CHI E’ DEGNO DI APRIRE IL LIBRO?-  Apocalisse 5:2-14 –  parte 30 - di Renzo Ronca - 20-2-20

 

 

 

 

(segue)

 

Dopo la lettura del v.1 proseguiamo nella lettura del resto di  Apocalisse 5

 

Ap 5: 1 Vidi nella destra di colui che sedeva sul trono un libro scritto di dentro e di fuori, sigillato con sette sigilli. 2 E vidi un angelo potente che gridava a gran voce: «Chi è degno di aprire il libro e di sciogliere i sigilli?» 3 Ma nessuno, né in cielo, né sulla terra, né sotto la terra, poteva aprire il libro, né guardarlo. 4 Io piangevo molto perché non si era trovato nessuno che fosse degno di aprire il libro, e di guardarlo. 5 Ma uno degli anziani mi disse: «Non piangere; ecco, il leone della tribù di Giuda, il discendente di Davide, ha vinto per aprire il libro e i suoi sette sigilli».
6 Poi vidi, in mezzo al trono e alle quattro creature viventi e in mezzo agli anziani, un Agnello in piedi, che sembrava essere stato immolato, e aveva sette corna e sette occhi che sono i sette spiriti di Dio, mandati per tutta la terra. 7 Egli venne e prese il libro dalla destra di colui che sedeva sul trono.
8 Quand'ebbe preso il libro, le quattro creature viventi e i ventiquattro anziani si prostrarono davanti all'Agnello, ciascuno con una cetra e delle coppe d'oro piene di profumi, che sono le preghiere dei santi. 9 Essi cantavano un cantico nuovo, dicendo: «Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai acquistato a Dio, con il tuo sangue, gente di ogni tribù, lingua, popolo e nazione, 10 e ne hai fatto per il nostro Dio un regno e dei sacerdoti; e regneranno sulla terra».
11 E vidi, e udii voci di molti angeli intorno al trono, alle creature viventi e agli anziani; e il loro numero era di miriadi di miriadi, e migliaia di migliaia. 12 Essi dicevano a gran voce: «Degno è l'Agnello, che è stato immolato, di ricevere la potenza, le ricchezze, la sapienza, la forza, l'onore, la gloria e la lode».
13 E tutte le creature che sono nel cielo, sulla terra, sotto la terra e nel mare, e tutte le cose che sono in essi, udii che dicevano: «A colui che siede sul trono, e all'Agnello, siano la lode, l'onore, la gloria e la potenza, nei secoli dei secoli».
14 Le quattro creature viventi dicevano: «Amen!»
E gli anziani si prostrarono e adorarono.

«Chi è degno di aprire il libro e di sciogliere i sigilli?»

 

 

2 E vidi un angelo potente che gridava a gran voce: «Chi è degno di aprire il libro e di sciogliere i sigilli?»

 

Una domanda a gran voce che si spande per tutto il cielo. Aprire il libro equivale a manifestare e realizzare i decreti e la giustizia di Dio. Non è che Dio avesse bisogno di qualcuno per attuare-completare il Suo piano universale, tuttavia facendo porre questa domanda ad uno degli angeli che Gli erano più vicino (per questo dice “potente”) è come se Lui stesso fermasse un attimo lo svolgimento dei fatti e catturasse l’attenzione di tutte le creature su un punto fondamentale per farlo capire bene a tutti. C’è qualcuno che ne è degno? Qualcuno che ha un merito tale da poter aprire/realizzare il disegno di Dio? Quel progetto in atto di infinita sapienza, dove c’è redenzione e condanna, che porterà ad un universo completo e perfetto?

 

3 Ma nessuno, né in cielo, né sulla terra, né sotto la terra, poteva aprire il libro, né guardarlo.

 

Le parole “né in cielo, né sulla terra, né sotto la terra” richiamano quelle del comandamento:

“Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra” (Es 20:4) che, in maniera molto libera potremmo tradurre con le creature che sono nel cielo (angeli vicino al Signore), sulla terra (come gli uomini), o sotto la terra (inteso come mondo di spiriti sconosciuti per il loro modo di essere e di agire). Ma comunque si intenda il punto non è questo, bensì è il vuoto, il silenzio che si formò davanti a questa domanda. Né angeli né uomini né qualsiasi altra creatura misteriosa era degna di aprire il libro e dunque di realizzare quando Dio aveva stabilito.

 

4 Io piangevo molto perché non si era trovato nessuno che fosse degno di aprire il libro, e di guardarlo.

 

Come Giovanni esistono una infinità di anime buone che amano tanto il Signore e attendono da Lui la realizzazione delle promesse in merito alla giustizia e alla redenzione. Queste persone non ce la fanno più ad aspettare mentre vivono in un mondo sempre più corrotto e ingiusto.  Che sarebbe successo se nessuno fosse stato trovato degno di aprire il libro del destino? Nel momento in cui Dio pone la domanda la risposta non è scontata, altrimenti Giovanni non sarebbe caduto in un grande pianto. Ricordiamoci sempre che Giovanni è rapito nel cielo, e vede tutto come al presente.

 

5 Ma uno degli anziani mi disse: «Non piangere; ecco, il leone della tribù di Giuda, il discendente di Davide, ha vinto per aprire il libro e i suoi sette sigilli».

 

Sull’identificazione questo personaggio (uno degli anziani) si sono fatte varie ipotesi (è probabilmente un credente che si trova già in cielo) ma il punto fondamentale anche qui non è il personaggio in se stesso, bensì la consolazione e l’indicazione che questo anziano porta.

