IMPEDIMENTI AL LIBERO CAMMINO CRISTIANO

Nell’esperienza più che ventennale della nostra evangelizzazione per corrispondenza evidenziamo gli ostacoli incontrati più frequentemente

 di Renzo Ronca - 30-5-12

 

 

In 25 anni di esperienza tramite evangelizzazione cristiana epistolare interdenominazionale (priva di proselitismo, settarismo e fanatismo) mi è capitato tante volte di vedere brave persone che sinceramente amano il Signore e con buona volontà si impegnano a conoscerLo a seguirLo… però…  quasi tutte queste persone arrivano fino ad un certo punto e lì si fermano. Vorrei elencare alcuni tra gli ostacoli più comuni che ho riscontrato:

1. Continuità regolarità. Dopo l’entusiasmo iniziale una buona metà delle persone che iniziano il cammino rallentano sempre più, poi evaporano come neve al sole. E’ come quando si fa ginnastica in casa da soli: si inizia bene, ma manca poi la costanza di fare gli esercizi e si finisce per ingrassare più di prima. Il cammino cristiano è un impegno e richiede un minimo di volontà ed allenamento. La vita non è un prodotto casuale dove la pigrizia e l’abitudine al conformismo ci possano proteggere. Chi sente in se stesso l’irrequietezza interiore che deriva dall’esigenza di Dio deve sforzarsi di allenarsi alla continuità della preghiera, della riflessione. Anche da questo si vede una fede “provata” e raffinata.

2. L’abitudine a delegare altri a gestire la propria anima. Chi ci scrive arriva spesso da ambienti cattolici, dove la divisione tra preti e laici è netta. L’invenzione di una classe specifica, ecclesiastica, di persone che non si sposano e che gestiscono la tua vita spirituale è talmente radicata in Italia, che le persone, invitate pensare da sole, alla responsabilità individuale, al riesame dei propri doveri in rapporto a Dio, ad esaminare la differenza tra devozione e fede tra legalismo e libera scelta, non ce la fa. Ha paura di questa “utile incertezza” che ti porta ad una “scomoda” fede SOLO in Dio; così, tutto sommato, preferisce ritornare in ambienti più comodi, dove c’è sempre qualcuno che ti dice cosa dovresti fare e come dovresti farlo, tranquillizzandoti senza affaticare troppo la tua coscienza. Si sceglie in fondo  di non scegliere.

3. L’equivalenza “chiesa Tal dei Tali = Dio”. L’istruzione alla libertà alla libera scelta che viene dal Signore non è mai stata ben vista dai gruppi di potere. Questi gruppi di potere non sono solo regimi politici dittatoriali, ma anche certe chiese sono organizzazioni di potere camuffati e si guardano bene dal fartelo capire e dal mettersi in discussione. Queste chiese inculcano abilmente l’idea di una identificazione di se stesse con Dio. Si arriva a far credere che Dio e “Chiesa Tal del Tali” sia la stessa cosa. Ne consegue che chi è disaccordo con la “chiesa Tal dei Tali” è in disaccordo con Dio. Questo terribile inganno è vissuto, da chi no è d'accordo con la dottrina insegnata o chi si vorrebbe liberare, con un forte senso di colpa difficilissimo da sostenere. Far capire che le chiese possono ANCHE essere in accordo con Dio, è un’impresa! Da secoli l’uomo è manipolato proprio dalle chiese che hanno atrofizzato le coscienze al fine di gestirle. La libertà di pensiero spaventa. Per quanto detto sopra il concetto di “peccato” oggi non è più “allontanamento da Dio”, ma “allontanamento dalla Chiesa Tal dei Tali”. Uscire spiritualmente da una chiesa (supponendo che questa non sia in linea con la volontà di Dio) comporterebbe un coraggio ed una determinazione fuori dal comune che pochi hanno. Ecco allora che noi riceviamo la maggior parte delle lettere da brave persone che sarebbero d’accordo con quanto diciamo sulla libertà cristiana, ma che poi rimangono dentro la Chiesa Tal dei Tali, per evitare complicazioni. Le motivazioni che queste persone adducono alla loro “schiavitù religiosa” sono sempre le stesse: una della mie preferite è: “si sto dentro una chiesa che non è giusta, so che questa sbaglia e so dove sbaglia, però io ci sto ‘a modo mio’, non mi sento condizionato, non credo di offendere il Signore in questo modo. Inoltre da dentro posso operare meglio ed aiutare gli altri nel cambiamento delle idee”. Insomma ci si fanno tornare i conti cercando di salvare capra e cavoli. Studiando la Bibbia si vede chiaramente che Dio non tollera una tale ambiguità: la fede deve essere fede solo in Dio, pura fede, espressa in modo chiaro e lineare.

Ci sono altre motivazioni che spingono le persone ad appiattirsi in chiese che non li soddisfano, ma evitiamo qui di approfondire troppo per non appesantire questo scritto.

4. Molti dicono:“Io farei il battesimo da adulti come voi evangelici, ma nella mia famiglia ci sarebbero divisioni, che forse  la sfascerebbero e certo Dio non può volere questo. In fondo l’importante è che io abbia fede; è per amore dei figli, del marito, della moglie, dei genitori, che mi sacrifico e accetto le cose così. Se Dio è amore mi capirà.”

 Ecco, fermiamoci su questa ultima affermazione per il momento. Tra tutti quelli che ci hanno scritto in tanti anni quasi nessuno è riuscito a superare questo ultimo punto; forse per mia incapacità, non lo so. “Il battesimo non conveniente”, chiamiamolo così. Lo approfondiremo a parte.

(continua)

 

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