Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

SECONDA RACCOLTA DI APPUNTI  VERSO L'ESPANSIONE SPIRITUALE 1994-1995  (Rev. Febbraio 1998)

di Renzo Ronca

 

 

IL VIAGGIO DELL'UOMO E DELLA CHIESA VERSO DIO nella relatività delle nostre azioni limitate e dei nostri piccoli pensieri

 

PARTE  III

 

CAP. 3 - L'INTERCESSIONE

 

 

Inserirsi nella grazia di Dio e' aprirsi alla sua creazione continua ed esserne riempiti fino a che il nostro cuore ce la fa.

 

     Come Mose' i raggi di quella potenza non potranno essere contenuti dentro noi stessi e in questa trasformazione continua avvolgeremo d'amore ogni cosa ed ogni creatura.

 

     Il nostro ministero non può essere solo quello di avvisare. Basterebbe diffondere qualche volantino e tutti saprebbero quello che c'e' da sapere. 

 

      Nella riconciliazione col Padre, testimoniata col battesimo, entriamo nella "famiglia di Dio" diventando suoi figli, come Gesù; ed in questo e' insito il dovere e l'onore dell'intercessione.[1]

 

      L'intercessione e' un compito meraviglioso di cui non sempre ne immaginiamo la portata ed il carattere sacerdotale.[2]

 

      "..lo Spirito stesso intercede per noi..."[3] e Gesù stesso intercede per noi.[4] Noi sul modello di Cristo siamo tenuti a fare lo stesso: "Ti esorto prima di ogni cosa che si facciano suppliche, preghiere, intercessioni e ringraziamenti per tutti gli uomini."[5]

 

      Noi tendiamo a “salvare” chi forse già e' salvato, o a fraternizzare con chi non ci dà mai torto, ma se Gesù avesse tenuto questo comportamento tutti noi saremmo ancora nei nostri peccati senza la grazia.

 

     So che e' difficile arrivare al cuore delle persone: il maligno ha costruito un muro di prevenzione, di diffidenza e di inganni tra gli uomini proprio perché questi non arrivassero alla gratuità della fede; tuttavia non dobbiamo giudicare dall'apparenza e senza guardare il peccato o le difficoltà dobbiamo solo confidare in Dio.

 

      Torniamo un momento alla figura 5 e mentre la guardiamo pensiamo che Dio non e' un uomo e che la sua potenza non ha limiti: se noi preghiamo Dio a favore del nostro prossimo, lo Spirito Santo esalta in noi stessi l'opera e la creazione di Dio ed allo stesso tempo glorifica la Sua stessa natura divina, creatrice, vivificante e benefica. Le nostre preghiere, se espresse in buona fede e con cuore puro, sono efficaci perché vengono sempre ascoltate dal Signore;[6] noi siamo sicuri perché non confidiamo in noi stessi[7] ma solo in Lui.[8]

 

      Non e' più difficile allora arrivare al cuore delle persone perché in noi e' il cuore di Cristo che ha già offerto se stesso per la salvezza di tutti.

 

      E' questo il terribile e meraviglioso potere che Dio ci dà: la possibilità di pregare, amare e salvare il prossimo con la testimonianza della Parola e la possibilità di non farlo.[9]

 

      Non e' solo annunciando la salvezza che io posso portare la salvezza ma soffrendo con chi soffre e prendendo per un momento i suoi panni e mostrandoli subito a Gesù come se fossero i miei, sicuro che Gesù, in me stesso, si caricherà dei suoi peccati per aprirgli il cuore alla contrizione, al pentimento e finalmente alla rinascita.

 

      Se per mezzo di Gesù il Padre ci accoglie come figli e se Gesù ci spinge, e per mezzo dello Spirito Santo vive in noi, come possiamo non intercedere per chi soffre o anche per chi, ingannato, ci insulta? Sappiamo benissimo come furono ingannate le folle al tempo della passione e della croce: per colpa di un piano satanico di perdizione dovremmo abbandonare ciascuno al suo destino? Non possiamo solo comunicare la salvezza come fossimo impiegati dai polsini bianchi: noi ci dobbiamo sporcare le mani, andare, faticare, accettare pure qualche offesa; cosa volete che sia qualche offesa, ne ha ricevute tante Gesù! E poi andrà comunque a nostro vantaggio per la nostra superbia, quella che tutti abbiamo quando ci sentiamo giusti. Dobbiamo sentire il peso del peccato non sfuggirgli storcendo il naso.

 

Il peccato del fratello, se tutti parlano e se ne vanno, chi lo toglierà? Si salverà da solo? Allora come si può salvare un bambino abbandonato se non riaccogliendolo in una famiglia? E che fa se la famiglia nostra non e' perfetta? Meglio comunque che abbandonare quel poveretto a se stesso! Non e' la nostra capacità a salvarlo, ma solo la grazia di Dio. Ma come può agire la grazia di Dio se nessuno si sofferma a piangere e a pentirsi per lui? Se qualcuno offende noi e se noi siamo davvero in Dio, allora come possiamo voltare le spalle sapendo che quello vive in una disgrazia di morte spirituale? Che ne sarà di lui se venisse ora il Signore nostro?

