Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

 

LA CRESCITA A BLOCCHI - (RISCHI DI APPRENDIMENTO E TRASMISSIONE DELLA PAROLA BIBLICA

DA “EV.OG.– LIVELLO 3” - parte 17 - di Renzo Ronca -  (17-7-14) - (Livello 4 su 5) - 9-8-16 - h. 18

 

 

(segue)

 

Dopo il rischio dell’”esagerazione dei concetti” che abbiamo visto la volta scorsa parliamo del suo contrario, ovvero il rischio di una “crescita a blocchi”.

 

La “crescita a blocchi” è qualcosa di più del catechismo antico -dove ci facevano imparare a memoria le definizioni- ma non è ancora maturità.  Nella maturità vi dovrebbe essere un uso aperto ed elastico della mente, che per grazia arriva a collegare i vari insegnamenti biblici tra loro.

 

Nella “crescita a blocchi” è vero che facciamo un piccolo passo avanti, ma poi restiamo lì, bloccati senza proseguire.  Anche se non si esagera il concetto caricandolo di tutti i significati possibili anche quelli idolatrici e magici, (come abbiamo visto precedentemente), tuttavia esso si restringe ad uno solo dei possibili significati (magari anche corretto)  e se ne fa un blocco di cemento spigoloso ed intercambiabile, da applicare su tutto. Sempre quel blocco. Sempre allo stesso modo.

 

Per esempio dire: “Gesù Cristo è la Parola” non è che sia sbagliato; la frase sintetizza un lungo discorso (che in qualche modo noi abbiamo già accennato precedentemente); però se noi diamo solo questo insegnamento tipo “definizione”: Gesù=Parola, non apriamo la mente ed il cuore del credente ma facciamo come le chiese medioevali che imponevano un catechismo di risposte a memoria. Il credente in questo caso ogni volta che legge “Parola” nella Bibbia o la sente quando si parla di cose religiose, penserà sempre a: Parola=Gesù e non uscirà da questa formula delimitata e ristretta.

 

Un altro esempio di “insegnamento a blocchi” che mi è capitato di incontrare è quello di una chiesa che considera una profetessa come l’espressione dello “Spirito di Verità d”. Ora è probabile che questa profetessa abbia profetato secondo lo Spirito di Dio, ma se in ogni studio si accosta il nome della profetessa alla parola “Spirito di Verità”, si finisce per creare un dogma ristretto, come appunto la formula: “Profetessa ‘X’ = Spirito di Verità”,  come se lo Spirito di Verità non potesse più esprimersi senza la profetessa “X”. Il che significherebbe un Dio limitato dall’uomo. Un altro blocco di cemento pericoloso che appesantisce la crescita del credente.

 

Un terzo esempio di “crescita a blocchi”che abbiamo già incontrato è l’identificazione del dono delle lingue con il dono dello Spirito Santo. La formula: “dono dello Spirito Santo = dono del parlare in lingue” è una sintesi parziale e poco corretta che soffoca lo Spirito Santo ed impedisce ancora una volta la crescita del credente.

 

La “crescita a blocchi” è molto diffusa nelle chiese. Immaginate una casa costituita da tanti cubetti di costruzioni (tipo quelli “Lego”).  Sembra una casa ma è un insieme di piccoli pezzi, come tante definizioni, simili a dogmi... una casa in apparenza unita, ma che non sarà mai completamente in comunione. Se non sa fondersi e trasformarsi nello Spirito Santo, basterà poco e ritornerà ad essere un insieme di tanti piccoli pezzi.

 

 

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