FINO A QUANDO? - considerazioni di un normale ferragosto - di Renzo Ronca - 15-8-21

 

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Siamo così abituati a morire dentro, che non facciamo più nemmeno caso a quello che ci circonda. Siamo così abituati a sentire le campagne politico-giornalistiche (le quali gonfiano modificano deviano distorcono rivestono le notizie), che ci sfugge il quadro d’insieme. Provo a ripescare l’essenziale dei titoli dei notiziari di ieri sera, evitando la gran massa di parole inutili su argomenti teleguidati:

1) Afghanistan dopo anni di guerre del mondo “libero” contro “i cattivi”, ritornano “i cattivi” con la loro ferocia. I “vincitori” scappano da tutti le parti;

2) Terremoto terribile (7.2) ad Haiti; molte vittime;

3) Infiniti vasti incendi in Italia e all’estero (dicono che la maggioranza sia di origine dolosa che si ripetono regolarmente ogni anno, ma sorprendentemente non ci sono notizie di arresti o condanne);

4) "Normali" esodi drammatici inarrestabili in aumento dovunque dai paesi più poveri a quelli più ricchi;

5) Pandemia: dietro le sciocche discussioni resta il fatto che dal gennaio del 2020 ad oggi la pandemia prosegue a fare vittime;

6) Ricordo delle vittime del ponte caduto.

Anche se quasi ogni giorno c’è un memoriale, un ricordo di una tragedia passata, nessuno si ricorda di Dio, che tutte queste cose ce le aveva dette per prepararci. Mentre moriamo lentamente litigando per un pass sul telefonino, o festeggiando il ferragosto, mi chiedo: fino a quando la nostra anima andrà alla deriva?

 

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