PSICOLOGIA

 

PSICOLOGIA: DOMANDE SULLA MITEZZA

Risponde Gabriella Ciampi - psicologa psicoterapeuta - 20-3-15- h. 12,30

 

DOMANDA: Buongiorno, Le scrivo perché ho letto il suo scritto sulla mitezza (https://www.ilritorno.it/appunti-psicol/10_mitezza.htm) e dato che anche io sono interessata a scrivere un elaborato su questo argomento, vorrei chiederle qualche spunto. Mi piacerebbe dargli un taglio più personale, ma riflettendo su me stessa mi sono trovata in difficoltà nel capire se io sia una persona mite e sono giunta alla conclusione che forse potrei definirmi una "falsa mite", solo in apparenza. Lei saprebbe chiarirmi meglio questo concetto? Inoltre un altro tema a me affine è il silenzio, secondo lei potrei legarli in qualche modo silenzio e mitezza? Scusi per il disturbo, la ringrazio in anticipo. Buona giornata.
 

RISPOSTA: Gentile lettrice, non so esattamente cosa lei intende per “falsa mite” o essere mite “solo in apparenza”.

Io penso che a volte noi riusciamo ad osservarci ad una certa distanza, questo è positivo e utile ma talvolta ne ricaviamo come una sensazione di estraniamento, distacco, come se stessimo assistendo ad una nostra recita. E’ possibile che noi ci percepiamo “falsi” quando ci osserviamo così, con distacco? Ma quindi non saremmo falsi ma semplicemente ci stiamo percependo dall’esterno, e nel momento in cui torniamo in noi stessi, torniamo a concentrarci su quello che stiamo vivendo, siamo autentici e naturali.

La mitezza fa o non fa parte di noi. E’ un atteggiamento interiore di calma prima di tutto verso noi stessi. Non possiamo fingere la mitezza. Se fossi una persona calma soltanto all’esterno, nei rapporti con le persone, avendo un minimo di capacità introspettiva mi accorgerei di essere ansiosa o irrequieta nel mio intimo, saprei che sto fingendo di essere mite. E’ anche possibile che io sia di temperamento mite ma in un certo periodo della vita ci sia una situazione contingente che mi rende agitato e inquieto.

Il silenzio è molto in relazione con la mitezza, direi che è il terreno su cui cammina la mitezza, il liquido in cui essa si muove. È grazie al silenzio (interiore) che riusciamo ad ascoltarci e a darci tempo per pensare e rispondere agli input interni ed esterni. Il silenzio porta calma e concede tempo per riflettere ed ascoltare, tutte cose proprie della mitezza (ascolto e riflessione).

Spero di averle dato degli spunti utili. La ringrazio molto per la sua mail, avrò piacere di avere altra sua corrispondenza.

Un caro saluto

Gabriella Ciampi

 

 

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