IL CINISMO  - di Renzo Ronca - 15-7-15 - agg. 14-8-20

 

 

 

 

 

il beffardo è l'abominio degli uomini (Proverbi 24:9)

  

Al di là delle origini filosofiche il comportamento cinico, rispetto a quello cristiano, è impressionante per la sua particolare incisiva acutissima cattiveria. Il cinico non è cieco di fronte alla sana moralità, lo sa bene cosa sia considerato un valore cristiano o sociale, solo che assume insolenti pose e fa sfoggio di disprezzo verso tutti questi valori morali comuni.

Magari i cinici sono anche persone intelligenti, intellettuali persino brillanti in molti campi, ma certo è che possono far molto male al prossimo. Essi non si limitano a considerare gli altri “inferiori”, ma li deridono, li disprezzano, talvolta divertendosi pure, con maligna ironia. 

Il cinismo è in continua crescita, basti pensare alle trasmissioni più di successo che prendono in giro tutto e tutti, mettendo in ridicolo incidenti, difetti, errori degli altri. La modalità è graffiante, spesso disumana, a volte anche utilizzata politicamente chiamandola falsamente "satira" (e non lo è), ma la gente ride, scioccamente. Anzi la difende persino, in nome di una ipocrita "libertà".

Quando ricerco materiale utile in internet mi imbatto spesso in vignette e frasi di gente che con cinismo dissacrante pensa di essere spiritosa e superiore, ma rasenta invece la bestemmia e facendosi beffe della Croce non capisce che si sta attirando da solo la condanna di Dio: “se sei beffardo, tu solo ne porterai la pena” (Prov 9:12)

 

Vorrei riportare una testimonianza di una persona che lavorava con me molti anni fa, che mi è rimasta impressa:  

Si era alla fine della guerra e lui era un bambino che come tanti altri aveva fame. Vicino la sua abitazione nella zona di Avellino, c’era l’accampamento militare di uno degli eserciti “liberatori” del nord Europa, inglesi in qs caso. Questi soldati erano ben nutriti ed avevano cibarie in abbondanza. Erano divisi dalla cittadinanza da una rete metallica controllata a vista, ma non c’erano nemici ad Avellino, bensì tanti bambini affamati che correvano su e giù chiedendo un pezzetto di pane; e tra questi c’era anche il mio collega.

Egli mi disse che non si scorderà mai come alcuni di quei militari “giocassero” con loro mostrando il cibo e poi ritirandolo con cattiveria ridendo…. Poi magari ne buttavano un poco tra la rete e li osservavano ironici come si può osservare qualche animale stupido dietro il vetro…

Non so se questo comportamento, poco nobile dei nostri “vincitori che ci portavano la libertà”, si possa definire solamente cinico, tuttavia dubito che persone così, senza un intervento miracoloso, possano capire il cristianesimo.

 

 

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