POTREBBERO ALCUNE PERSONE NON CONVERTIRSI PERCHE’ DIO STESSO LO IMPEDISCE? - Riflessioni ampie a partire dalla lettera di Giuda p.4- di Renzo Ronca – 23-9-18

 

 

(segue)

 

Mi scuso se questo scritto sarà lungo, ma penso che i coraggiosi che lo leggeranno si troveranno meglio senza spezzarlo, per non perdere il filo.

 

La domanda spinosa su cui ci eravamo lasciati la volta precedente era: Potrebbero certe persone non capire gli avvertimenti biblici, perché Dio stesso potrebbe aver chiuso le loro menti per un qualche motivo, affinché non si convertano?

Credo di si, anche se ovviamente tale conclusione va spiegata con molta calma, Scrittura alla mano.

 

1) Il primo punto, da tenere sempre presente in domande difficili come questa, è che Dio può fare ciò che vuole. Dobbiamo sempre ricordarci che Dio è Dio; non è un uomo limitato come noi. Il Suo sapere e la Sua potenza sono infiniti e non possiamo arrivare sempre a comprenderli né per logica terrena né per intelligenza umana (a meno che Lui non ci apra la mente). Dunque il primo punto è ricordarci che noi siamo esseri umani limitatissimi. Noi occidentali in special modo siamo un popolo sempre proteso ai diritti e alle rivendicazioni con polemiche di ogni genere. Nonostante stia andando in pezzi l’ideale democratico in cui l’occidente si è sviluppato, invece di riflettere rimaniamo con la forma mentale che tutto ci sia dovuto. Dio è un Essere non una concezione, non una forma teorica di governo; Egli è il Creatore dell’Universo, scusate se è poco! Questo chiarimento inziale ci serve solo come base, per partire col piede giusto, cioè con l’umiltà e il rispetto che si deve a Chi ha creato, e sostiene, l’universo.

 

2) E normale che l’uomo non riesca sempre capire le azioni i progetti di Dio e le Sue leggi; per questo il Signore nel corso dei secoli ha sempre cercato un rapporto con l’uomo sempre più chiaro e vicino al suo cuore. Se noi pure ci avviciniamo ci predisponiamo all’ascolto, allora il Signore ci farà capire portando le verità al nostro livello, togliendo da noi ogni intoppo:  “«Poi venite, e discutiamo», dice il SIGNORE: «Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come la neve; anche se fossero rossi come porpora, diventeranno come la lana. “(Isaia 1:18)

 

3) Generalmente è il nostro modo di pensare, che poi genera un comportamento più o meno caparbio, più o meno mite, che a volte provoca delle maggiori chiusure o maggiori aperture della nostra mente. Aperture e chiusure che possono avvicinarci o precluderci le possibilità di salvezza che Dio ci offre. Per capire il pensiero di Dio occorre imparare a pensare come Lui“Infatti io so i pensieri che medito per voi», dice il SIGNORE: «pensieri di pace e non di male, per darvi un avvenire e una speranza.” (Geremia 29:11)

 

“«Infatti i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le mie vie», dice il SIGNORE. «Come i cieli sono alti al di sopra della terra, così sono le mie vie più alte delle vostre vie, e i miei pensieri più alti dei vostri pensieri.» (Isaia 55:8-9)

 

Ma voi dite: "La via del Signore non è retta..." Ascoltate dunque, casa d'Israele! È proprio la mia via quella che non è retta? Non sono piuttosto le vie vostre quelle che non sono rette? (…)  31 Gettate via da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato; fatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo; perché dovreste morire, casa d'Israele? 32 Io infatti non provo nessun piacere per la morte di colui che muore, dice DIO, il Signore. Convertitevi dunque, e vivete! (Ezec 18:25, 31-32)

 

4) Il cuore nuovo e lo spirito nuovo, cui accennava il profeta Ezechiele, è quello di cui Gesù parla a Nicodemo, è quello della Nuova Nascita tramite lo Spirito Santo, che è accessibile a tutti quelli che veramente credono. E per quelli che credono in qs modo non ci sarà mai problema (se non quello di resistere in questo sistema di cose che si deteriora nell’attesa del secondo avvento di Gesù).

