Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

GLI INCONTRI DI PREGHIERA NELLE NOSTRE CASE NON SONO UN DIBATTITO

Se non siamo in grado di gestire la libertà cristiana, torniamo ad alcune semplici regole, oppure torniamo in chiesa  

Di Renzo Ronca – 28-7-14-h11- (Livello 2 su 5)

 

 

 

 

 

“il Signore è lo Spirito; e dove c'è lo Spirito del Signore, lì c'è libertà” (2 Cor 3:17)

 

Forse non abbiamo capito che la libertà di cui parla il Signore è possibile solo quando è presente lo Spirito del Signore, non quando siamo presenti solo noi.

 

Mi spiego meglio con degli esempi.

A volte come bravi fratelli tentiamo di formare piccoli nuclei di preghiera nelle nostre case; pieni di buona volontà decidiamo degli incontri settimanali, poi eroicamente stabiliamo che nessuno comanda, che siamo tutti uguali e che a turno  portiamo la Parola di Dio; così iniziamo…  Ma puntualmente, tutte le volte, c’è sempre qualcuno che, mentre l’altro parla, interrompe e dice seccamente: -No no! Io non sono d’accordo! Penso invece che…- Allora arriva un altro che aggiunge: -No, assolutamente! la frase invece vuole dire che…- Ed ecco che nasce un dibattito come quelli dei politici in TV dove uno parla sopra l’altro alterandosi. L’incontro diventa subito scontro ed è facile scivolare nel “talk show” con urla e discussioni incresciose.

 

Io mi sono trovato in riunioni nelle case di sole quattro persone dove tutti noi discutevamo con agitazione ma anche in riunioni una trentina di persone che fraternamente condividevano lo stesso Spirito Santo nella pace santa.

 

Questi incontri fraterni non li possiamo fare con tutti, non tutti mostrano l’umiltà o la capacità di metterli in pratica; ma tutti possiamo prepararci. Ci sono fratelli che negli incontri di preghiera parlano al cellulare, parlano dei fatti privati, o di politica o di avvenimenti di cronaca….

 

Molti amano parlare e sedersi attorno ai tavoli pensando in buona fede che questo sia il protestantesimo dove ognuno dice la sua. Hanno della “libertà nello Spirito di Dio” un’idea molto “umana”, direi pesino democratica, dove tutti siamo allo stesso livello e tutti parliamo e tutti insegniamo…

Ma non credo sia giusto: Dio non è un nostro pari. Gesù è il Pastore che ci cura e lo Spirito Santo ci parla. Poi DOPO di Lui, dopo averLo ascoltato, possiamo anche parlare noi, ma senza confusione, senza dimenticare che non siamo niente.

Purtroppo invece capita che anche di fronte a persone nuove che si avvicinano al Signore per la prima volta, diamo un pessimo esempio di riunione evangelica fraterna.

 

Mi vado sempre più convincendo che ci riteniamo spesso evoluti e maturi nella fede, ma abbiamo bisogno invece di ritornare a delle regole di base, semplici e chiare, ne propongo alcune:

 

REGOLA 1: Sono incontri con Dio, siamo in uno spazio e in un tempo sacro. Occorre rispetto e solennità. Iniziamo con una preghiera di protezione da ogni estraneità o distrazione e restiamo raccolti spiritualmente per tutto il tempo dell’incontro. Alla fine una breve preghiera di ringraziamento. Senza umiltà è inutile entrare in clima di preghiera.

 

REGOLA 2: Avere bene in mente il motivo della riunione: preghiera specifica, studio biblico, ascolto diretto dello Spirito di Dio, lode adorazione, confronti su dei fatti personali, liberazioni, guarigioni, solo edificazione, ecc ecc. Sulla base della scelta gli anziani dovrebbero aver provveduto già a spiegare un minimo di comportamento condiviso.

 

REGOLA 3: Parliamo poco, ascoltiamo molto.

 

REGOLA 4: Nessuno dica “Non sono d’accordo”. Non siamo ad un dibattito! Ognuno ha il diritto di esporre quanto il Signore gli ha suggerito nel cuore. Se anche uno non fosse d’accordo (perché tutti dobbiamo per forza esserlo di fronte ad una interpretazione scritturale?) faccia il piacere a tutti di tacere. Parlerà quando sarà il suo turno, quando e se si presenterà l’occasione. Che forse quando andiamo in chiesa davanti al prete o al pastore che predicano ci alziamo e ci mettiamo a contestare? Noi in queste riunioni di preghiera in primo luogo ascoltiamo il Signore poi ci ascoltiamo tra noi; in seguito riflettiamo su quanto abbiamo ascoltato. Forse ci vorranno diversi giorni per elaborare.

 

REGOLA 5: Non è obbligatorio insegnare o fare da conduttori. Insegni solo chi è convinto di aver ricevuto dal Signore una luce per il bene comune intorno alla frase biblica di cui si sta parlando. Conduca l’incontro di preghiera una sola persona a turno tra gli anziani che lo desiderano, consapevole di essersi assunto una grande responsabilità. Gli altri non interrompano ed abbiano rispetto come lo avrebbero per un pastore in chiesa. A turno se lo desiderano potranno poi a loro volta fare da conduttori.

 

REGOLA 6: Quando si portano persone nuove ad una riunione di preghiera o di adorazione o di studio biblico,  chi le propone spieghi loro l’essenzialità del protestantesimo; altrimenti porti le persone nuove in riunioni ad hoc, fatte proprio come evangelizzazione per chi è nuovo. Ad esempio non consiglierei mai di portare una persona nuova in una preghiera di liberazione dagli spiriti maligni.

 

REGOLA 7: Ogni 2-3 mesi ci sia un incontro tra i più anziani, tipo “revisione” in cui fare il punto della situazione cercando di correggersi e migliorarsi.

 

Di fronte a divergenze non facilmente appianabili sarebbe meglio interrompere gli incontri e prendersi uno spazio anche lungo di riflessione personale.

 

Magari per molti di noi sarebbe opportuno tornare al tranquillo svolgimento dei culti settimanali in chiesa. Per quanto a noi evangelici possa sembrare "offensivo", il Signore non chiede a tutti quanti di fare da maestri:

"Fratelli miei, non siate in molti a fare da maestri, sapendo che ne subiremo un più severo giudizio" (Giacomo 3:1)

[Naturalmente la riflessione di questa pagina è da applicare prima di tutto verso me stesso perché non sempre ho dato buon esempio.]

 

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