Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

Genesi 3:1-6 - SUGGESTIONE E TENTAZIONE  DI EVA ED ADAMO NELL’EDEN - 3

 di Renzo Ronca - (11-12-09) - 15-10-14

 

 

 

 

 

(segue)

La suggestione iniziale ha ormai fatto perdere alla donna ogni orientamento. Dall’ascolto della voce di Dio è passata tranquillamente all’ascolto della voce dell’ingannatore. Questi, approfittandone, con i suoi seducenti modi ha favorito e potenziato l’impurità nei pensieri di lei;  ha inoltre amplificato il suo desiderio, focalizzandolo proprio in ciò che era proibito.

La donna a questo punto, proprio per effetto di questa suggestione che è di fatto una manipolazione psicologica, non ha più volontà propria; come se fosse ipnotizzata vede ciò che le viene fatto vedere e constata addirittura una cosa prima ancora di averla sperimentata: infatti come poteva sapere che i frutto dell’albero era “buono da mangiare” se non lo aveva ancora mangiato?

Questa è una delle tante alterazioni della realtà. Oggi facciamo lo stesso di fronte al manipolatore di turno che forse non si serve di un albero ma di un televisore: gli crediamo in tutto, come fosse un dio; qualunque cosa dice gli crediamo, anche se non abbiamo comprovato un bel nulla.

 

-"prese del frutto, ne mangiò"

Dopo la manipolazione mentale ecco l’atto pratico; ma la trasgressione era successa già prima, nella sua mente plagiata, come ci dice Gesù:  Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore.(Matt 5:28); "[…] Poiché dal cuore provengono pensieri malvagi, omicidi, adultèri, fornicazioni, furti, false testimonianze, maldicenze. Queste sono le cose che contaminano l'uomo […]" (Matt 15:19-20)

Il cuore della donna era stato fuorviato e lei aveva accettato di buon grado quelle ipotesi estranee alla parola ed alla volontà di Dio.

Quella, invece, sarebbe stata per lei l’unica difesa: il fidarsi di Dio! Pure se non capiva il senso della proibizione avrebbe dovuto fidarsi di Dio, invece aprì il cuore ad un estraneo, ad idee estranee. A quel punto essendo con la mente già nella trasgressione, come avrebbe potuto non trasgredire anche nelle azioni?

 

-"e ne diede anche a suo marito, che era con lei, ed egli ne mangiò."

Quando due persone vivono insieme viene spontaneo condividere tutto. Le comunità di tossicodipendenti sono piene di ragazzi e ragazze che si son drogati solo per stare vicino o al loro ragazzo/a.

Eva dunque, non solo trasgredì, ma offrì la sua disobbedienza anche al marito, il quale senza problemi l’accettò.

Se l’ingannatore con la donna dovette fare un grosso lavoro di suggestione, con l’uomo invece non fece alcuna fatica: gli inviò la donna già “condizionata” e lui rinnegò subito Dio senza pensarci un momento.

Ma come fu possibile che l’uomo acconsentisse così?

Adamo è la figura più assente,  insignificante ed irritante del racconto. Non solo non si preoccupò di salvaguardare la donna che era parte di lui, ma addirittura “era con lei” in accordo con tutto quello che lei faceva o diceva. Non intervenne, non fece nulla, non disse nulla, prese quello che lei gli porgeva e lo mangiò. Diremmo oggi “introiettò  l’ombra oscura del peccato già predominante nella donna”.

Unirsi a chi ha peccato equivale, davanti a Dio, commettere lo stesso peccato, come si comprende da questa frase:  1 cor 6:16 “Non sapete che chi si unisce alla prostituta è un corpo solo con lei? «Poiché», Dio dice, «i due diventeranno una sola carne»”.

