Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

OGGETTI SIMBOLI E INTERPRETAZIONE CRISTIANE PER IL NOSTRO RINNOVAMENTO

 A chi ci riferiamo e perché – Punto di partenza: “che cosa vedi?”

di Renzo Ronca - 17-12-12- (Livello 4 su 5)

[Imm: Ramo di mandorlo fiorito di Vincent Van Gogh 1890]

 

 

Riassunto e centratura

Abbiamo parlato dell’importanza degli “elementi rallentatori” in contrapposizione ad un vortice del mondo che vuole farci inabissare. Tra questi il più importante è stato quello dei cinque minuti al giorno l'inzio della libertà  "ascoltando" le Scritture. In un crescendo d’ascolto più ampio abbiamo esteso attorno a noi questa sensibilità spirituale nascente della nostra anima. Per questo ci siamo serviti del concetto di “hobby” adoperandolo un po’ a modo nostro, come ulteriore mezzo di crescita spirituale cristiana. Eravamo arrivati a parlare della fotografia, ricordate? Il discorso si fa ora più interessante ma è anche più selettivo.

Attraverso il calmo rallentare delle emozioni, paure, desideri mondani, impariamo a raffinare l'osservazione attorno a noi (la natura, gli oggetti, gli eventi) ma anche dentro di noi, ricollegando il tutto in una perfetta armonia con Dio. Ecco che chi entra nello spazio della santificazione (a cui sono chiamati TUTTI i credenti) nella pace tra corpo, spirito, natura, creato e Spirito di Dio, ecco che in questa perfezione, tutto "parla" e si collega nel nostro cuore a comprensioni infinitamente elevate e vaste. Lode a Dio.

In un certo senso, spiegandoci in maniera più riduttiva, dando però il giusto valore alle parole, ci stiamo accostando al dono della "profezia" di cui parla Paolo, che non è indovinare il futuro, ma partecipare e comprendere l'attività dell'Eterno, quando e se ce la vorrà rivelare, per il bene, la correzione, l'edificazione del popolo di Dio. Siamo noi quel popolo che già ha cominciato un primo processo di trasformazione interiore in attesa del Suo Ritorno.

 

A chi ci riferiamo e perché

Torniamo ora agli hobby, alla fotografia e ad altro che scopriremo... Cerchiamo di vedere questa modalità unita all’ascolto biblico. Ovviamente ci rivolgiamo a quelle persone “nate di nuovo” che il Signore ha chiamato, battezzato e che consacra sempre più ad approfondire il dono profetico, secondo come è scritto:

Desiderate ardentemente l'amore, non tralasciando però di ricercare i doni spirituali, principalmente il dono di profezia. Perché chi parla in altra lingua non parla agli uomini, ma a Dio; poiché nessuno lo capisce, ma in spirito dice cose misteriose. Chi profetizza, invece, parla agli uomini un linguaggio di edificazione, di esortazione e di consolazione. Chi parla in altra lingua edifica se stesso; ma chi profetizza edifica la chiesa. (1Corinzi 14:1-4)

Punto di partenza

Così come quando studiavamo il santuario (vedi IL VIAGGIO VERSO DIO), abbiamo appreso che il punto di partenza non è mai dall’uomo, ma arriva all’uomo da Dio. E’ Dio che ci ha amati per primo (1) non dimentichiamolo; se così non fosse stato, noi non esisteremmo.

Tenendo dunque sempre presente questo principio di base, partiamo da un versetto importante:

“…che cosa vedi?...”

Anche qui l’iniziativa parte da Dio che fa questa domanda non a tutti, ma a quelli che Lui ha chiamato per questo dono profetico a cui umilmente ci accostiamo per vederlo più da vicino.

 

Geremia 1:11 Poi la parola del SIGNORE mi fu rivolta in questi termini: «Geremia, che cosa vedi?» Io risposi: «Vedo un ramo di mandorlo». 12 E il SIGNORE mi disse: «Hai visto bene, poiché io vigilo sulla mia parola per mandarla ad effetto».
13 La parola del SIGNORE mi fu rivolta per la seconda volta: «Che cosa vedi?» Io risposi: «Vedo una gran pentola che bolle e ha la bocca rivolta dal settentrione in qua». 14 E il SIGNORE mi disse: «Dal settentrione verrà fuori la calamità su tutti gli abitanti del paese
.

L’Eterno chieda a Geremia per due volte: “cosa vedi?”. Con mitezza e  semplicità Geremia risponde alla domanda e non va oltre. Aspetta che il Signore lo guidi.

«Vedo un ramo di mandorlo» disse la prima volta.

«Hai visto bene, poiché io vigilo sulla mia parola per mandarla ad effetto» così gli spiega il Signore. (2)

Per noi appare complicata l’interpretazione della visione, ma se proviamo a metterci nei panni di Geremia, giudeo, padrone della lingua ebraica, conoscitore della sua terra, capiremo che per lui la comprensione sarà stata immediata.

Poco dopo, di nuovo: “cosa vedi?” e qui si trattò di un altro simbolo una pentola che bolle…

Ancora altri due esempi con il profeta Amos:

Amos 7:8 Il SIGNORE mi disse: «Amos, che cosa vedi?» Io risposi: «Un filo a piombo». E il Signore disse: «Ecco, io metto il filo a piombo in mezzo al mio popolo, Israele; io non lo risparmierò più;

Amos 8:2 Egli mi disse: «Amos, che cosa vedi?» Io risposi: «Un paniere di frutti maturi»
E il SIGNORE mi disse: «Anche la fine del mio popolo Israele è matura; io non lo risparmierò più.

Approfondire il “cosa vedi”

Senza entrare nel merito delle profezie, teniamo presente allora questa domanda: “..cosa vedi?..” E’ come il padre che accompagna suo figlio in giro per le strade del mondo e gli insegna i significati della cose che vede. Solo che qui i significati sono oltre l’apparenza. Dio si serve di oggetti, fatti, piante.. di tutto ciò che vuole e che capita e che sceglie, come degli esempi facili, raggiungibili dalla nostra mente, che possiamo comprendere bene, al fine di introdurre dei significati e delle verità molto più profonde.

Dio si serve di oggetti reali o di visioni facili, legate al nostro tempo, per superare questo tempo e trasportarci oltre il presente, fino ai tempi che Dio ci vorrà aprire. Lui che è il Dio di ogni tempo, nell’eternità. Sia benedetto.

Ecco, adesso siamo pronti forse, per la nostra prima passeggiata con la Bibbia in tasca e la macchinetta fotografica in spalla...

(continua)

 

(1) “Noi amiamo perché egli ci ha amati per primo”. (1Giovanni 4:19)

(2) Il mandorlo in Palestina è la prima pianta che fiorisce, prima ancora di mettere le foglie, alla fine di gennaio. Per questo viene chiamato “albero del risveglio”. Il Signore fa come un’assonanza di parole in ebraico tra saqed (mandorlo) e soqed (vigilare); intende dire che Dio era sveglio e vegliava sulla Sua parola affinché accadesse [da Investigare le Scritture]

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