AVVENIMENTI TRA SESTA E SETTIMA TROMBA IN AP. 10 – PARTE 45 - di RR -4-3-20

 

 

(segue)

 

CONSIDERAZIONI

Abbiamo visto nell’adempimento della 6^ tromba che, nonostante la distruzione di un terzo degli uomini, questi non si ravvederanno. Ricordiamo che quando dice…  Ap 9:20 Il resto degli uomini che non furono uccisi da questi flagelli, non si ravvidero dalle opere delle loro mani; non cessarono di adorare i demòni e gli idoli d'oro, d'argento, di bronzo, di pietra e di legno, che non possono né vedere, né udire, né camminare. 21 Non si ravvidero neppure dai loro omicidi, né dalle loro magie, né dalla loro fornicazione, né dai loro furti. ….…non si intendono solo le statue,[1] ma dobbiamo approfondire i significati ed adattare alcuni termini ai ns giorni. Le magìe[2]  per esempio, non sono solo le opere di maghi e fattucchiere (opere comunque che continueranno e prolifereranno, soprattutto la divinazione e lo spiritismo) ma con magìe si può intendere anche quella enorme fetta di popolazione che assume droghe. La base del controllo satanico è avere uomini che non pensino; le persone drogate, alcolizzate, e comunque dipendenti fortemente da qualcosa, sono l’ideale per suo controllo distruttivo. Egli usa queste persone, ormai prove di volontà, come un esercito di robot di cui può disporre a piacimento, per delinquere, terrorizzare, uccidere, senza che badino alla propria vita.

Le idolatrie dei nostri tempi sono infinite, senza contare la fornicazione e i furti, che al presente consideriamo quasi normali. Siamo davvero mal messi: se oggi infatti, pur avendo la grazia dello Spirito Santo che ci può aiutare, è difficile che un peccatore si converta, pensate che sarà nel periodo della tribolazione, dove lo Spirito Santo sarà quasi assente! «La punizione e la sofferenza non possono cambiare il carattere di un peccatore; solo la nuova nascita può farlo.» (MacDonald). Ecco perché la lettura –oggi- dell’Apocalisse può essere non solo la conoscenza rivelatoria della profezia biblica, ma anche un aiuto edificante. Infatti non importa se ci fermiamo e ci convertiamo per paura o per rivelazione mistica, quello che importa è che ogni pensante possa salvarsi da quello che accadrà, tornando a Dio.

 

AVVENIMENTI DOPO LA SESTA TROMBA

Questi avvenimenti dopo la 6^ tromba, che alcuni considerano “parentesi” ed altri come Donges invece considerano “conseguenze”, iniziano con un altro angelo potente:

 

IL TESTO

Apocalisse 10:1 Poi vidi un altro angelo potente che scendeva dal cielo, avvolto in una nube; sopra il suo capo vi era l'arcobaleno; la sua faccia era come il sole e i suoi piedi erano come colonne di fuoco. 2 Egli aveva in mano un libretto aperto e posò il suo piede destro sul mare e il sinistro sulla terra; 3 poi gridò a gran voce, come un leone ruggente; e quand'ebbe gridato, i sette tuoni fecero udire le loro voci. 4 Quando i sette tuoni ebbero fatto udire le loro voci, io stavo per mettermi a scrivere, ma udii una voce dal cielo che mi disse: «Sigilla le cose che i sette tuoni hanno dette, non le scrivere».

 

ANGELO DEL PATTO

Per come è descritto, questo altro angelo potente si pensa sia Gesù Cristo stesso che si presenta come “Angelo del patto” col Suo popolo, Israele (sopra il suo capo vi era l'arcobaleno). Egli aveva in mano un libretto aperto cioè dei fatti rivelati di cui era il portatore; non erano più sigillati.

«Il nostro passo ci parla appunto del tempo in cui la bramata liberazione [di Israele -ndr] […] Come Figlio dell’uomo “ritornerà sulle nuvole con gran potenza e gloria” per liberare il suo popolo Israele» (Donges).

