Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

6 – EVANGELIZZAZIONE "INDIRETTA" IN INTERNET: IL SITO 

Visibili si, invadenti no - Primo: collaborare

di Renzo Ronca - 6-1-13-(Livello 1 su 5)

 

 

 

 

 

Se il Signore ha acceso un fuoco in voi e desiderate trasmetterlo agli altri è una cosa buona. Infatti la luce di Dio non si deve tenere nascosta, come una lampada sotto il letto ma si deve mettere sul candeliere affinché faccia luce a tutti (Mar. 4:21). Tuttavia non stiamo vendendo un prodotto in internet, non siamo venditori che sperimentano aggressive tecniche mediatiche, ma cristiani che parlano dell’essere in Dio e non del possedere il successo per vivere felici.

 

Attraverso internet accenniamo a due tipi di evangelizzazione: quella indiretta e quella diretta.

La prima, quella indiretta di cui parleremo subito, è la sola esposizione scritturale in un sito o in un giornale di contenuti cristiani evangelici. Chi legge poi riflette.

La seconda, quella diretta, di cui parleremo più avanti, è il rapporto coordinato in un cammino evangelico tra persona e persona, principalmente con la  corrispondenza.

 

1) Il sito – il giornalino – (se proprio necessari)

Rimane sempre un punto di vista personale che vi voglio esporre: pare che noi evangelici non possiamo fare a meno di cercare personalismi, di mantenere linee di leadership… insomma ci piace comandare ci dà fastidio essere sottoposti ed umili. Preferiamo fondare una chiesa come pastori invece di collaborare come sottoposti a quella che già c’è. A volte basta poco per dividersi per ridicoli motivi (so di divisioni fatte solo per il tipo di Bibbia da usare); a volte è necessario. Tuttavia, in linea di massima dovremmo cercare di collaborare perché la Chiesa del Signore è una pluralità di talenti non si è mai vista una chiesa di un solo membro.

Alle volte non è possibile mi rendo conto. Tuttavia facciamo del nostro meglio: se una cosa esiste già (per esempio siti o giornalini che vanno bene e apprezzano la collaborazione) cerchiamo di farne parte prima di partire per fare subito una nuova da soli. E' proprio lavorando insieme nello Spirito di Dio che, come i sassi del torrente mossi dalla corrente, ci possiamo smussare gli spigoli dei nostri difetti.

 

2)Consigli generali per il sito 

Naturalmente quanto espongo è solo la mia opinione basata sulla mia esperienza, è solo un esempio.

Considerando che in internet c’è la frenesia del clic facile e l’abitudine a sorvolare tutto e soffermarsi solo sulle cose che colpiscono, Il primo impatto del vostro sito, appena si apre, è importante.

Costruitelo in base a come siete voi, secondo i vostri gusti, chiedendovi magari: “sarà contento il Signore di questo?” Se invece fate le cose pensando al gradimento della gente, significa seguire la gente e non il Signore.

Eviterei troppi effetti speciali, cose colorate in movimento, titoloni e titoletti.. i lettori sarebbero distratti. Cercate un argomento, un titolo centrale e poi cose secondarie (non troppe) ad esso collegate con dei link.

Sia ben chiaro chi siete, e cosa state facendo.

Evitate proselitismo, fanatismo e diffusione/critiche di dottrine troppo specifiche. Date una testimonianza ed esprimete quello che volete esprimere in modo sobrio, brevemente, senza fronzoli.

Tutto ciò che scrivete fatelo per la gloria di Dio, non per la  vostra. Apparite il meno possibile (salvo per le firme di responsabilità dei pezzi scritti).

Cercate il più possibile di condividere con altri il vostro lavoro, invitate, domandate, siate generosi ed umili, fate spazio!  Fare tutto da soli non è consigliabile come già detto in precedenza.

 

Noi abbiamo trovato positivo suddividere gli argomenti in rubriche brevissime, brevi, medie e lunghe. I lettori del web volano con gli occhi e non hanno pazienza.. all’inizio occorrono considerazioni brevissime, qualcosa che faccia riflettere ma senza pesare. Frasi chiare, parole semplici e conosciute da tutti. Man mano si può passare a scritti intermedi e anche a degli studi. Più gli scritti sono lunghi e meno sono “popolari”, regolatevi dunque. Il linguaggio semplice è una conquista, non è per niente facile parlare in modo semoplice.

 

Tutto questo è come una offerta gratuita che viene messa come in una bacheca, in internet. Dovrebbe essere armonizzata in contenuto ed efficienza. Chi passa può fermarsi oppure no. Cercate di non “arpionare” nessuno.

 

Se vi scrivono per domande di chiarimento non improvvisatevi dottori, psicologi, storici, biblisti, avvocati, ecc. rimanete nel piccolo della vostra persona con modestia. Dove non arrivate voi,  date indirizzi di chiese o pastori o studiosi e medici o specialisti più esperti.

 

Ricordate che il nostro compito è servire, non metterci al centro, ma servire, proprio nel senso di colui che serve a tavola.

 

Gli scritti non siano pretenziosi e non vadano a cercare cose misteriose. Parlate di cose semplici puntando principalmente sull’argomento che lo Spirito di Dio vi ha messo nel cuore. Vostro compito è portare le anime a Dio e diminuire pian piano senza creare dipendenza.

 

Io ho trovato utile scrivere aprendo a tutti, sotto forma di appunti e di passaggi di maturità, quello che il Signore insegnava a me. Ne è venuto fuori un percorso. Una specie di diario aperto sotto forma di riflessioni, che col tempo si approfondiscono sempre più.

 

Confrontatevi ogni giorno, anche più volte al giorno, con il Signore in preghiera per sapere se e come dire le cose.

 

La difficoltà principale oggi non è tanto ottenere successo (è la spinta del mondo questa), quanto il saperne fare a meno.

(continua)

 

 

 

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