 

5) Diversamente, per quelli che continuamente si ribellano e fanno della loro condotta una offesa persistente a Dio, senza mai mettersi in discussione senza mai umiliarsi, le cose cambiano.

C’è una netta differenza tra chi veramente si è reso conto della sua via sbagliata, si è pentito e ha deciso di seguire il Signore, con chi, pur dichiarandosi credente, è rimasto come era prima.

 

“Chiunque è nato da Dio non persiste nel commettere peccato, perché il seme divino rimane in lui, e non può persistere nel peccare perché è nato da Dio.  (…) Noi sappiamo che chiunque è nato da Dio non persiste nel peccare; ma colui che nacque da Dio lo protegge, e il maligno non lo tocca.” (1Giovanni 3:9; 5:18)

 

6) Chi accoglie Dio non può non essere diverso da come era prima; non fa alcuno sforzo mentale, è proprio una necessità una tendenza una aspirazione un anelito diverso della sua vita che cambia orientamento. E’ per questo motivo che le cose di prima non gli interessano più anzi riempiendosi sempre più della “sostanza” di Dio, avverte sempre più l’estraneità l’abominio di cose che prima nemmeno notava.   Chi non cambia modo di pensare non ha veramente conosciuto il Signore. Quando uno pur avendo tutte queste possibilità come “pungoli” nella coscienza, come esigenze dell’anima, manifesta una volontaria resistenza agli inviti di Dio, allora se perdura eccessivamente può temere una chiusura della mente. Una chiusura che poi sarebbe mancanza di apertura”; infatti il Signore stanco delle continue ribellioni e offese di qualcuno, potrebbe non correggerlo più e lasciarlo libero nella sua mente caparbia ribelle e vuota secondo come dice in Romani 1:28 “Siccome non si sono curati di conoscere Dio, Dio li ha abbandonati in balìa della loro mente perversa sì che facessero ciò che è sconveniente”

 

7) Il Signore sempre ci sospinge ci invita a sollevare i ns pensieri, ma quante volte noi puntiamo i piedi!

 

“Il mio popolo persiste a sviarsi da me; lo s'invita a guardare a chi è in alto, ma nessuno di essi alza lo sguardo” (Geremia 8:5)

 

“Perché dunque questo popolo di Gerusalemme si svia di uno sviamento perenne? Essi persistono nella malafede e rifiutano di convertirsi..”

 

8) Ora ricordando quanto abbiamo detto la volta precedente sul peccato imperdonabile contro lo Spirito Santo, bisogna vedere a che punto è la caparbietà di queste persone nei confronti di Dio. Se la trasgressione ha toccato un punto di non ritorno non c’è più nulla da fare, ma non dobbiamo subito spaventarci: ci sono peccati non ancora irreversibili. Non diamo giudizi sulle anime, nemmeno le nostre: non possiamo conoscere le profondità dell’anima, solo Dio può conoscerle. In certi casi –ed è questo l’argomento il punto che ci interessa in qs scritto- vi possono essere chiusure della mente applicate da Dio come una punizione provvisoria, non eterna.

 

9) Nel caso per esempio dell’indurimento dei Giudei verso Gesù, il loro rigettarLo, la loro durezza è stata punita con una certa chiusura mentale; ma come vedremo l’impedimento sarà loro rimosso quando il Signore tornerà, a patto che almeno allora si pentano e si convertano. Vediamo cosa dice Giovanni:

 

Giovanni 12:40 - «Egli ha accecato i loro occhi e ha indurito i loro cuori, affinché non vedano con gli occhi, e non comprendano con il cuore, e non si convertano, e io non li guarisca».

