ULTIMA RIVOLTA E DISTRUZIONE DI SATANA -AP 20:7-10 -  PARTE 78 – di RR - 16-4-20

 

 

 

 

 

(segue)

Abbiamo visto precedentemente che “il prezzo della libertà era la tentazione” (Pache), quindi i sudditi nel millennio, dopo il regno Di Cristo, devono essere provati come tutti gli altri esseri umani prima di loro, affinché si manifesti in essi una libera scelta. Quello che sembra incredibile è che Satana appena sciolto riuscirà a convincere molti di loro e a formare un numerosissimo esercito contro Gesù e il Suo governo del millennio.

Certo il potere di suggestione e di persuasione di questo essere maligno deve essere grande, però è anche vero che ci deve essere nel cuore dell’uomo non ancora giustificato-glorificato, una radice a somiglianza di Satana, un qualcosa che subito, toccando certi tasti, lo spinge a fare come lui a pensare come lui a distruggere come fa lui.  

 

ULTIMA RIVOLTA - Riprendiamo il testo che è drammaticamente succinto :

Apocalisse 20:7 Quando i mille anni saranno trascorsi, Satana sarà sciolto dalla sua prigione 8 e uscirà per sedurre le nazioni che sono ai quattro angoli della terra, Gog e Magog, per radunarle alla battaglia: il loro numero è come la sabbia del mare. 9 E salirono sulla superficie della terra e assediarono il campo dei santi e la città diletta; ma un fuoco dal cielo discese e le divorò. 10 E il diavolo che le aveva sedotte fu gettato nello stagno di fuoco e di zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta; e saranno tormentati giorno e notte, nei secoli dei secoli.

 

Satana viene liberato per un breve periodo e cercherà subito di sedurre tutte le nazioni del mondo. Gog e Magog in qs caso sembra più un simbolo generale e non riferito in modo specifico ai popoli dell’est, essendo questo esercito di ribelli preso da tutta la terra (ai quattro angoli della terra). E’ incredibile quante persone l’ingannatore riuscirà a coinvolgere per l’ultima battaglia (il loro numero è come la sabbia del mare). Come riattivando un comando nascosto immesso chissà quando nella loro mente, queste persone si indirizzeranno tutte contro il campo dei santi e la città diletta (probabilmente Israele e Gerusalemme). Non c’è niente da fare, questo istinto è stato programmato da un padre maligno su dei “figli suoi”, che hanno accettato di servirlo. Più o meno, come fa notare Samuele Negri, è come l’istinto inspiegabile dell’antisemitismo che ogni tanto riaffiora. Un odio forte indomabile che preme sempre per distruggere il popolo di Dio. Uscirà ancora come un incendio improvviso anche alla fine del millennio; solo che questa volta, appena queste persone nel mondo avranno manifestato chiaramente che non intendono essere figli di Dio, ma figli del diavolo, non ci sarà più necessità di andare oltre, e saranno immediatamente falciate (ma un fuoco dal cielo discese e le divorò). La descrizione  è con poche parole; immediata è la giustizia di Dio. Come sia fatto questo fuoco dal cielo, se provenga da cause naturali comandate da Dio, o da una azione dell’esercito del cielo (più probabile), fatto sta che verranno tutti distrutti.

 

A questo punto il numero delle persone cioè delle anime, che Dio, a partire da Adamo ed Eva, aveva concepito come “possibili abitanti del nuovo sistema di cose”, è terminato. Non ci sarà alcun proseguo di nascite e conseguenti nuove scelte. Ormai i tempi sono giunti alla fine, la creazione dell’universo coi suoi mondi e le sue creature deve essere completata stabilizzata per sempre ed una nuova forma di vita e di universo deve potersi manifestare. I rimanenti viventi saranno esseri che avranno scelto di amare Dio in risposta al Suo amore.

 

Il diavolo ormai non può più essere l’elemento di prova per le creature di Dio perché tutte, in cielo e in terra, sono state già provate. Tutte hanno manifestato nel corso dei millenni da che parte volevano stare; adesso è il tempo del giudizio finale, quello non solo della terra ma anche dell’universo.  10 E il diavolo che le aveva sedotte fu gettato nello stagno di fuoco e di zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta; Non si tratta di una prigione provvisoria ma di un luogo da cui non si esce più; non solo, ma in cui si deve scontare una pena così lunga da non essere valutabile e considerata come un tempo senza fine.

 

(continua)

 

 

 

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