CHIESA DI PERGAMO  2– cap.10 – LE SETTE CHIESE DELL’APOCALISSE di Renzo Ronca - 20-1-20

 

 

[Tempio di Zeus a Pergamo - plastico ricostruito a Berlino]

 

 

(segue)

La volta scorsa a proposito della chiesa di Pergamo abbiamo accennato alla “dottrina di Balaam”. Proseguiamo ora con quella dei Nicolaiti.

 

15 Così anche tu hai alcuni che professano similmente la dottrina dei Nicolaiti

 

Incontrammo già questo riferimento, di cui si sa poco, nella lettera a Efeso. La differenza sta che in Efeso questa dottrina si stava affacciando ma era ancora contrastata detestata: (“Tuttavia hai questo, che detesti le opere dei Nicolaiti, che anch'io detesto -Ap 2:6), mentre qui in Pergamo si era già radicata in alcuni credenti (“15 Così anche tu hai alcuni che professano similmente la dottrina dei Nicolaiti”).

Questa dottrina pericolosa, secondo un certo tipo di interpretazione, non cesserà di infiltrarsi, ma diverrà addirittura la dottrina principale della maggior parte delle chiese cristiane di oggi. Di cosa si tratta? Come abbiamo detto se ne sa poco ma forse mettendo insieme il materiale che abbiamo possiamo intravedere qualcosa di illuminante.

 

1) Affinità con la dottrina di Balaam - «Questa eresia era affine all’insegnamento di Balaam (vv.14-15). … Ireneo sostiene che il Nicola eletto diacono in Atti 6 era un falso credente che in seguito apostatò.[1] Con le sue credenziali, costui fu in grado di sviare la chiesa e, come Balaam condusse i membri della chiesa all’immoralità e all’empietà. I Nicolaiti […] si abbandonavano all’immoralità e turbavano la chiesa con le seduzioni della concupiscenza. Clemente d’Alessandria scrive: “…si abbandonavano al piacere come capre, conducendo una vita di lascivia”. Essi pervertivano il senso della grazia e scambiavano la libertà con la licenziosità”» (MacArthur);

 

2) Differenza tra clero e laici – «In Efeso all’epoca degli apostoli o nel primo secolo della chiesa professante, abbiamo visto l’inizio dell’opera dei Nicolaiti. Fin da allora si cominciò a fare una differenza fra clero e laici. Però questa differenza non era proclamata pubblicamente ed era generalmente odiata, come Dio la odiava (2:6). A Pergamo invece questa differenza era insegnata come un dogma, era diventata la “dottrina” dei Nicolaiti ed i sacerdoti (la gerarchia) erano introdotti come se fosse Cristo ad ordinarla. Si diede loro molta importanza e, con l’andare del tempo, si chiese al governo di dare a costoro onore e potenza per combattere quelli che non si fossero sottomessi all’autorità umana, e non divina, dei sacerdoti» (Donges).

«Sebbene non si possano fare affermazioni assolute su questo gruppo, con ogni probabilità però si trattava di persone che insegnavano la divisione tra clero e laici ed introducevano il clericalismo nella chiesa. Un errore molto grave perché mette in ombra il sacerdozio perfetto ed unico di Cristo (Eb 9:11, 24-26) » (Negri).

 

Proviamo una prima riflessione.

 

La città di Pergamo era in una posizione elevata, in tutti i sensi. Il potere idolatrico-religioso era molto forte. Lì era il grande tempio di Zeus ed il culto di Esculapio (il dio delle guarigioni miracolose -ancora oggi nelle farmacie si vede il simbolo del serpente attorcigliato). Anche il potere politico era molto forte «Lisimaco, uno dei quattro successo di Alessandro Magno, ne fece la sa capitale ritenendola la città più sicura del suo regno…». Si trattava di un potere politico strettamente legato a quello religioso, anzi «…Il fatto notevole è che i re di Pergamo ne erano i capi [dei culti idolatrici]: erano cioè dei re-pontefici.[2] Fu a Pergamo che per la prima volta un imperatore romano venne adorato come dio nel 29 a.C. In seguito fu eretto un tempio alla dea Roma e all’imperatore Augusto» (Zurcher).

