E TU, CHI SEI VERAMENTE? di Renzo Ronca 4-9-20

 

 

 

(segue)

Se oggi è il tempo delle emozioni, noi in questo tempo, chi siamo? Non parlo di un “noi” generico, ma di un “io” preso in particolare: “io chi sono?”. Domanda che tutti fuggiamo di corsa perché sembra pesante e faticosa. In fondo ci hanno convinti che pensare sia difficile e pesante. Ma il pensiero a cui mi riferisco non è quello dei filosofi da strapazzo, o degli intellettuali che nessuno li capisce quando parlano, o dei “tuttologi” che compaiono per il piacere di mostrare la loro immagine in televisione, o dei politici che parlano ore senza dire niente. No. Se non vene siete accorti il mondo si sta sgretolando e siamo condizionati a credere a tutto pur di non farci credere a niente (quasi come nel romanzo “Il Gattopardo”). Poi ci sono persone specializzate ad essere “bastian-contrari”, che si realizzano dicendo “no” a tutto. Altre che addirittura hanno tirato fuori “la terra piatta”, forse a testimonianza della loro mente.

In tutto questo precipitare degli eventi, le persone singole, non le masse, sono chiamate a dare un segno della loro esistenza.

In che modo? Non frammentando le sciocchezze, non parlando della squadra di calcio o della felpa di quel politico o del ponte sullo stretto o dei banchi a scuola (senza pensare invece ai programmi delle materie), o del festival o dei tamponi a Canicattì.

E in che modo allora? Se togliamo tutto questo cosa ci resta?

Appunto! E’ questa la domanda. Possibile che non ti resti altro in testa che queste cose che ti spruzzano addosso ogni giorno per non farti pensare?

In cosa credi veramente? E non mi dire l’ecologia, la pace nel mondo, l’auto elettrica e la pista ciclabile.

Hai un ideale?

Prova a spolverare nella mente, forse lo ritrovi. Magari è ancora usabile.

Nel caso mio ho trovato la risposta alla mia esistenza cercando di conoscere Dio. Forse per te non sarà importante, non importa mica devi essere uguale a me, trovane un’altra valida allora, basta che trovi qualcosa di vero.

Se non ti limiti, come le mandrie, a cliccare su “mi piace” o “non mi piace” sopra le scelte che fanno gli altri, procedendo passivamente “a rimorchio”, forse trovi anche tu una motivazione che dia un senso alla tua vita. Ma sbrigati però, perché ci stanno mettendo dentro recinti sempre più stretti.

 

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