 

«Giov. 12:39-40- La citazione è tratta da Is 6:9-10. Dio ha accecato gli occhi del popolo d’Israele e ha indurito i loro cuori. Ciò avvenne solamente allorché gli Israeliti ebbero chiuso gli occhi e indurito i cuori. La conseguenza del rifiuto ostinato e deliberato del Cristo da parte d’Israele causò l’impossibilità di vedere, comprendere, convertirsi e guarire.» (1)

 

« Giov. 12:38- Con l’incredulità dei Giudei si adempiva la profezia di Is 53:1. La risposta alla domanda Signore, chi ha creduto alla nostra predicazione? è: “Non molti!” Nella Scrittura, il braccio rappresenta la forza o la potenza: dunque, l’espressione il braccio del Signore indica l’infinita potenza di Dio. Il potere di Dio è rivelato solamente a coloro che credono a ciò che ha proclamato il Signore Gesù Cristo. Quindi, poiché furono pochi coloro che accettarono quanto era stato rivelato sul Messia, solamente a pochi fu rivelato il potere di Dio. 12:39 Quando il Signore Gesù si presentò al popolo d’Israele, questo lo respinse. Più e più volte offrì loro la salvezza, ma gli fu sempre risposto con un diniego. Più gli uomini rifiutavano il vangelo, più difficile diventava, per costoro, riceverlo. Quando gli uomini chiudono gli occhi alla luce, Dio impedisce loro di vederla. Dio permette che essi siano accecati da “cecità punitiva”, una cecità che costituisce il castigo divino per aver rifiutato suo Figlio. 12:40- Giovanni cita nuovamente Isaia per spiegare che il popolo, in senso generale non poteva credere perché aveva sempre rifiutato la rivelazione di Dio ed Egli lo aveva condannato alla cecità spirituale ed aveva indurito i loro cuori. Ai tempi di Gesù, come ai tempi di Isaia, gli Israeliti rifiutarono di credere; non credevano (Giov.12:37) perciò non potevano credere (v.39). » (2)

 

Vediamo nel proseguo delle Scritture (come in Romani 11:1 “..Dio ha forse ripudiato il suo popolo? No di certo!..”)  che la cecità di Israele e l’indurimento del loro cuore non è stata una condanna eterna imperdonabile, ma solo una punizione momentanea. Dio infatti è fedele agli impegni che prende, alla Parola che Lui stesso pronuncia, e la benedizione/elezione di Israele è un fatto irrevocabile:  “Per quanto concerne il vangelo, essi sono nemici per causa vostra; ma per quanto concerne l'elezione, sono amati a causa dei loro padri; 29 perché i doni e la vocazione di Dio sono irrevocabili.” (Rom. 11:28-29).

 

Romani 11:1 Dico dunque: Dio ha forse ripudiato il suo popolo? No di certo! Perché anch'io sono Israelita, della discendenza d'Abraamo, della tribù di Beniamino. 2 Dio non ha ripudiato il suo popolo, che ha preconosciuto. Non sapete ciò che la Scrittura dice a proposito di Elia? Come si rivolse a Dio contro Israele, dicendo: 3 «Signore, hanno ucciso i tuoi profeti, hanno demolito i tuoi altari, io sono rimasto solo e vogliono la mia vita»? 4 Ma che cosa gli rispose la voce divina? «Mi sono riservato settemila uomini che non hanno piegato il ginocchio davanti a Baal». Rom 11:5 Così anche al presente, c'è un residuo eletto per grazia.

 

10) Questo ci fa riflettere su due punti: da una parte la stabilità di Dio che quando afferma che ci benedice e ci ama, lo fa per sempre, a prescindere persino da noi stessi; una stabilità benefica che non cambia nel tempo. Dall’altra parte ci fa avere timore, perché alla fine quando ci sarà da giudicare, il Suo giudizio, anche quello negativo, sarà per sempre. Ecco perché adesso che ancora possiamo, adesso che siamo ancora nel “periodo della grazia”(3), dovremmo fare di tutto per avere fede in Lui.

 

11) Del resto non tutti i Giudei furono increduli; alcuni seguirono Gesù (Rom 11:5 Così anche al presente, c'è un residuo eletto per grazia) e attraverso questi Egli formò la Sua Chiesa.  La Chiesa cristiana dunque iniziò da un piccolissimo rimanente giudaico. Questi, siccome ebbero fede nel Cristo, non sono stati “induriti” e “resi ciechi” come gli altri, ma al contrario sono stati istruiti prima da Gesù e poi dalla presenza dello Spirito Santo. Questo rimanente giudaico, cioè gli apostoli i discepoli  i primi “cristiani”, iniziarono a fare quello che avrebbero dovuto fare tutti gli Israeliti, cioè evangelizzarono, diffusero ovunque la Parola di Dio e gli insegnamenti sulle profezie bibliche che riguardano la fine dei tempi. Cosa che anche oggi la Chiesa di Gesù sta facendo.

