"Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi, rinnovando la vostra mente…” (Rom 12:2)
Pensare che avere forza di volontà significa soltanto e semplicemente riuscire ad autocontrollarsi e/o a sapersi imporre un obiettivo, sminuisce la complessità di questa facoltà. La volontà diventa matura e piena quando assume quattro caratteristiche: è forte, è sapiente, è buona ed è transpersonale.
Quando la volontà è veramente forte ci fa superare gli ostacoli, esterni od interni, la stanchezza, la delusione, la tristezza; ci dà coraggio ed energia facendoci arrivare all’obiettivo.
La volontà è sapiente quando è diretta verso un fine giusto, quando usa mezzi utili e onesti, quando è distinta dall’impulso e dai condizionamenti, quando sa attivare le nostre migliori risorse interne.
La volontà è buona se orienta alla concordia, all’armonia, alla collaborazione, all’accordo. Quando non vuole sopraffare, quando evita lo scontro e la competizione per spostarsi sulle vie del bene comune e della solidarietà. Quando cioè non è severa e fredda, ma è riscaldata dall’amore.
Infine esiste la dimensione della volontà transpersonale, quella verticale, quella collegata alla trascendenza. Questo aspetto ci permette di andare oltre il nostro Io e aprirci ad una dimensione più ampia, più vasta. Questa dimensione richiama ad un’idea dell’uomo visto come essere collocato nell’universo e considera la volontà individuale armonicamente collegata alla volontà universale. Ciascuno di noi è chiamato a dare un nome a tale “volontà universale”.
(da L’atto di volontà, R. Assagioli 1977 )