in Gesù Cristo. Ma poi i la maggior parte dei Giudei che non credevano, sospinti forse da scribi farisei e classe sacerdotale dirigente,  perseguitarono a morte sia il Maestro che i Suoi discepoli. Questa ostilità continuò a lungo e fu per questo che Paolo ad un certo punto della sua attività missionaria, ispirato dallo Spirito Santo, vedendo la loro ostinazione, si diresse verso in pagani:

 

“Il sabato seguente quasi tutta la città si radunò per udire la Parola di Dio. 45 Ma i Giudei, vedendo la folla, furono pieni di invidia e, bestemmiando, contraddicevano le cose dette da Paolo. 46 Ma Paolo e Barnaba dissero con franchezza: «Era necessario che a voi per primi si annunciasse la Parola di Dio; ma poiché la respingete e non vi ritenete degni della vita eterna, ecco, ci rivolgiamo agli stranieri. 47 Così infatti ci ha ordinato il Signore, dicendo: "Io ti ho posto come luce dei popoli, perché tu porti la salvezza fino all'estremità della terra"». 48 Gli stranieri, udendo queste cose, si rallegravano e glorificavano la Parola di Dio; e tutti quelli che erano ordinati a vita eterna, credettero. 49 E la Parola del Signore si diffondeva per tutta la regione.” (Atti 13:44-49)

 

“Quando poi Sila e Timoteo giunsero dalla Macedonia, Paolo si dedicò completamente alla Parola, testimoniando ai Giudei che Gesù era il Cristo. Ma poiché essi facevano opposizione e lo insultavano, egli scosse le sue vesti e disse loro: «Il vostro sangue ricada sul vostro capo; io ne sono netto; da ora in poi andrò dai pagani».” (Atti 18:5-6)

 

Tra quei pagani non giudei siamo anche noi, popoli di tante razze, di tante idolatrie e filosofie. Eravamo tutti come “oleastri selvatici”, ma nel momento che abbiamo accolto la parola di Dio ed abbiamo creduto nel Signore Gesù siamo diventati come un piccolo germoglio in Cristo. E’ dopo questa conversione che il Signore ci ha presi ed innestati nel tronco del patto tra Dio e il Suo popolo, come coeredi, vale a dire come fratelli che subentrano nell’attesa dell’eredità di Dio, cioè la vita eterna nel Suo Regno glorioso.

Ed ecco che questo germoglio, come si fa tutt'oggi negli innesti sull’ulivo, viene a portare nuovo vigore ad una pianta appassita, come abbiamo visto nella fig.3.

 

Ma attenzione! Tutto questo miracolo di salvezza per noi non Giudei è subordinato alla nostra umiltà ed alla continuazione della nostra fede; sentite infatti come si spiega chiaramente l’apostolo Paolo rivolgendosi ai non Giudei, cioè anche a noi:

 

“Se alcuni rami sono stati troncati, mentre tu, che sei olivo selvatico, sei stato innestato al loro posto e sei diventato partecipe della radice e della linfa dell'olivo, 18 non insuperbirti contro i rami; ma, se t'insuperbisci, sappi che non sei tu che porti la radice, ma è la radice che porta te. 19 Allora tu dirai: «Sono stati troncati i rami perché fossi innestato io». 20 Bene: essi sono stati troncati per la loro incredulità e tu rimani stabile per la fede; non insuperbirti, ma temi. 21 Perché se Dio non ha risparmiato i rami naturali, non risparmierà neppure te. 22 Considera dunque la bontà e la severità di Dio: la severità verso quelli che sono caduti; ma verso di te la bontà di Dio, purché tu perseveri nella sua bontà; altrimenti, anche tu sarai reciso. 23 Allo stesso modo anche quelli, se non perseverano nella loro incredulità, saranno innestati; perché Dio ha la potenza di innestarli di nuovo. 24 Infatti se tu sei stato tagliato dall'olivo selvatico per natura e sei stato contro natura innestato nell'olivo domestico, quanto più essi, che sono i rami naturali, saranno innestati nel loro proprio olivo.” (Romani 11:17-24)

 

Ed infatti quel germoglio-Chiesa è si è inselvatichito diventando di nuovo olivastro selvatico. Vedete infatti nella fig.4 la piantina di sinistra, cioè noi, la Chiesa, disegnata come un insieme disordinato di rami in tutte le direzioni senza più frutti. Ogni chiesa cristiana fa come le pare dimenticando l’insieme e la preparazione delle anime al ritorno di Cristo.

