DACHAU - LE OMBRE SCURE
CHE TORNANO – RISCOPRIRE LE VERITA’ –
di Renzo Ronca – 1-5-19
(Dachau-particolare
– foto di G. R.)
Anche se teoricamente
esistono nel nostro Stato leggi contro la ricostituzione di movimenti
nazifascisti, nella pratica assistiamo ad un crescere di esibizioni
preoccupanti con slogan scritte o svastiche che non lasciano dubbi sulla loro
matrice.
Probabilmente questi
giovani non sanno nulla di quanto accaduto durante la guerra e dell’orrore di
cui si può macchiare l’uomo. Purtroppo i testimoni viventi di questi obbrobri
sono ormai molto pochi e i giovani non sono stati istruiti come avrebbero
dovuto, per cui la loro rabbia per un mancato futuro, per dei vuoti che i
governi non hanno saputo colmare, montata ad arte da propagande incoscienti,
sfocia in atti violenti che ricordano un passato che torna.
Non spetta a me fare
analisi storiche, politiche o sociologiche, tuttavia anche in mancanza di una
corretta educazione familiare, in ogni nazione ci dovrebbero essere istituzioni
come la scuola in grado di insegnare e far ricordare. Certo la
soppressione dell’insegnamento dell’educazione civica e la tendenza ad
abolire la materia della storia non aiutano molto; soprattutto in un
momento storico confuso come questo, dove si riaffacciano movimenti che negano
la shoah.
Le chiese cristiane
hanno le loro responsabilità. I
vertici delle chiese più importanti sono come i vertici del potere giudaico al
tempo di Gesù: persone corrotte attratte dal potere e ipocritamente alleate con
chi comanda.
Auspico in tutto questo che
il cristiano vero, individualmente, si renda conto delle origini ebraiche del
cristianesimo
e sappia ritrovarle riscoprendo il vero Gesù Cristo e il Suo pensiero. Un buon
lavoro sarebbe quello di cominciare ad eliminare tutti gli aspetti idolatrici
assorbiti dalla cultura greca e latina.
Proseguendo sarà facile poi
smascherare certi giochi di potere presentati come “fede”.
Fra il 1939 e il 1945
circa 6 milioni di Ebrei vennero sistematicamente uccisi dai nazisti del
Terzo Reich con l’obiettivo di creare un mondo più ‘puro’ e ‘pulito’.
Alla base dello sterminio vi fu un’ideologia razzista e specificamente
antisemita che affondava le sue radici nel 19° sec. e che i nazisti, a
partire dal libro Mein Kampf («La mia battaglia») di A. Hitler (1925),
posero a fondamento del progetto di edificare un mondo ‘purificato’ da
tutto ciò che non fosse ‘ariano’. Alla ‘soluzione finale’ (così i
nazisti chiamarono l’operazione di sterminio) si arrivò attraverso un
processo di progressiva emarginazione degli Ebrei dalla società tedesca.
Le leggi di Norimberga del 1935 legittimarono il boicottaggio economico
e l’esclusione sociale dei cittadini ebrei; dal 1938, e in particolare
dalla cosiddetta ‘notte dei cristalli’ (8-9 novembre 1938, quando in
tutta la Germania le sinagoghe furono date alle fiamme e i negozi
ebraici devastati) in poi, il processo di segregazione e repressione
subì un’accelerazione che sfociò nella decisione, presa dai vertici
nazisti nella Conferenza di Wannsee (gennaio 1942), di porre fine alla
questione ebraica attraverso lo sterminio sistematico. Lo sterminio
partì dalla Germania, ma si espanse via via con le conquiste del Terzo
Reich, colpendo gli Ebrei dei paesi occupati, vale a dire di quasi tutta
Europa. Essi furono in una prima fase ‘ghettizzati’, cioè forzosamente
concentrati in appositi quartieri delle città (il principale ghetto
europeo, per estensione e numero di abitanti, fu quello di Varsavia), e
in seguito deportati nei campi di concentramento e di sterminio,
costruiti soprattutto in Europa orientale. Ad Auschwitz, Treblinka,
Dachau, Bergen Belsen, Mauthausen (ma furono decine e decine i campi
disseminati in Europa, tasselli di un sistema pianificato nei minimi
dettagli) giungevano ogni giorno convogli carichi di persone. Dopo la
selezione iniziale, che ‘salvava’ temporaneamente coloro che erano in
grado di lavorare, una parte veniva inviata direttamente verso la meta
cui tutti i deportati erano infine destinati: la camera a gas. I campi
di sterminio erano anche luoghi di torture, di esperimenti
pseudoscientifici su cavie umane (come quelli effettuati sui gemelli di
J. Mengele), di lavori sfiancanti e selezioni quotidiane: di tali
atrocità è rimasta testimonianza nelle memorie di coloro che riuscirono
a sopravvivere. Vittime dello sterminio, oltre agli Ebrei, furono anche
zingari, omosessuali, testimoni di Geova, oppositori politici.
In Italia il
regime fascista aveva emanato nel 1938 le leggi razziali che, tra
l’altro, escludevano gli Ebrei dalle scuole, da molte professioni, dalla
vita sociale. La deportazione e lo sterminio iniziarono dopo il
settembre 1943 quando, in seguito al crollo del regime fascista e
all’armistizio, i Tedeschi occuparono l’Italia settentrionale. Le
autorità della Repubblica sociale italiana collaborarono alla
deportazione. Uno dei primi episodi fu il rastrellamento del ghetto di
Roma il 16 ottobre 1943, nel corso del quale furono catturate oltre 1000
persone. Il campo di Fossoli, in provincia di Modena, divenne il luogo
di transito verso i campi dell’Europa orientale, in cui trovarono la
morte circa 8000 Ebrei italiani.
(Tratto dall’Enciclopedia Treccani
- http://www.treccani.it/enciclopedia/shoah/)
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