Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

DALLA MATURITA’ PSICOLOGICA ALLA MATURITA’ SPIRITUALE -parte I

Da: AZIONI E REAZIONI: PARLIAMO DI COME CI COMPORTIAMO - di Gabriella Ciampi psicologa psicoterapeuta - 10-12-12 -  (Livello 4 su 5)                    

                                                        

PREMESSA

 Spesso attribuiamo ai giovani la mancanza di valori, di impegno, di ideali, e li definiamo immaturi. Spesso diamo per scontato che avere una età di mezzo o essere più grandi porti automaticamente con sé una maturità maggiore nelle scelte, nei rapporti, nella vita.

Vi vengono in mente delle eccezioni, conoscete qualcuno che smentisce questi dati? Io sì.

Certamente l’età porta alla maturità, fa parte del ciclo di vita individuale: dall’infanzia si arriva all’età adulta per poi arrivare alla vecchiaia, fase ritenuta matura per eccellenza. L’ individuo matura fisicamente, con la crescita del corpo, passando attraverso tappe e fasi che lo portano alla “maturazione”. Col tempo matura anche psicologicamente, imparando a fronteggiare gli eventi della vita, a realizzare i propri sogni e progetti,  a capire e rispettare l’altro, quando tutto va bene.

Ma maturità, età adulta ed età avanzata, non arrecano necessariamente senso di pienezza, equilibrio, senso di realizzazione, cose che la vera e reale maturità porta.

Forse dovremmo ridefinire il nostro concetto di maturità e riflettere su vari livelli. Possiamo ipotizzare che si può essere maturi su un livello, per es. quello fisico, e non su quello psicologico, oppure su quello psicologico e non su quello spirituale.

Allora capiremmo che, come al solito, si tratta di affrontare un discorso con noi stessi in modo più profondo, con l’aiuto della psicologia del profondo. O meglio, come diceva il grande Victor E. Frankl, con la  PSICOLOGIA DELL’ALTEZZA, cioè quella psicologia che non vuole prendere come riferimento soltanto la dimensione umana ma vuole tendere oltre, più in alto, andando ad attingere il proprio senso, attraverso un atto di volontà, nella trascendenza, ricollegando l’uomo a Dio.

 I PARTE: LA MATURITA’ PSICOLOGICA

 Il concetto di maturità non è facilmente definibile, ci sono diverse teorie, diversi approcci, diverse interpretazioni, perché è difficile semplificare ciò che si raggiunge attraverso un lungo percorso, attraverso un cammino che è unico per ciascuna persona.

Quando una persona è matura? Quali elementi occorrono per diventare “maturi”, quali capacità?

Sappiamo che la maturità non è necessariamente legata all’età cronologica: un ragazzo molto giovane può mostrarsi più maturo di un adulto mai cresciuto, non equilibrato, dipende in gran parte dalla storia di sviluppo, dalle esperienze fatte, dal contesto in cui è cresciuto. Gli individui seguono ritmi diversi, tempi personali, influiscono tante variabili che possono rallentare o accelerare lo sviluppo generale. Il solo passare degli anni non rende una persona matura.

Sappiamo che la maturità non è un concetto assoluto che coinvolge tutti i settori della personalità: è un concetto relativo. Cosa significa? Significa che è normale sentirsi maturi su un livello e sentirsi contemporaneamente infantili su un altro. E’ possibile che siamo maturati di più in un settore piuttosto che in un altro, ci sentiamo più sicuri su un lato della nostra personalità e meno su altri. Non è raro per es. che una persona sia “matura” a livello intellettuale (alta capacità di ragionamento, di riflessione, ecc) e nel contempo sia “immatura” a livello affettivo (mostrandosi incapace di esprimere o gestire le emozioni). Si può aver raggiunto un ottimo grado di maturazione su alcuni piani ed essere ancora in fase di costruzione su altri.

Sappiamo infine che la maturità non è un dato statico ma un divenire dinamico. Non si tratta di un traguardo finale che viene conquistato una volta per tutte ma è un processo continuo di crescita e miglioramento di durata variabile. Infatti la persona veramente matura acquista anche quella saggezza che la porta a dire che ha ancora molto da conoscere e da imparare sul mondo e su se stessa.

E’ un processo continuo di crescita fatto anche di alti e bassi, di momenti di regressione e di incertezze; in questa cornice possiamo mettere i nostri difetti, le nostre abitudini dannose, i nostri errori consapevoli, tutte quelle cose cioè che una persona matura non dovrebbe fare ma in cui a volte ricadiamo! Sono momenti di regressione che vanno compresi, interpretati, possibilmente superati.

 ALCUNI CRITERI CHE DESCRIVONO LA MATURITA’ PSICOLOGICA

Non mancano gli elenchi dei criteri che sembra siano necessari per dire una persona “matura” e qui ne cito alcuni con la consapevolezza che se ne possono aggiungere altri. Vediamo cosa deve possedere un soggetto per definirsi maturo.

Alcuni dicono la percezione giusta della realtà (del mondo di se stesso e degli altri), il senso etico (cioè essere leale, serio, responsabile, tollerante, ecc),  ed essere efficiente nel lavoro per raggiungere gli scopi preposti (avere costanza, resistenza, risorse, ecc).

Per E. J. Shoben[1] si tratta di integrare gli elementi essenziali dell’essere umano: l’autocontrollo, l’autonomia, l’altruismo e l’autenticità.

 Quindi maturo è colui che avendo il senso della realtà, raggiunge il controllo (inteso come gestione non come repressione)  sui propri impulsi e sulle emozioni, possiede la capacità di orientare le proprie azioni verso degli scopi finali realizzando le proprie aspirazioni, possiede un senso morale che lo guida nello stabilire dei buoni e sinceri rapporti  con gli altri anche sacrificando qualcosa di sé, e nel tenere un comportamento coerente con gli ideali scelti ed assimilati nel tempo.

 Questa descrizione della maturità così asettica e teorica è necessaria quale introduzione ad un livello più profondo (o più “alto”, come direbbe Frankl[2]) che proporrò nella seconda parte.     


 

[1] E. J. Shoben (1918-1996)

[2] Viktor Frankl (1905-1997) neurologo e psichiatra austriaco fondatore della Logoterapia

 

 

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