Conosco uomini che sono come leoni, ma vicini a una donna diventano agnellini privi di volontà; l’uomo davanti alla figura femminile perde la capacità di essere obiettivo[1]. L’ingannatore, profondo conoscitore della natura umana, ha affascinato la donna ingannandola e poi attraverso lei è arrivato al cuore di lui. La suggestione di Adamo non fu dovuta direttamente al fascino dell’ingannatore, ma alla dipendenza passiva dalla donna, per lui sufficientemente suggestionante. Probabilmente avrebbe mangiato di tutto se offerto da lei con i modi adeguati. In un certo senso la donna agì come alleata dell’ingannatore[2].

 

Abbiamo visto quanto sia stato importante, per la riuscita della tentazione in Eden, il complesso meccanismo della suggestione. L’ingannatore ebbe un successo pieno con i primi uomini perché riuscì a collocarli nel peccato; dunque secondo la legge (“se ne mangerai morrai”) era già condannato: doveva morire.

Satana anche oggi è capace di elaborare piani complessi pur di far trovare gli uomini in trasgressione, in peccato, nei confronti di Dio. Questo perfido essere non se la prende con chi è già parte del mondo, queste persone le lascia stare, non ha bisogno di tentarle, sono già “sue”; se la prende invece con noi credenti.  Avete visto con che cura prepara i suoi piani? Osserva silenzioso, si apposta, studia i nostri caratteri, aspetta il momento a lui più favorevole ed ecco che ci presenta la sua realtà meravigliosa, ma formata di morte.

 

Ovviamente ci sono infinite forme di seduzione e suggestione: pensate ai depressi gravi, ai perseguitati, a chi è stato abbandonato, a chi ha subito ingiurie, derisioni e violenze senza conoscere un minimo di giustizia o d'affetto... se queste persone non avessero la possibilità di rifugiarsi in Dio, vedrebbero al realtà con gli occhi dell’ingannatore, subendo la “suggestione della disperazione”; senza il Signore infatti sembrerebbe loro di constatare un futuro orribile senza speranza, impossibile da vivere, troppo insopportabile per il dolore. Sarebbero così sicuri ed affranti per questa falsità che loro vedrebbero come unica realtà, che a quel punto l’ingannatore sarebbe persino ringraziato qualora offrisse la morte su un piatto d’argento, come una soave liberazione dalla sofferenza. Ma ringraziamo Dio che per mezzo del Figlio Suo ha voluto e saputo salvarci, liberarci, guarirci e rimettere la verità al posto della suggestione.

 

Lo vedremo meglio la volta prossima nella lotta che Gesù stesso ebbe direttamente con Satana.

(continua)

 

 

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[1] Gli psicologi della Radbouds University, in Olanda, hanno condotto uno studio in cui hanno sottoposto a una serie di test un campione di studenti maschi eterosessuali. A tutti è stato chiesto per esempio di ricordare una successione di lettere dell' alfabeto. Quindi ciascuno degli studenti ha trascorso sette minuti in compagnia di una donna attraente. Poi il test è stato ripetuto. La seconda volta, tutti gli studenti hanno ottenuto risultati decisamente peggiori della prima. Gli studiosi pensano che la ragione sia questa: quando incontrano una donna che a loro piace, gli uomini usano istintivamente gran parte delle loro funzioni cerebrali, ossia delle risorse cognitive, per fare buona impressione su di lei, insomma per far colpo, e nel cervello rimangono dunque scarse risorse per altre funzioni.  Il professor G. Fieldman, membro della British Psychological Society, commenta sul Telegraph che i risultati riflettono il fatto che gli uomini sono programmati per pensare a come trasmettere i propri geni. «Quando un uomo incontra una donna», afferma lo studioso, «è concentrato sulla riproduzione». Sembra dunque vera l’affermazione di Kipling: "La donna più sciocca può manovrare a suo piacimento un uomo intelligente". (Tratto da Larepubblica.it scienze 7-9-09)

[2] Credo sia questa l’origine dell’avversione di certi ordini religiosi soprattutto di tipo ortodosso verso il genere femminile. Non è tanto contro la donna perché è più cattiva, quanto perché è l’uomo che davanti alla donna diventa più incapace.

 

 

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