Siamo dunque nel momento in cui Gesù acquista potere e gloria per il  Suo secondo avvento.

 

Poi  posò il suo piede destro sul mare e il sinistro sulla terra, simbolo del prendere possesso e potere su  tutta la terra e i suoi avvenimenti. 3 poi gridò a gran voce, come un leone ruggente; e quand'ebbe gridato, i sette tuoni fecero udire le loro voci. Quando Gesù completò la sua Missione salvifica nel primo avvento, dalla croce “gridò a gran voce” mettendo la Sua anima nelle mani del Padre,[3] qui è Gesù Re glorioso che grida a gran voce. E’ con la voce del “Leone della tribù di Giuda” che si fa sentire sulla terra e nel cielo. Non uno che assume passivamente su di sé il peccato per toglierlo a noi, ma Uno che viene a giudicare il peccato e chiunque lo pratichi volontariamente.

 

I SETTE TUONI

Questa solennità e potenza viene rimarcata dai sette tuoni: e quand'ebbe gridato, i sette tuoni fecero udire le loro voci.

«Nella Scrittura i tuoni accompagnano sempre i giudizi di Dio (1 Sa 7:10; Sl 18:13; Is 29:3-6; Gv 12:29; Ap 4:5). Essi sono qualcosa di inaspettato e creano un’atmosfera di timore. IN questo caso i sette tuoni non sono semplicemente un fenomeno fisico che accompagna i temporali, ma si tratta di “tuoni” che fanno “udire le loro voci” v.3, ossia hanno qualcosa di intellegibile d comunicare. Infatti essi proferiscono un preciso messaggio che Giovani comprende e vorrebbe mettere per iscritto… [ma questo gli fu impedito-ndr] … Perciò Giovanni non deve scrivere. Quindi sarebbe vana speculazione cercare di indovinare quanto è stato detto. Ci sono rivelazioni che non possono essere trasmesse (Gb 37:5[4]; Sl 29:3-4). Possiamo ricordare quello che è accaduto a Paolo quando “fu rapito in paradiso, e udì parole ineffabili che non è lecito all'uomo di pronunciare” (2Corinzi 12:4). Un giorno conosceremo perfettamente i pensieri di Dio ed ammireremo la saggezza di essi (Poiché ora vediamo come in uno specchio, in modo oscuro; ma allora vedremo faccia a faccia; ora conosco in parte; ma allora conoscerò pienamente, come anche sono stato perfettamente conosciuto. 1Corinzi 13:12)» (S. Negri)

SEGUITO DEL TESTO

Ap 10:5 Allora l'angelo che avevo visto con un piede sul mare e un piede sulla terra, alzò la mano destra verso il cielo 6 e giurò per colui che vive nei secoli dei secoli, il quale ha creato il cielo e le cose che sono in esso, e la terra e le cose che sono in essa, e il mare e le cose che sono in esso, dicendo che non ci sarebbe stato più indugio. 7 Ma nei giorni in cui si sarebbe udita la voce del settimo angelo, quando egli avrebbe suonato, si sarebbe compiuto il mistero di Dio, com'egli ha annunziato ai suoi servi, i profeti. 8 Poi la voce che avevo udita dal cielo mi parlò di nuovo e disse: «Va', prendi il libro che è aperto in mano all'angelo che sta in piedi sul mare e sulla terra». 9 Io andai dall'angelo, dicendogli di darmi il libretto. Ed egli mi rispose: «Prendilo e divoralo: esso sarà amaro alle tue viscere, ma in bocca ti sarà dolce come miele». 10 Presi il libretto dalla mano dell'angelo e lo divorai; e mi fu dolce in bocca, come miele; ma quando l'ebbi mangiato, le mie viscere sentirono amarezza. 11 Poi mi fu detto: «È necessario che tu profetizzi ancora su molti popoli, nazioni, lingue e re».