Non piangere: Le consolazioni di Dio sono fondamentali per la nostra vita perché la nostra fragilità ci apre al dolore che potrebbe portare alla disperazione.

ecco, il leone della tribù di Giuda, il discendente di Davide, ha vinto per aprire il libro e i suoi sette sigilli:  L’anziano si riferisce a Gesù. Dalle genealogie bibliche sappiamo che è della stirpe di Davide nella tribù di Giuda.

Probabilmente Giovanni riconsolato si volta per guardare questo Leone della tribù di Giuda, ma immaginiamo la sua sorpresa nel vedere che non corrispondeva affatto ad un leone:

 

6 Poi vidi, in mezzo al trono e alle quattro creature viventi e in mezzo agli anziani, un Agnello in piedi, che sembrava essere stato immolato, e aveva sette corna e sette occhi che sono i sette spiriti di Dio, mandati per tutta la terra.

 

un Agnello

Noi cristiani –soprattutto quelli che provengono da ambienti cattolici[1]- siamo abituati a questa dicitura “Gesù l’Agnello di Dio….” per noi è cosa scontata considerare Gesù simbolicamente accostato “all’agnello immolato” perché “ha preso su di Sé i peccati del mondo”, però cerchiamo di vedere le cose come nella mentalità dei giudei: la loro attesa del Messia si è sempre identificata con il “Leone di Giuda”, ovvero un Re che arriva trionfante e combatte e libera e governa col Suo popolo riscattato. Era (ed è ancora oggi per quasi tutti loro) una cosa inconcepibile pensare ad un Re che però fa la fine di un malfattore. Giovanni che scrive l’Apocalisse, seppure ha vissuto con Gesù e ne segue gli insegnamenti, è un giudeo. Per noi cristiani questa immagine del Leone è si, corrispondente al Messia, ma visto nel Suo secondo avvento, non nel primo.

 

in piedi: cioè sul punto di muoversi in procinto di agire.

 

che sembrava essere stato immolato

La parola “immolato” nel corso dei secoli a furia di ripeterlo è diventata “normale”, direi quasi elegante. Sarebbe il caso invece di pensarla nella sua verità: nella Vulgata il termine è “occisum”[2], e nell’originale greco la radice del termine ἐσφαγμένον pare significhi “falcidiare, macellare, massacrare, scannare, sgozzare, sterminare, trucidare”.[3]  Sono parole terribili, sconvolgenti per la loro crudezza.

In pratica invece di vedere un Re sul cavallo bianco, viene mostrato un agnello macellato!

 

Ap 5:6….e aveva sette corna e sette occhi che sono i sette spiriti di Dio, mandati per tutta la terra.

 

Le corna sono simbolo di potenza. Nonostante fosse stato macellato, l’agnello era in piedi ed aveva una perfetta (sette) potenza. I sette occhi e i sette spiriti di Dio, rappresentano la pienezza dello Spirito Santo.

 

7 Egli venne e prese il libro dalla destra di colui che sedeva sul trono.

E’ una visione solenne, maestosa, uno svolgersi di un atto davanti all’universo e ad ogni creatura  del cielo della terra e di sotto la terra, in modo che fosse chiaro per tutti: Gesù l’agnello, ripieno dello Spirito Santo, prende da Dio il libro del destino degli uomini. Egli può aprirlo e adempiere quanto vi è scritto. Egli è il Signore! Tutti ora lo possono constatare.
 

Ap 5:8 Quand'ebbe preso il libro, le quattro creature viventi e i ventiquattro anziani si prostrarono davanti all'Agnello, ciascuno con una cetra e delle coppe d'oro piene di profumi, che sono le preghiere dei santi. 9 Essi cantavano un cantico nuovo, dicendo: «Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai acquistato a Dio, con il tuo sangue, gente di ogni tribù, lingua, popolo e nazione, 10 e ne hai fatto per il nostro Dio un regno e dei sacerdoti; e regneranno sulla terra». 11 E vidi, e udii voci di molti angeli intorno al trono, alle creature viventi e agli anziani; e il loro numero era di miriadi di miriadi, e migliaia di migliaia. 12 Essi dicevano a gran voce: «Degno è l'Agnello, che è stato immolato, di ricevere la potenza, le ricchezze, la sapienza, la forza, l'onore, la gloria e la lode». 13 E tutte le creature che sono nel cielo, sulla terra, sotto la terra e nel mare, e tutte le cose che sono in essi, udii che dicevano: «A colui che siede sul trono, e all'Agnello, siano la lode, l'onore, la gloria e la potenza, nei secoli dei secoli». 14 Le quattro creature viventi dicevano: «Amen!» E gli anziani si prostrarono e adorarono.

 

Dopo la grandiosa scena della consegna del libro al Signore, l’adorazione si apre e si sposta su Gesù. E’ un po’ come se la visuale, dopo lo zoom sulla scena regale (la consegna del libro sul trono) si svolgesse in un allontanamento graduale, come in un grandangolo in movimento a ritroso… in questo movimento di una immensità e grandiosità spaziale indescrivibile, vengono mostrate tutte le creature che sono nel cielo, sulla terra, sotto la terra e nel mare, e tutte le cose che sono in essi che lodano si prostrano e adorano il Signore. Amen.

 

(continua)

 

 


 

[1] Nel cattolicesimo ad ogni “messa” le parole “Agnello di Dio” vengono ripetute molte volte in modo solenne.

 

[2] Ap 5:6 et vidi et ecce in medio throni et quattuor animalium et in medio seniorum agnum stantem tamquam occisum habentem cornua septem et oculos septem qui sunt spiritus Dei missi in omnem terram – Nella versione biblica Vulgata in http://www.la-parola.it/VUL.php?Libro=Apocalisse&Capitolo=5

 

[3] Radice  σφάζω    del dizionario greco italiano Glosbe, in  https://it.glosbe.com/el/it/%CF%83%CF%86%CE%AC%CE%B6%CF%89

 

 

 

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