Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

IL BISOGNO DI SPIRITUALITA’ NELLA PROPRIA VITA

"Psicoflash" di Gabriella Ciampi - psicologa psicoterapeuta - 1-8-12

 

Oggigiorno le persone lamentano spesso un disagio non ben definito, un senso di insoddisfazione che non trova riempimento. Molti lamentano superficialità nelle relazioni, mancanza di contenuti nei discorsi con gli altri, percepiscono un vuoto che nel meccanismo della routine e nell’urgenza dei bisogni essenziali non riescono  a colmare. Si cerca nel consumismo, nel divertimento a tutti i costi, ci si aggrappa a “divertissements”, ci si impegna per possedere (una casa, una macchina, l’ultimo cellulare, ecc) e ci si aspetta che in queste cose ci sia la risposta gratificante almeno temporanea.

Ma perché accontentarsi di così poco? Perché non cercare meglio e qualcosa di più?

Io penso che la costante insoddisfazione ci sia perché si continua a cercare nel posto sbagliato e si continua a non vedere ciò che è evidente sotto gli occhi: quello che cerchiamo non è materiale ma si trova nel mondo spirituale.

Il termine “spiritualità” si presta a varie definizioni ma in genere con questa parola ci si vuole riferire ad una tendenza a mettere in primo piano tematiche e valori spirituali piuttosto che la realtà materiale, le cose spirituali rispetto a quelle materiali. 

Cosa significa mettere in primo piano tematiche e valori spirituali?

Significa cominciare ad ascoltare i propri bisogni interiori e provare a rispondere.

Significa che se per me è importante la sincerità e la lealtà nell’amicizia, sono io per prima ad essere sincera e leale, selezionando e scegliendomi relazioni di reciprocità. Significa che se per me è importante avere ascolto e attenzione quando ho bisogno di confidarmi e di un consiglio, anche io mi impegno a dare attenzione e ascolto a chi si confida con me.

Significa condurre una vita coerente con i valori che ritengo importanti, sentendomi chiamato in prima persona a darne testimonianza. Non c’è da aspettarsi niente: quello che sento interiormente come importante lo cerco e vi attingo forza, energia, fiducia; lo realizzo e lo proteggo, lo cerco, me lo procuro e lo conservo.

Da dove cominciare?

Possiamo cominciare dal ricercare spazi e modi di stare che ci fanno star bene. Rieducarci a stare nella natura, nel verde o al mare, prendendone la forza benefica senza necessariamente fare qualcosa ma semplicemente ammirando e osservando ciò che ci circonda.

Possiamo iniziare a stare con noi stessi senza pretendere nulla, senza aspettarci nulla, senza imporci compiti o obiettivi, semplicemente “stando” e dichiarando la nostra gratitudine  a Dio (o alla vita, se non siamo credenti) per ciò che ci arriva di bello gratuitamente.

Questo è cominciare a dare spazio alla spiritualità che è in noi: dare voce alla ricerca di qualcosa che sta fuori di noi e fuori dalle cose materiali, dare ascolto alle risposte interiori che percepiamo e valorizzarle; sentirci responsabili di noi stessi e della nostra vita fino al limite per ciascuno possibile.

Possiamo andare oltre…

Possiamo poi cominciare a dare un colore, se vogliamo, a questa nostra spiritualità. Non necessariamente la spiritualità è legata ad una particolare concezione religiosa, ma ciò che la religione aggiunge è qualcosa che va al di là delle idee, di una filosofia o di un atto puramente intellettuale.

La spiritualità religiosa si muove dentro un percorso personale, ha un peso importante nell’esistenza del credente perché orienta e dà senso alla sua vita assumendo contemporaneamente il ruolo di strumento e di modalità di vivere.

Tutti possiamo aspirare a questo, nessuno escluso, occorre soltanto cominciare ad agire sentendosi responsabili delle proprie scelte e iniziare a mettere al primo posto “ciò che non si vede”.

Come dice Antoine de Saint-Exupery ne Il piccolo principe: “l’essenziale è invisibile agli occhi”.

 

 

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"Per chiarimenti sul contenuto, approfondimenti o domande, potete scrivere all'indirizzo mispic2@libero.it  specificando nell'oggetto "Domande alla psicologa". La d.ssa Ciampi sarà lieta di rispondere"-

 

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