Due orizzonti, due vie

di Stefania  - psicologa - 2-3-15- h.9,30 - (Livello 3 su 5)

 

 

Noi non possiamo conoscere la realtà in modo oggettivo, perché noi la percepiamo con i nostri sensi che sono selettivi e per di più sono orientati solo verso alcune categorie di stimoli che il nostro cervello reputa rilevanti. Quello che conosciamo della realtà è la sua copia ricostruita dal nostro cervello in modo soggettivo, anche se secondo criteri culturalmente condivisi.

Il cervello opera in base a principi di economia e di autoconservazione, tende a risparmiarci gli stimoli inutili e a respingere quelli incompatibili con il nostro modo di pensare, con la nostra storia, e quegli stimoli che costituiscono una minaccia verso di noi e verso il nostro mondo.

Ma il cervello è anche dotato di una certa proprietà plastica che ci permette di cambiare al fine di poterci adattare all'ambiente. Quando gli eventi esterni superano le nostre capacità di adattamento entriamo in crisi, possiamo anche averne un trauma, allora tentiamo di ricacciare indietro le informazioni che ci turbano, oppure cerchiamo di trasformarle per poterle in qualche modo assimilare..

Se diamo uno sguardo alla realtà del nostro paese e del nostro tempo, vediamo come gli eventi in corso ci stiano subissando di stimoli inaccettabili. Crimini efferati, guerre atroci, sfruttamenti di cui spesso siamo ignari colpevoli o incauti complici, scene di miseria che stridono fortemente con la nostra vita “occidentale”. Il tutto sempre più vicino a noi, troppo vicino a noi. La reazione più frequente è un'angoscia momentanea, al massimo una conversazione indignata o una condivisione sui social network, e poi una rapida corsa verso il rifugio della nostra quotidianità, dimenticando, rimandando possibilmente a mai il momento di farci i conti.

Ignoriamo fino a quando ci è possibile che il benessere materiale in cui viviamo siede su una polveriera. Il troppo che abbiamo comporta aver tolto l'essenziale ad altri.

Per poter andare avanti ci troviamo a restringere sempre di più il nostro orizzonte, ma con questa tecnica prima o poi finiremo in un angolo con le spalle al muro.

Salvo votarci alla più completa insensibilità e cecità, non possiamo non sentire un macigno nel petto che pesa sempre di più

Che via d'uscita abbiamo allora?

Possiamo tornare ad allargare il nostro orizzonte, ampliarlo fino ad oltrepassare i confini dei nostri impegni quotidiani, andare oltre le notizie che ci parlano di crisi e di persone che insistiamo a immaginare lontane e diverse, oltre il terrore e il dolore di guerre che non comprendiamo, oltre gli interessi economici dei più forti, oltre il confine stesso di questa nostra breve vita.

Oltre tutto questo possiamo intravedere l'orizzonte di Dio, abbiamo dimenticato il Suo nome e tralasciato di tentare di comprendere il Suo pensiero. Ma oggi abbiamo bisogno di Lui, e abbiamo la Sua Parola che ci ha avvertiti di ciò che oggi succede, e ci ha detto di non temere ma di non distogliere lo sguardo da Lui, dal Suo orizzonte.

Abbiamo due orizzonti e due vie. L'orizzonte del mondo si restringe sempre di più ed è sotto minaccia, la via da percorrere non ha confini precisi, è confusa, senza regole, spesso pericolosa e spaventosa, non permette di capire se si va fuori strada. L'orizzonte di Dio, invece, è infinito, mentre la Sua via è stretta, precisa, ben delimitata, e se sbagliamo ce ne accorgiamo abbastanza presto.

Gli eventi spaventosi che stanno accadendo hanno un senso in questo orizzonte infinito, sappiamo che non siamo in balìa della storia, abbiamo una guida ed un punto di arrivo.

I nostri sensi limitati, il nostro cervello che è meraviglioso ma che non può conoscere la realtà potendosi focalizzare su poche, rilevanti, e possibilmente rassicuranti, informazioni, trovano quiete in questo. Ci affidiamo a Chi è più grande.

Questo è “vantaggioso” dal punto di vista umano, perché chi è credente ha in genere più risorse per affrontare le difficoltà, mentre, dal punto di vista di Dio, credere in Lui è l'unico modo per intraprendere la Sua via e scorgere il Suo orizzonte.

 

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