E’ anche per questo motivo che il Risorto, in qs lettera ai credenti di Pergamo dice:  Ap 2:13 "Io conosco dove tu abiti, cioè là dov'è il trono di Satana”. Satana infatti era rappresentato perfettamente dal forte potere politico e religioso messo insieme, che attorniava la comunità cristiana, in grado anche di uccidere dei fedeli “ Antipa, il mio fedele testimone, fu ucciso fra voi, là dove Satana abita”. Satana infatti, avendo imparato che poteva perdere in uno scontro diretto (come a Smirne), trovò il modo di corrompere dal di dentro l’integrità dei credenti inducendoli a commettere dei peccati che poi, nel proseguo della chiesa, sarebbero diventati dottrine e dogmi (14 Ma ho qualcosa contro di te: hai alcuni che professano la dottrina di Balaam, il quale insegnava a Balac il modo di far cadere i figli d'Israele, inducendoli a mangiare carni sacrificate agli idoli e a fornicare. 15 Così anche tu hai alcuni che professano similmente la dottrina dei Nicolaiti). Così la maggior parte dei credenti soprattutto quelli che comandavano, un poco per volta fu circuita, plagiata, ingannata, sospinta ad accettare anche elementi estranei, come l’esaltazione della classe sacerdotale e l’unione con alcune parti idolatriche, inglobando il tutto. Pensarono forse che avrebbero potuto gestire lo stesso la chiesa che non ne avrebbe ricevuto danni. Ma questo atteggiamento, contrario alle indicazioni di Cristo, non fu umile, ma fu dettato dalla “superbia dell’altezza” se così si può dire. Infatti è vero che questa chiesa conobbe una grande diffusione, divenendo famosa e potente, ma non si ravvide  (16 Ravvediti dunque, altrimenti fra poco verrò da te e combatterò contro di loro con la spada della mia bocca) e per questo la maggioranza di loro apostatò dalla fede e alla fine, quando Gesù ritornerà, chi ancora la pensa così sarà condannato.

 

Questa “fusione” della chiesa con l’impero romano (già accennata la volta scorsa) diede vita ad una nuovo potere politico-religioso che già con Costantino potremmo chiamare potere dell’impero e della chiesa insieme; ovvero l’unione dell’impero romano con la gerarchia cristiana deviata. «A poco a poco, prima in modo furtivo e silenzioso, poi sempre più apertamente a mano a mano che acquistava vigore, il “mistero dell’empietà” [2 Tess 2:7]  finì col dominare le menti degli uomini, con la sua opera empia e blasfema. In maniera quasi impercettibile le usanze pagane entrarono nella chiesa cristiana. Lo spirito di compromesso e di conformismo era stato tenuto a freno quando la chiesa subiva le più violente persecuzioni ad opera del paganesimo. Però quando queste cessarono e il cristianesimo penetrò nelle corti e nei palazzi reali, si abbandonò gradatamente l’umile semplicità di Cristo e degli apostoli, per accettare la pompa e l’orgoglio dei sacerdoti e dei governatori pagani. Alle richieste di Dio si sostituirono le teorie e le predizioni umane. La conversione nominale di Costantino, all’inizio del quarto secolo, provocò un grande giubilo, e il mondo, sotto l’apparenza della giustizia, entrò nella chiesa. Fu così che l’opera della corruzione andò progredendo rapidamente. Il paganesimo, che sembrava sconfitto, divenne conquistatore. Il suo spirito dominava ormai la chiesa. Le sue dottrine, le sue cerimonie e le sue superstizioni vennero incorporate nella fede e nel culto di coloro che si dicevamo seguaci di Cristo. Questo compromesso tra paganesimo e cristianesimo, favorì lo sviluppo “dell’uomo del peccato” [2 Tess 2:3], predetto dalla profezia come oppositore e soppiantatore di Dio. Questo gigantesco sistema di falsa religione è il capolavoro della potenza di Satana: monumento degli sforzi da lui compiuti per salire sul trono e dominare la terra secondo la sua volontà»[3]

 

Diversi studiosi vedono nella chiesa di Pergamo la simbologia-tipo della “Chiesa ortodossa”, e in quella di Tiatiri (la quale come vedremo segue ed amplifica di fatto la stessa strategia del compromesso), la simbologia-tipo della “Chiesa cattolica”.  Osserviamo meglio la diversità delle interpretazioni.

(continua)

 

 


 

[1]

Il riferimento a Nicola di Atti 6:5, secondo altri studiosi, non ha fondamento (Diz. Bibl GBU, R. Pache, ecc.). E’ probabile che, da chiunque discendessero, i Nicolaiti inducessero la chiesa ANCHE a seduzioni di tipo sessuale, e che poi almeno una parte di questo movimento abbastanza disordinato “si fosse consolidato e trasformato in una setta” (Blaiklock), in cui erano presenti elementi di varie religioni e filosofie neoplatonistiche.

 

[2]

“Il pontefice era un sacerdote della Religione romana. L'istituzione del collegio dei pontefici, inizialmente e fino al 300 a.C. in numero di cinque, è fatta risalire dalla tradizione romana al re Numa Pompilio, successore di Romolo” (Wikipedia). La religione romana

 

[3]

E.G.White – Il gran conflitto – AdV - [il grassetto e i rif biblici tra parentesi quadre sono nostri]

 

 

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