Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

PASTORI E PRETI SIAMO IN TEMPI DI CRISI, CHE NE DITE DI LAVORARE UN POCO PURE VOI?

 

di Renzo Ronca - (23-9-13)- 17-11-17

 

 

 

1 Cor. 9:15 Io però non ho fatto alcun uso di questi diritti, e non ho scritto questo perché si faccia così a mio riguardo; poiché preferirei morire, anziché vedere qualcuno rendere vano il mio vanto. 16 Perché se evangelizzo, non debbo vantarmi, poiché necessità me n'è imposta; e guai a me, se non evangelizzo! 17 Se lo faccio volenterosamente, ne ho ricompensa; ma se non lo faccio volenterosamente è sempre un'amministrazione che mi è affidata. 18 Qual è dunque la mia ricompensa? Questa: che annunciando il vangelo, io offra il vangelo gratuitamente, senza valermi del diritto che il vangelo mi dà.

 

 

Non è più un problema locale ma è mondiale: da decenni la povertà aumenta ed investe duramente anche l'occidente. Non devo ricordare quanta disperazione c'è oggi. Ora dei politici e del loro attaccamento all'enorme stipendio ormai fuori luogo e al loro "diritto" al vitalizio per pochi anni di "attività" (chiamiamola così), nemmeno parlo. Ci sarà chi giudicherà le loro coscienze quando sarà il momento. In quel tempo non potranno falsificare nulla.

Per quanto riguarda invece i servitori di Dio che prestano il loro impegno nelle chiese, qualche parola mi sento di dirla:

 

Il fatto che un servitore di Dio abbia il diritto (secondo le Scritture) di essere mantenuto dalle offerte dei fedeli, non significa che debba sempre farlo. In molti casi anzi non ci pare nemmeno tanto corretto. Ho sempre ammirato Paolo e Barnaba che non hanno  fatto uso di questo diritto ed hanno  lavorato per mantenersi per non essere di peso ai fedeli e non dare nessun tipo di appiglio critico agli avversari.  In questo periodo storico in cui assistiamo a crisi economiche profonde, i credenti sono persone più impoverite. Nelle comunità evangeliche abbiamo molti emigrati provenienti dell’Est, dell’Africa, del Sud America…  Qualcuno ha istituito dei pacchi alimentari e vi sono opere caritatevoli, tuttavia in certe comunità ho visto mettere sulle loro spalle non solo le offerte per far mangiare il loro pastore (e magari anche la moglie, i figli e i nipoti) ma anche le cambiali per comprare e mantenere locali di culto di un certo prestigio a centro città (e le casse ben fornite delle chiese centrali a che servono?).

 

Credo sia il momento di dare una profonda svolta a queste abitudini: se Paolo e Barnaba lavoravano e riuscivano a fare tante cose per il Signore, credo non sia impossibile nemmeno ai pastori di oggi. Anche tra i preti una volta c’erano i cosiddetti “preti-lavoratori” e molti di noi li stimavano più di quelli che hanno solo l'incombenza di dire messa nella parrocchia. Credo che ogni tipo di lavoro vada bene, anche part-time; Paolo era fabbricante di tende. Conosco bravi pastori che lavorano ed anche le loro mogli;  riescono benissimo a seguire tutta la chiesa e la domenica le loro prediche sono molto buone come i consigli e gli insegnamenti.

Molte critiche giungono alle dirigenze delle denominazioni ai loro conti in banca ed alla trasformazione delle chiese che assomigliano sempre più a multinazionali....  Forse sono vere forse no... Un modo per dimostrare che sono false è fare in modo che la chiesa diventi povera come era all'inizio.

Oserei quindi avanzare due proposte:

1) Pastori e preti, per favore lavorate un pochino anche voi, almeno quando non siete troppo impegnati con la preparazione degli studi.

2) Che ne dite inoltre di non più imporre più le decime? Non ci deve essere obbligo in questo tra i fedeli.

 

Forse, vedendo come si è allargato il mondo dei poveri, ci potevate arrivare da soli a capirlo, comunque anche se vi siete distratti siete sempre in tempo a correggervi. Lavorate anche voi ed inoltre evitate l’obbligo biblico delle decime molto sollecitato nelle chiese evangeliche, che nel Vecchio Testamento era usato ma che oggi pare un pochino ipocrita (si obbliga questa regola antica mentre si considera qualcuno dei dieci comandamenti un "optional"). Istituite solo offerte libere senza obblighi.

Se  poi queste offerte arrivano, allora usiamole tutte per il bene di chi tra i fedeli è ancora più povero e non può far altro che chiedere un aiuto.

Se invece le offerte non arrivano perché la comunità è troppo povera, meglio ancora! Lodate il Signore perché allora gradirà di più il vostro lavoro per non essere più di peso ai fedeli. 

Se nonostante tutto la comunità non ce la facesse a pagare un affitto, qual è il problema? Non si troverà una casa in cui riunirci?

 

Pastori! Dov'è la vostra fede? Ricordatevi sempre che invece di assomigliare alle nazioni dovreste assomigliare a Gesù, che "non aveva dove posare il capo".

 

 

 

 

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