 

Allora non ci sentiamo subito offesi come se noi fossimo qualcosa: noi non siamo nulla; se esistiamo e' solo in funzione di una grazia immeritata che abbiamo ricevuto perché qualcuno ha già chiesto per noi. Chissà chi e' stato, forse un fratello che non conosceremo mai, o forse solo Gesù, duemila anni fa, chissà, certo e' che siamo stati presentati al Padre da qualcuno che ha interceduto per noi. Allora adesso che abbiamo ottenuto la salvezza e che rivestiamo per fede il tempio dove  il Signore, in che modo possiamo compiere la missione che avvertiamo in ogni fibra della nostra anima? Non e' solo parlare dall'alto ma intercedere dal basso, mettendoci in ginocchio ALLO STESSO LIVELLO DEL PECCATORE come il Signore che si fece uomo.

 

Noi non siamo di più di quel peccatore; insisto perché vorrei che fosse chiaro: noi siamo proprio QUEL peccatore. Egli e' parte di noi come un nostro fratello di sangue e' parte di noi. Abbandoneremmo un fratello di sangue, figlio degli stessi genitori, con cui abbiamo diviso giochi, esperienze, riso e pianto? Egli sarà sempre il nostro fratello caro ed amato pure se e' un delinquente in galera. Allora che differenza c'e' con quello che ci caccia da casa sua perché non vuole accogliere la nostra testimonianza? E' una povera persona ingannata. Chi pregherà per lui? Chiediamoci questo ogni volta che troviamo qualche peccatore: chi pregherà per lui?

 

La preghiera sul divano delle nostre tranquillità, recitata dietro un vetro, potrebbe essere po' troppo comoda, non e' così che ci suggerisce lo Spirito di Dio: noi che ci allontaniamo dai peccatori per non "contaminarci" in realtà rischiamo di essere ipocriti perché allontaniamo da noi la pietà, l'amore che e' la vera essenza di Dio.

 

      Le abitudini, le sicurezze delle nostre riunioni di gente "super-salvata" allontanano l'amore.

 

      Se ci ricordassimo ciò che siamo veramente, cioè "un soffio"[10], non useremmo tanto spesso la parola "io", ma lanceremmo questo piccolo soffio verso Dio a beneficio di quella persona che non riesce più a pregare o che sbaglia, ingannata dal maligno.

 

      Nella conversione e nella santificazione si attua la nostra salvezza personale, il nostro ascolto della sua Parola; nella intercessione, si attua l'ascolto di Dio alla nostra piccola parola, che come una supplica, come un insistere del figliolo verso il suo Papà, cerca di farsi strada per il bene dell'altro figlio, quello un pò ribelle; per amore suo, ma anche nostro, il Signore, il nostro Papà, ci ascolterà e si lascerà forzare dall'insistenza della nostra richiesta.

 

     Non e' facile intercedere per chi, ai nostri occhi, si comporta male; eppure un modo c'e' per riuscire più facilmente:

 

 "E qualunque cosa facciate, fatelo di buon animo, come per il Signore e non per gli uomini"[11]

 

      "Come per il Signore..." cioè non guardo tanto la persona come persona ma faccio per lei quello che farei per lo stesso Gesù. La persona si trasforma sotto l'effetto della grazia mossa dalla fede e da oggetto umano diviene l'oggetto del mio amore.

 

      Prendiamo allora il nostro presente come un continuo atto d'amore verso la persona di Gesù; in tutto quanto ci capita ed in tutte le persone che ci capitano. Proviamo.

 

 

 
Correlazioni:
 

1 - L'ESPANSIONE PROSEGUE: AMORE VERSO DIO E AMORE VERSO IL PROSSIMO - PIU' NESSUNO SECONDO LA CARNE

2 - DISCIPLINARE IL CORPO PER LA LIBERTA' DELLO SPIRITO

 

 

NOTE

[1] "dovere" nel senso dell'amore di Gesù che "ci costringe" come già detto in precedenza.

[2] "Sarete chiamati sacerdoti dell'Eterno" Is. 61:6; "Ma voi siete una stirpe eletta, un regale sacerdozio, una gente  santa, un popolo acquistato da Dio..." 1 Piet. 2:9

[3] Rom 8:26

[4] Rom 8:34

[5] 1 Tim 2:1

[6] Giac 5:16-20

[7] “..affinché non confidassimo in noi stessi ma in Dio che resuscita i morti” ! Cor 7:11

[8] “Confida nell’Eterno ed Egli opererà” Sal. 37:3-5

[9] E'  in questo senso, secondo me che va meglio inteso il pericoloso discorso delle "chiavi che vengono date per legare e  per sciogliere.." in Matt. 16:19 e 18:18.

 

[10] Giobbe 7:7

[11] Col. 3:23

 

 

 

 

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