COME ORIENTARSI SULLE TANTE INTERPRETAZIONI TEOLOGICHE DELL'APOCALISSE –  CAP.23 - RR 8-2-20

  

(segue)

Nel nostro cap.21 abbiamo parlato di un notevole stacco nell’Apocalisse tra la prima parte (dopo il prologo) che riguardava le lettere alle sette chiese (cap. 1-3) e la seconda parte dei giudizi (cap. 4-22). E’ importante capirlo bene e considerare diverse cose prima di proseguire. Cerchiamo dunque di non avere fretta.

Se già adesso, nei tempi attuali, i credenti di tutto il mondo (ortodossi, cattolici, protestanti) sono così divisi nell’interpretare gli insegnamenti di Gesù nel Vangelo, negli Atti e nelle Lettere degli apostoli, ora che l’Apocalisse parla di profezie che riguardano il futuro (secondo avvento di Gesù Cristo, millennio, giudizio…), siamo di fronte ad una grande confusione teologica, in cui ognuno è sicuro di una interpretazione diversa dall’altro. Questo è molto brutto, ma non ci dobbiamo meravigliare, è la normale conseguenza della situazione in cui versa oggi la Chiesa (tutti i credenti del mondo), proprio come il Risorto aveva profetizzato. Per cui prendiamone atto: la confusione interpretativa c’è. Non possiamo cambiare lo stato delle cose. Come del resto non possiamo modificare il fatto che ci saranno i giudizi sulla terra. Anche chi non ci crede li vedrà.  Quindi invece di dire: “E’ inutile che ci provo a capire l’Apocalisse; se persino loro che son così bravi non sono d’accordo su niente, cosa ci posso capire io?”,  dobbiamo piuttosto dire: “NONOSTANTE ci sia tanta confusione tra le chiese, essendo già stata prevista da Dio, vorrei lo stesso proseguire col Suo aiuto, perché voglio che salvi l'anima mia”.

Dovremmo forse rinunciare a comprendere le profezie di Dio che ci riguardano tutti solo perché le chiese polemizzano e gli studiosi sono in contrasto? Ci mancherebbe!!

Il mondo ha dimenticato Dio, le chiese –come abbiamo visto nella prima parte- stanno apostatando e si spegneranno nello Spirito.. e allora? Non lo sapevamo già? Noi non siamo del mondo e non siamo iscritti in questa o quella denominazione! Noi che siamo semplicemente cristiani non ascoltiamo gli uomini, ma guardiamo Dio in Cristo, pensando con lo Spirito di Dio, che abbiamo ricevuto per i meriti di Gesù.  Per cui proseguiamo confidando in Lui con la dovuta vigilanza ed umiltà, nel rispetto di tutti.

Avere rispetto non significa accogliere tutto accettando in noi cose che non vanno bene. Ad esempio, mentre leggevo un testo sull’Apocalisse, di quelli “tosti”, scritti da uno di quei teologi professoroni che insegnano nelle università, mi è capitato spesso di domandarmi: -Ma questo teologo qui, crede davvero nel Signore Gesù Risorto?- Già, perché leggendo, tutto sembrava meno che questo. Belle parole belle filosofie, ma invece di essere consapevole che con l’Apocalisse anche lui era di fronte ad una rivelazione divina da trattare con un certo rispetto, sembrava stesse parlando dell’elenco del telefono o stesse facendo la critica a Giovanni come fosse il direttore di uno spettacolo di varietà. Voglio dire che non dobbiamo sempre credere a tutti, ma imparare ad ascoltare anche il discernimento che è in noi, noi credenti battezzati consapevolmente da adulti, che pensiamo di essere “nati di nuovo”. Allora leggiamo pure quello che troviamo, ma restiamo in un clima di preghiera interna e, con l’orecchio ascoltiamo lo Spirito di Dio.

In conclusione, assodato che le interpretazioni attuali sull’Apocalisse sono confuse e discordanti, ne teniamo conto, ma avendo in noi stessi, nella nostra coscienza, una linea che di volta in volta ci attesta ci indica come proseguire, operiamo anche delle scelte nel materiale che consultiamo, senza farcene un problema.

Esempi semplici:

1) Se una chiesa attuale ritiene di dover amministrare lei stessa il potere sul mondo, con un capo considerato "Cristo in terra", è ovvio che non accetterà quelle interpretazioni che parlano del secondo avvento di Gesù Cristo prima del millennio, del giudizio delle nazioni, ecc. Infatti perché dovrebbe predicare queste cose se lei stessa si sente di essere quella che sta già esercitando sulla terra il potere del regno di Dio? Sono le scelte di questa chiesa e di quelli che la seguono. Facessero pure, noi non ne siamo condizionati e non forziamo nessuno a fare diversamente da quanto sente di voler fare.

2) Riguardo al rapimento della Chiesa (cioè dei credenti rimanenti da tutte le chiese del mondo, che il Signore ha corretto e guidato), come abbiamo detto nella prima parte, noi siamo tra quelli che pensano che la Chiesa verrà rapita prima dei giudizi del "periodo di tribolazione", che sta per venire sulla terra. Sappiamo che molti non la pensano così, ma riteniamo che non sia bene metterci a polemizzare.

E' il momento in cui ciascuno deve comunque fare le sue scelte, perché Dio ha stabilito dei tempi oltre i quali non si può andare.

Questa molto in piccolo è la nostra scelta secondo la nostra coscienza; proseguiamo dunque l’interpretazione del resto dell’Apocalisse con questa prospettiva. Inutile mettersi a fare disquisizioni per dimostrarlo, non si finirebbe più. Visti i tempi in cui viviamo, in cui si affacciano già molti eventi e prove difficili, dobbiamo proseguire senza andare troppo per il sottile. Cerchiamo  di farlo e di farlo bene, poi se dovremo essere corretti, saremo corretti. Il Signore sa come fare.

(continua)

 

 

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