 

IL GIURAMENTO

E’ una descrizione grandiosa, che incute timore e ammirazione. “L’angelo potente” con un piede sul mare e un piede sulla terra, alzò la mano destra verso il cielo. La solennità di questo grande personaggio che si appresta al giuramento. La mano destra verso il cielo e i pedi sul mare e sulla terra fanno come un possente collegamento divino tra ciò che è la volontà divina e la sua realizzazione sulla Terra. Ap 10:6 e giurò …. che non ci sarebbe stato più indugio. 7 Ma nei giorni in cui si sarebbe udita la voce del settimo angelo… si sarebbe compiuto il mistero di Dio, com'egli ha annunziato ai suoi servi, i profeti.

 

Come giustamente fa notare S. Negri, sono molto importanti qs versetti. Abbiamo in un certo senso come la prosecuzione di quanto Dio rivelò a Daniele:

Dan 12:1 «In quel tempo sorgerà Michele, il grande capo, [probabilmente l’Angelo potente o Gesù stesso -ndr] il difensore dei figli del tuo popolo [di Israele ndr]; vi sarà un tempo di angoscia, come non ce ne fu mai da quando sorsero le nazioni fino a quel tempo [il periodo di tribolazione che stiamo leggendo adesso –ndr]; e in quel tempo, il tuo popolo sarà salvato; cioè, tutti quelli che saranno trovati iscritti nel libro. […]  4 Tu, Daniele, tieni nascoste queste parole e sigilla il libro sino al tempo della fine. Molti lo studieranno con cura e la conoscenza aumenterà». 5 Poi io, Daniele, guardai, ed ecco altri due uomini in piedi: l'uno su questa sponda del fiume 6 e l'altro sulla sponda opposta. Uno di essi disse all'uomo vestito di lino che stava sulle acque del fiume: "Quando sarà la fine di queste cose straordinarie?" 7 Udii l'uomo vestito di lino, che stava sopra le acque del fiume. Egli alzò la mano destra e la mano sinistra al cielo e giurò per colui che vive in eterno dicendo: [anche qui un giuramento solenne simile -ndr]  "Questo durerà un tempo, dei tempi e la metà d'un tempo; e quando la forza del popolo santo sarà interamente spezzata, allora tutte queste cose si compiranno". 8 Io udii, ma non compresi e dissi: "Mio signore, quale sarà la fine di queste cose?" 9 Egli rispose: "Va' Daniele; perché queste parole sono nascoste e sigillate sino al tempo della fine. 10 Molti saranno purificati, imbiancati, affinati; ma gli empi agiranno empiamente e nessuno degli empi capirà, ma capiranno i saggi.”

Vedete? Ora non c’è più quel sigillo di Daniele; ora il libro è aperto. Dopo la purificazione di molti saggi credenti Dio realizza quanto aveva detto. Le profezie si compiono esattamente come detto prima:

Ap 10:6 e giurò …. che non ci sarebbe stato più indugio. 7 Ma nei giorni in cui si sarebbe udita la voce del settimo angelo… si sarebbe compiuto il mistero di Dio, com'egli ha annunziato ai suoi servi, i profeti.

 

La parola del Signore adesso è chiara per tutto l’universo, soprattutto per quelli che dicono sempre che tanto Dio perdona tutto…  Ormai è stabilito: al suono della settima tromba il Signore realizzerà il suo giudizio sulle nazioni tanto atteso da chi ha confidato in Lui e tanto temuto da chi Gli è stato avversario.

 

SEGUITO DEL TESTO

Ap 10:8 Poi la voce che avevo udita dal cielo mi parlò di nuovo e disse: «Va', prendi il libro che è aperto in mano all'angelo che sta in piedi sul mare e sulla terra». 9 Io andai dall'angelo, dicendogli di darmi il libretto. Ed egli mi rispose: «Prendilo e divoralo: esso sarà amaro alle tue viscere, ma in bocca ti sarà dolce come miele». 10 Presi il libretto dalla mano dell'angelo e lo divorai; e mi fu dolce in bocca, come miele; ma quando l'ebbi mangiato, le mie viscere sentirono amarezza. 11 Poi mi fu detto: «È necessario che tu profetizzi ancora su molti popoli, nazioni, lingue e re».