 

Cosa farà adesso il Signore?

La Scrittura è molto chiara: “se Dio non ha risparmiato i rami naturali, non risparmierà neppure te”. Dio non fa preferenze nella Sua giustizia e taglierà via i rami che si sono insuperbiti o che si sono avvicinati alla fede nelle cose del mondo. Già adesso, prima del rapimento, sta considerando chi portare via e chi lasciare: “Io vi dico: in quella notte, due saranno in un letto; l'uno sarà preso, e l'altro lasciato. (Luca 17:34). Non sarà una decisione dettata dal caso, presa al momento, ma sarà un scelta ponderata, perché i primi ad essere giudicati saremo proprio noi (1 Pt 4:17) che siamo diventati il Suo popolo, la Sua casata, come erano i Giudei, modelli per il mondo: “Noi dunque facciamo da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro” (2Corinzi 5:20a).

 

Ecco che allora il Signore sta tagliando dei rami in tutta la Chiesa cristiana del mondo. Egli non guarderà l’aggettivo denominazionale che contraddistingue e divide una chiesa dall’altra, ma taglierà via individualmente tutti quelli che hanno apostatato, o che nel loro silenzio hanno accettato di apostatare senza ribellarsi; cioè quelli che, pur definendosi cristiani, hanno seguito di fatto le strade del mondo e non di Dio. Non c’è più giustificazione dicendo: “ma il pastore mi ha detto… il prete mi ha detto.. l’anziano mi ha detto…” perché noi siamo in un “periodo di grazia” (1) in cui lo Spirito Santo è stato versato su tutti coloro che hanno creduto, per cui la scelta tra ciò che è bene e ciò che è male È ALLA PORTATA DI OGNI CREDENTE CHE LEGGE LA SCRITTURA.

 

Anche la Chiesa allora sarà potata, raffinata, e il Signore lascerà in essa solo un rimanente dalla fede umile e limpida.

La Chiesa tornerà ad essere un germoglio vivo e forte.

 

Se osserviamo allora la fig. 5 vediamo come la piantina di sinistra sia stata “potata” ridimensionata.

 

In un certo senso sta succedendo alla Chiesa quello che è già successo ad Israele: il Signore ha lasciato solo un rimanente dalla fede sincera. Quando la Chiesa sarà rapita saranno scelti solo questi fedeli “provati”.

Saranno rapiti tutti quelli che hanno creduto in Gesù Cristo, compresi il rimanenti messianici di Israele (vedi freccia blu nel disegno che “raccoglie” entrambe le piantine).

 

 

 

 

 

Cerchiamo allora di impegnarci in questa santificazione in vista del prossimo rapimento aderendo con serietà agli insegnamenti biblici e modificando di conseguenza il nostro comportamento. Ricordo infatti che credere in Gesù non è una questione solo teorica, ma significa anche vivere di conseguenza: «Perché mi chiamate: "Signore, Signore!" e non fate quello che dico? (Luca 6:46)

 

 

 

(1) Si intende generalmente “periodo di grazia” quello spazio di tempo compreso tra la resurrezione di Cristo, in cui viene donato lo Spirito Santo, e il rapimento della Chiesa. IN questo periodo di grazia è ancora possibile convertirsi in modo semplice, ottenendo la grazia dei ns peccati per mezzo della fede. Per quelli che rimarranno sulla terra dopo il rapimento, non sarà più così semplice.

 

 

 

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