|
PAURA DI CAMBIARE, cambiamenti esponenziali E IMPRESSIONISMO MEDIATICO di oggi - Dalla riflessione sociologica (S.A.) alla consapevolezza di cambiamenti troppo rapidi da poter controllare, soprattutto se gestiti dal bombardamento emozionale dei mass-media - di Renzo Ronca 30-12-10 - aggiornam. 21-4-18
"La paura di cambiare dipende da molti fattori; innanzi tutto dalla personalità poi da fattori culturali. Queste componenti purtroppo sono influenzate dall’ambiente in cui siamo: se si è bambini ci sono i genitori, che possono aiutare stimolare questo desiderio di esplorare, cambiare… oppure non farlo. E questo comincia da piccolissimi, per esempio quando il bambino “esplora” e la mamma gli dice: “No! Non toccare questo, non toccare quell’altro…” e allora pian pianino tende a ritirarsi. Certo lasciare il bambino troppo libero è a rischio; ma controllarlo troppo lo mette un po’ in difficoltà […] Quindi molto dipende dai genitori se stimolano danno coraggio al bambino oppure se lo mortificano o lo tengono sotto controllo. Questo è valido anche per le colture di alcune società: alcune hanno la cultura del cambiamento continuo, altre non cambiano mai. […] Vi è una trasformazione della società, una volta solo maschile, oggi con le donne che salgono nella scala sociale. Alcune conseguenze sono negative, per esempio l’immagine della donna, che attraverso la crescita delle donne, diventa l’immagine con cui la donna vede se stessa pensando all’uomo; ad esempio nelle riviste di moda, quelle figure magre, capelli corti, che sembrano dei maschi… […] L’adolescenza finiva prima, i giovani andavano subito a lavorare. Questa ultima generazione, rispetto alle precedenti di 15 o 16 anni fa, è ancora più debole dal punto di vista psicologico. Quelli che fecero la contestazione all’università erano figli di operai e contadini, quindi avevano visto l’altro tipo di realtà. Questi no. I loro padri sono come loro, quindi restano a casa… si lasciano vivere. Sono già i figli della società dei consumi, con una differenza, che QUESTA società dei consumi è molto più raffinata della precedente: abiti firmati, automobili (anche più possibilità economica). Prima “Carosello” era molto più semplice; oggi gli spot pubblicitari sono molto diversi e danno dei modelli di vita per cui uno si lascia vivere… Poi arrivano alla vita quando hanno già visto migliaia di omicidi alla TV, e questo invece di frenare [la violenza, l’aumenta]. Qualcuno ha detto: “In questa società si tende ad avere e non ad essere” quindi la spinta ad avere indebolisce le tendenze ad essere e quindi ad avere interesse per la vita. […] Il coraggio è un elemento importante. Nella società americana sono abituati fin da piccoli al coraggio (ad es. le loro storie di conquiste..) sono abituati così al rinnovamento continuo; per esempio nel lavoro: girano come pazzi per trovarlo come lo vogliono loro; noi invece per spostarci è un problema… Quello che angoscia forse è il fatto che cambiamo diversamente da una volta. Una volta avevamo dei sistemi di valori, a partire dai quali cambiavamo… oggi i valori sono diminuiti, ma viviamo in una società che cambia più rapidamente della precedente. In fondo, fino a 15-20 anni fa la società è cambiata pochissimo; non ci sono stati grossi cambiamenti, rivoluzioni… da 15-20 anni a questa parte tutto è cambiato, i valori diminuiti, quindi più insicurezza, quindi più paura di cambiare, mentre cambiamo allo stesso tempo più rapidamente. Si potrebbe dire che prima si cambiava “per grandi affreschi” (fascismo, comunismo, liberalismo…) oggi si cambia “per mosaico. Ognuno fa un piccolo cambiamento che cambia la società, si pensi a chi fa un software… Comunque questa macchina di “cambiamenti” tende poi all’omologazione e a standardizzare."
Questi riferimenti, che Il bravo sociologo Sabino Acquaviva già nel 1997 aveva evidenziato (1), oggi (fine 2010 inizio 2011) sono più che mai validi. L’incertezza è aumentata. La crisi economica mondiale e la mancanza dei valori per corruzioni politiche-morali hanno causato la perdita di molti posti di lavoro e l’assenza di prospettive per i giovani, che sono sempre più demotivati, propensi alla introversione, dediti alla droga e a rischio depressione e suicidio. Chi perde il lavoro a 40 anni è disperato perché sa che non lo troverà facilmente. Questo genera scontento, rabbia, violenza, incertezza politica ed esistenziale. Quindi possiamo dire “quanto aveva ragione!” Non solo, ma se allora si passava dagli “affreschi” al “mosaico”, la velocità dei cambiamenti è tale che oggi potremmo dire di essere passati dal “mosaico” “all’impressionismo”, perché accenniamo appena le forme degli eventi, senza approfondirli, sulla base delle emozioni momentanee. Questo "impressionismo" è di tipo mediatico, perché sono proprio i mass-media che gestiscono questa saturazione della nostra mente, che giudico molto deleteria, non solo per la velocità con cui si propaga, ma anche per il suo modo di offuscare la comprensione vera dei fatti, pur dando l'impressione di conoscerli. Gli eventi cambiano in forma esponenziale (vedi spiegazione in tabella) e per questo noi, che viviamo in un tempo lineare, rischiamo seriamente di perdere il controllo di quanto accade. Da protagonisti della nostra vita, stiamo diventando osservatori passivi di una serie di eventi che ci passano davanti come meteore. Con la globalizzazione, attraverso i processi mediatici, per ora riusciamo solo a leggere dei titoli dei fatti senza approfondire i contenuti. Presto il virtuale si confonderà e soppianterà il reale. Le tecniche mediatiche di manipolazione della verità sono così sofisticate che probabilmente nemmeno i manipolatori alla fine si ricorderanno più cos’era vero e cos’era falso; ed allora non capiremo più nemmeno i titoli dei fatti che accadono, ma seguiremo solo emozioni fittizie che gli schermi ci proporranno. Solo una possibilità abbiamo: avvicinarci a Chi "il tempo" lo ha creato, assieme alla nostra mente. Solo così potremo attingere alle verità che la nostra anima desidera conoscere.
NOTE (1) Riassunto tratto liberamente dalla trasmissione TV “Gran Tour” di Mino D’amato in Rai Educational 1997 – parla il sociologo S. Acquaviva (2) (tratto da http://www.startupbusiness.it/2010/07/da-%E2%80%98piu%E2%80%99-a-%E2%80%98per%E2%80%99-capire-la-funzione-esponenziale scritto di Eric Ezechieli)
Correlazioni: LA VELOCITA’ ESPONENZIALE CON CUI SI STA APPROSSIMANDO IL RITORNO DEL SIGNORE – esempi per capire cosa significa “crescita esponenziale” - DA “EVANGELIZZARE OGGI – LIVELLO 3” - parte 3 di Renzo Ronca - 6-6-14- - in www.ilritorno.it/ULTIMI-TEMPI/104_EV-OG-3_3-cresc_espon.htm
|
|