 

Qualunque persona “nata di nuovo” ha sperimentato la dolcezza della Parola del Signore e l’amarezza della realtà del mondo. C’è in noi una parte, che possiamo chiamare anima, che trova la massima felicità solo nel restare nei pressi di Dio, almeno “nel cortile della Sua casa”. E’ per questo motivo che molte persone dopo aver scoperto il tesoro di quell’intimità spirituale, non ne vogliono più fare a meno e si isolano dal mondo. Ma il Signore non ci chiede questo “paradiso in terra”, questo “comodo” isolamento dimenticando anche fisicamente di esistere, magari chiudendoci in conventi e monasteri! No, il Signore sa come riempirci del Suo Spirito proteggendoci dal male e allo stesso tempo sa come immetterci in qs mondo così difficile con le nostre responsabilità e consapevolezze:

Giovanni 17:11 Io non sono più nel mondo, ma essi sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, conservali nel tuo nome, quelli che tu mi hai dati, affinché siano uno, come noi. 12 Mentre io ero con loro, io li conservavo nel tuo nome; quelli che tu mi hai dati, li ho anche custoditi, e nessuno di loro è perito, tranne il figlio di perdizione, affinché la Scrittura fosse adempiuta. 13 Ma ora io vengo a te; e dico queste cose nel mondo, affinché abbiano compiuta in se stessi la mia gioia. 14 Io ho dato loro la tua parola; e il mondo li ha odiati, perché non sono del mondo, come io non sono del mondo. 15 Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li preservi dal maligno. 16 Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. 17 Santificali nella verità: la tua parola è verità. 18 Come tu hai mandato me nel mondo, anch'io ho mandato loro nel mondo. 19 Per loro io santifico me stesso, affinché anch'essi siano santificati nella verità.

Anche Giovanni deve svolgere la sua missione: percepire l’amore che è dietro ogni espressione ispirata da Dio e allo stesso tempo sentire l’amarezza di quelli che si stanno distruggendo da soli rifiutando Dio. Il compito di Giovanni non è fermarsi a quella dolcezza, ma profetizzare, avvisare, correggere, assumendo su di sé tutta la consapevolezza dei giudizi che Dio sarà costretto a mandare sulla terra.

 

La felicità e la pace sono doni grandi che vanno protetti con il raccoglimento dovunque e comunque servendo il Signore in una vita normale, non con la fuga dal mondo, salvo periodi limitati di raccoglimento. Lo stesso regno di Cristo sarà d’amore e di pace ma sarà anche fondato su regole precise che tutti dovranno rispettare, infatti dice con “verga di ferro”.[5]

 

In un mondo fatto solo di diritti c’è solo la frammentazione della comunità e la distruzione dei poveri.

(continua)


 

[1] Benché in molte religioni anche famose in Oriente o in Africa o in Sudamerica seguite da milioni di persone si pensa che bestie, alberi e statue possano avere un’anima, e anche in culti cristiani si pensa che certe icone o altre immagini o reliquie di cadaveri siano dotate di poteri particolari, dobbiamo pensare che anche a livello psicologico o culturale si fanno degli idoli pericolosi  con la scienza, l’arte, lo sport, il denaro, il proprio corpo, il proprio “Io”, ecc.

 

[2] Magìe, pharmakeion, da cui deriva la parola farmaci.

 

[3] Luca 23:46 Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani rimetto lo spirito mio». Detto questo, spirò.

 

[4] Giobbe 37:5 Dio tuona con la sua voce in modo prodigioso; grandi cose egli fa che noi non comprendiamo

 

[5] Il regno del Cristo nel secondo avvento con “verga di ferro”: Apocalisse 12:5 Ed ella partorì un figlio maschio, il quale deve reggere tutte le nazioni con una verga di ferro; e il figlio di lei fu rapito vicino a Dio e al suo trono.; Apocalisse 19:15 Dalla bocca gli usciva una spada affilata per colpire le nazioni; ed egli le governerà con una verga di ferro, e pigerà il tino del vino dell'ira ardente del Dio onnipotente.

 

 

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