CONFRONTO TRA ADAMO E GESU’

 DA “EV.OG.– LIVELLO 3” - parte 11 - di Renzo Ronca -   9-7-14- Aggiorn. 21-10-19

 

 

 

(Segue)

 

Ma riprendiamo ancora la creazione e la nascita fisica e spirituale osservando due fondamenti a confronto: Adamo che ha trasmesso alle generazioni successive il peccato cioè il seme della morte, e Gesù “Nuovo Adamo”[1]  che trasmette a quelli che “nascono” da Lui, il seme della Vita eterna.

  

Dio creò Adamo con un preciso programma genetico che avrebbe portato la sua natura umana ad uno stato di evoluzione tale da divenire poi eterna. Potremmo dire che il suo DNA era perfetto[2].

 

Dopo il contatto ingannevole con Stana ci fu una “involuzione”, cioè un interruttore staccato, un andare indietro, una specie di “virus” estraneo innestato, che come nell’esempio della volta scorsa, cambiò il “senso delle polarità” del programma iniziale modificando il corso la direzione della vita dell’uomo. Una modificazione genetica probabilmente.

L’uomo cambiò coscienza di sé. Vide se stesso non più con gli occhi di Dio (in un divenire), ma avendo perso quella vista, si vide con gli occhi di una creatura staccata da Dio cioè misero e nudo senza più protezione. l’uomo senza Dio chiamò e chiama ancora oggi questo suo stato modificato “indipendenza sapienza libertà”, ma in realtà dietro l’orgoglio mondano c’è una solitudine cieca che fa di tutto per non pensare alla morte.

 

Abbiamo visto che l’amore di Dio per la Sua amata creatura cioè l’uomo, era così grande che mandò il Cristo a salvarlo per ricondurlo al progetto iniziale, cioè alla vita eterna:

Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. (Giov 3:16)

 

Gesù come crediamo nacque da Maria, una donna vergine, che rimase incinta senza intervento umano, ma con un diretto intervento di Dio.

 

Gesù era con Dio ed era Dio già prima della creazione dell’uomo, ma accettò la missione terrena per la nostra salvezza e si incarnò, cioè “indossò” un corpo umano:

 

 “Perciò, entrando nel mondo, egli dice: «Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, ma mi hai preparato un corpo” (Ebrei 10:5)

 

E Dio-Figlio per amore nostro accettò la sua missione sulla terra mettendo se stesso in uno stato di perfetta dipendenza-ubbidienza-comunione verso Dio-Padre:

 

 Allora io ho detto: «Ecco, io vengo; nel rotolo del libro è scritto di me; io vengo per fare, o Dio, la tua volontà»” (Ebrei 10:7)

 

Dio-Figlio, il Signore nostro, fece questo passaggio liberamente e per amore. Se ci meditassimo sopra ne saremmo spaventati, perché la nostra mente potrebbe non contenere una verità così sublime che ci fa sentire così indegni.

Pensando nel nostro piccolo potremmo fare un esempio: se avessimo un figlio con una malattia che lo porta verso la morte, forse, solo per amore, daremmo la nostra vita pur di salvare lui. E’ questa la spinta di Dio in Cristo:

 

6 il quale, pur essendo in forma di Dio, non considerò l'essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente, 7 ma svuotò se stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini; 8 trovato esteriormente come un uomo, umiliò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce. (Filippesi 2:6-8)

 

Fu infatti la continuità di questa ubbidienza fino alla morte che lo distinse da Adamo. Noi allora se siamo salvati non è per merito di alcuna opera nostra, ma solo per merito di Cristo.

 

Egli dunque nacque come nasce una qualsiasi bambino partorito da una donna. Per cui ha una natura umana.

Ma non solo.

 

Questo è forse il punto più difficile della nostra fede cristiana:  Infatti la parola di Dio dice anche:

 

8 Guardate che nessuno faccia di voi sua preda con la filosofia e con vani raggiri secondo la tradizione degli uomini e gli elementi del mondo e non secondo Cristo; 9 perché in lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità; (Colossesi 2:8-9)

 

Tutta la pienezza della Deità. In Cristo abita anche la pienezza del Suo essere Dio.

 

Dunque  in Cristo vi erano due nature, una umana ed una divina. Ecco perché Gesù è per noi “vero Dio e vero uomo”.

 

A riprova di questo, per un approfondimento teologico vedi la scheda allegata della Chiesa Cristiana Evangelica Valdese

 

 

Nel grembo di Maria, in un modo che non sappiamo, Dio-Spirito-Santo la fecondò.

Gesù allora nel Suo DNA ereditò, se così si può dire, i geni di Maria e dei suoi padri umani, e il “seme di Dio”, libero da ogni peccato con un “DNA spirituale perfetto” (se così si può dire). Quindi in Cristo abbiamo due nature distinte: quella umana e quella divina. Non sappiamo come, ma queste due nature tra loro sono distinte-unite e non creano ostacolo l’una all’altra.

 

In un certo senso allora abbiamo realmente una “nuova nascita” un “nuova creazione”. Gesù rappresenta (in tutta la sua evoluzione fino alla resurrezione e all’ascensione) l’uomo nuovo  che noi saremo. 

 

Il nostro sguardo di cristiani allora ha un altro orientamento: non più la condanna del peccato, il ripiegamento e la morte; bensì l’espansione per la vita eterna. Come appunto era nei piani di Dio all’origine.

 

Ripercorrendo le tracce del Cristo, noi cominciamo/sperimentiamo già in terra come una “trasformazione genetica”. Forse piccola, forse non visibile perché inizia nelle basi, nelle radici, ma certamente fondamentale.

Con la rivelazione incisiva e vera del Cristo vivo in noi si rinnova l’imprinting iniziale della creazione che si era fermato, ed ecco che tutti i ns pensieri si rimettono a “girare” nel verso giusto; ogni cellula ogni atomo del nostro corpo inizia anch’essa a predisporsi “a girare” nell’ordine di Dio, così come Lui ci aveva creati. 

Chiamiamolo come volete: santificazione, consacrazione o altro, resta il fatto che una volta andavamo in un verso e adesso andiamo in un altro verso.

C’è stato in noi credenti un “clic”, come un “interruttore” che si è attivato predisponendosi  in modo  miracoloso per la potente grazia di Dio e che in un attimo –nel tempo giusto- porterà a compimento il Suo programma.[3]

 

(Continua)


 

[1]

Nella Scrittura Gesù inteso come “nuovo Adamo”: 1 Cor 15:22; 15:45; Romani 5:12-21

 

[2]

Come nelle pagine precedenti intendo DNA come un “programma genetico E SPIRITUALE completo” che va ben oltre il concetto scientifico che conosciamo (la scienza conosce oggi solo la decima parte  di tutto lo spazio occupato dal genoma umano). LA MIA IPOTESI DI FONDO È CHE DIO IN CERTE CIRCOSTANZE, QUANDO CI SI AVVICINA, POSSA MODIFICARLO A SUO PIACIMENTO.

 

[3]

1Corinzi 15:52 “in un momento, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba. Perché la tromba squillerà, e i morti risusciteranno incorruttibili, e noi saremo trasformati.”

 

 

 

 

 

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