 

12) Quindi riassumendo, la resistenza caparbia dei Giudei contro Gesù non impedì a Dio di manifestare il Suo amore, nonostante la punizione alla maggior parte di Israele. Un amore che si manifesta in due forme:

a) Dio darà ancora, agli Israeliti che non Gli credettero, la possibilità di convertirsi e di essere di nuovo “il popolo eletto”. Questo accadrà nel secondo avvento di Gesù Cristo. In quel momento verrà tolta la loro cecità-punzione e potranno riconoscere che Gesù è il Messia. Essi saranno allora accolti nel periodo del millennio, in cui rivestiranno un ruolo importante.

b) L’amore di Dio che doveva fluire da Israele verso tutti i popoli, si realizza lo stesso tramite l’inserimento nel “popolo di Dio” dei pagani non-giudei che si sono convertiti (tra i quali siamo anche noi), i quali dovranno essere come luce, come il sale della terra:

Matteo 5:13«Voi siete il sale della terra; ma, se il sale diventa insipido, con che lo si salerà? Non è più buono a nulla se non a essere gettato via e calpestato dagli uomini. 14 Voi siete la luce del mondo. Una città posta sopra un monte non può rimanere nascosta, 15 e non si accende una lampada per metterla sotto un recipiente; anzi la si mette sul candeliere ed essa fa luce a tutti quelli che sono in casa. 16 Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli.»

c) Vi è stata per così dire una specie di sostituzione: il popolo eletto si intestardì e Dio mostra la Sua potenza suscitando un altro popolo non-giudeo che non era niente: Rom. 9:25 «"Io chiamerò mio popolo quello che non era mio popolo e "amata" quella che non era amata; In quest'annunzio, Paolo scorge la formula del principio di libertà sovrana secondo il quale Dio procede nel chiamare i pagani a salvezza. Che altro è questo, infatti, se non un chiamare ad essere suo popolo coloro che prima, egli avea considerati come estranei a tale privilegio? Allargando alquanto l'applicazione dell'annunzio profetico, egli scorge qui una profezia se non diretta, per lo meno implicita, della vocazione dei popoli pagani. Rom. 9:26 “ed avverrà che nel luogo ov'era loro stato detto: "Voi non siete mio popolo", quivi saran chiamati figliuoli dell'Iddio vivente". L'espressione indeterminata nel luogo dove... quivi... viene a significare, per Paolo: In ogni luogo della terra ove abita un popolo che prima era escluso dalla rivelazione della grazia, quivi risuonerà l'invito della misericordia.» (4)

d) La differenza è che chiunque ha creduto in Cristo (fino al tempo che precede il Suo ritorno e tra essi vi possono essere anche Giudei convertiti) sarà rapito come parte della Chiesa; mentre gli Israeliti che ancora non credono in Cristo, non facendo parte della Chiesa di Gesù, non saranno rapiti, ma, pentendosi successivamente e riconoscendoLo come Messia alla Sua venuta, potranno essere risparmiati dal “giudizio delle nazioni” e vivere nel millennio: «[dopo il ritorno di Gesù] Le persone che già abitavano la terra, quelle che il Signore avrà risparmiato dal giudizio delle nazioni, saranno persone “normali”, esseri viventi che dovranno passare ancora attraverso la morte, in attesa della seconda resurrezione, quella che avverrà nel giudizio universale alla fine dei tempi. Essi in assenza di Satana godranno di uno stato di benessere particolare e di una longevità notevole; tuttavia saranno molto diversi dai santi scesi assieme a Cristo.» (5)

 

13) Vi sono altri esempi nella Bibbia di “indurimento punitivo” da parte di Dio verso gli uomini:

 

a) Esodo 9:12 Ma il SIGNORE indurì il cuore del faraone e questi non diede ascolto a Mosè e ad Aaronne, come il SIGNORE aveva detto a Mosè.

