LA
COSA PIÙ DIFFICILE PER UOMO DI FEDE È SAPER FAR CRESCERE NELLA LIBERTÀ DI DIO I
GIOVANI FRATELLI CHE CI HANNO CHIESTO CONSIGLIO
di Renzo Ronca -
28-8-13-h.9,30 -
(Livello
2 su 5)
Ora dunque non vi è alcuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesù, i quali
non camminano secondo la carne ma secondo lo Spirito (Romani 8:1)
A volte noi che
ci sentiamo fin troppo “giusti” nel nostro rapporto col Signore pensiamo di
dover far fare agli altri ciò che noi pensiamo essere stato “giusto” per noi. Il
ragionamento ha una sua logica e spesso è buono, ma non sempre. A volte
soprattutto noi anziani nella fede abbiamo come impresse dentro di noi delle
tappe, delle fasi di crescita, dei modi “giusti” per essere “santi”; quegli
stessi modi e quelle stesse fasi che per noi sono andate bene. Così ci
aspettiamo che sia giusto anche per gli altri percorrere la stessa strada.
Abbiamo in mente la nostra esperienza solidamente sorretta dalla Scrittura e
crediamo di essere “a posto”. Forse dal punto di vista della salvezza lo siamo,
ma dal punto di vista della conversione/consacrazione nessun uomo può mai dirsi
“a posto” o “arrivato”; e dal punto di vista delle strade da percorrere nessun
uomo può mai dire “è solo questa”. Siamo tutti in un divenire e le strade sono
diverse per ognuno di noi. Quando Pietro fu mandato a casa di Cornelio (Atti 10)
imparò cose nuove; per esempio che LO SPIRITO DI DIO SEGUE UN PERCORSO AL DI
SOPRA DEL NOSTRO SENSO RELIGIOSO. La cosa più difficile per un uomo di chiesa,
per un missionario come me o semplicemente per un uomo di Dio è saper lasciare,
saper far crescere nella libertà i fratelli giovani che ci hanno chiesto
consiglio. Per un sentimento paterno protettivo forse troppo umano vorremo
proteggerli, guidarli, seguirli sempre, evitare loro le difficoltà e fare in
modo che arrivassero subito al paradiso. Beh, a volte io scopro con sorpresa eD
imbarazzo che questo è il compito di Dio e che devo saper fare un passo indietro
affinché Lui cresca. Quando lo Spirito Santo è nel cuore di una persona dobbiamo
saper rispettare la persona e lo Spirito di Dio che vi agisce. Può darsi che le
strade di quella persona non siano subito capite da noi e che ci sentiamo di
“correggerla”, ma è bene sempre sentire cosa ci dice il Signore prima del nostro
buon senso. A volte il Signore si serve di queste persone per insegnare anche a
noi una maggiore apertura mentale e spirituale, come accadde a Pietro. Quante
persone abbiamo giudicato condannato o semplicemente corretto perché (a nostro
modo di vedere) “non si comportavano secondo la Scrittura”? Dovremmo ricordare
che secondo i sacerdoti del tempo, anche Gesù non agiva secondo la Scrittura e
lo uccisero. Questo per dire che dovremo sempre andarci piano con il “devi fare
così, devi fare cosà…” Se diciamo alle persone di conoscere e seguire lo Spirito
di Dio, dovremmo noi per primi essere in grado di farlo. Molte anime seguono già
lo Spirito Santo, allora accogliamo questo percorso; e se ci sembra poco in
linea con la Scrittura non correggiamo subito quelle persone, ma andiamo anche
noi dallo Spirito Santo e chiediamoGli che ci faccia capire meglio.
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