 

b) Romani 1:24 Per questo Dio li ha abbandonati all'impurità, secondo i desideri dei loro cuori, in modo da disonorare fra di loro i loro corpi; 25 essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen. 26 Perciò Dio li ha abbandonati a passioni infami: infatti le loro donne hanno cambiato l'uso naturale in quello che è contro natura; 27 similmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono infiammati nella loro libidine gli uni per gli altri commettendo uomini con uomini atti infami, ricevendo in loro stessi la meritata ricompensa del proprio traviamento. 28 Siccome non si sono curati di conoscere Dio, Dio li ha abbandonati in balìa della loro mente perversa sì che facessero ciò che è sconveniente;

 

c) 2Tessalonicesi 2:8 E allora sarà manifestato l'empio, che il Signore Gesù distruggerà con il soffio della sua bocca, e annienterà con l'apparizione della sua venuta. 9 La venuta di quell'empio avrà luogo, per l'azione efficace di Satana, con ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi, 10 con ogni tipo d'inganno e d'iniquità a danno di quelli che periscono perché non hanno aperto il cuore all'amore della verità per essere salvati. 11 Perciò Dio manda loro una potenza d'errore perché credano alla menzogna; 12 affinché tutti quelli che non hanno creduto alla verità ma si sono compiaciuti nell'iniquità, siano giudicati.

 

Sono tre punti importanti ma che qui non approfondiremo per non andare troppo fuori dall’argomento iniziale. Gli esempi per ora ci servono solo per avvicinarci ad una risposta, anche se non completa, alla domanda inziale: “potrebbero alcune persone non convertirsi perché Dio stesso lo impedisce?”

E come si vede in questo accenno che abbiamo dato la risposta è si, ma con ampi margini di riflessione e spiegazione perché ci sarebbe ancora molto da dire e da comprendere.

 

14) Si può infine ipotizzare che l'eventuale l’azione “punitiva” di Dio dipenda principalmente dalla nostra responsabilità; infatti solo per sfiorare un altro punto difficile, Dio aveva “preconosciuto” il Suo popolo, per questo profetizzò su di Lui: (Rom 11:2 Dio non ha ripudiato il suo popolo, che ha preconosciuto) (6). "Preconosciuto" significa che aveva visto in anticipo lo svolgersi dei fatti terreni, come se da un tempo diverso (Dio è nell'eternità) l'Eterno abbia conosciuto-visto il libero comportamento dell'uomo dall'inizio alla fine, e su quello si sia inserito plasmando i fatti in modo da realizzare comunque il Suo piano di salvezza per salvaguardare la vita di chi Gli ha creduto. Dio infatti ha creato anche il tempo terreno. Ma per approfondire questi concetti c'è bisogno di un capitolo a parte (6).

 

15) Nell’ipotesi che quanto detto fino a qui sia corretto, potrebbe sorgere un’altra domanda difficile: possiamo capire noi semplici credenti chi è che è stato da Dio escluso (momentaneamente o per sempre) dalla possibilità di convertirsi? Potremmo discernere a chi il Signore non vuole per ora rivelarsi? Ed eventualmente, come dovremmo comportarci con queste persone?

(continua)

 

 

 

 

 

 

NOTE

 

(1) Tratto dal “Commentario Biblico del Discepolo” di William MacDonald.

 

(2) Tratto dal commentario “Investigare le Scritture” – Vang. di Giovanni di E.A. Blum

 

(3) «Il “periodo di grazia” iniziato con la predicazione di Gesù, è la possibilità attuale, fino al rapimento della Chiesa, che Dio concede a tutti gli uomini di ravvedersi e convertirsi per i meriti di Gesù Cristo e per mezzo dello Spirito Santo sparso abbondantemente sulla terra.» (Tratto dal nostro  “IL PERIODO DI GRAZIA PRIMA DEL RAPIMENTO DELLA CHIESA”)

 

(4) Epistola di S. Paolo ai Romani con commento e riflessioni del Prof. Enrico Bosio, D. D.

Seconda edizione riveduta ed ampliata dall'autore - Torre Pellice, Libreria Editrice Claudiana, 1930 – da laparola.net

 

(5) Tratto dalla ns pagina: IL GOVERNO DEL MILLENNIO

 

(6) Sul concetto di predestinazione, doppia predestinazione, preconoscenza, si dividono diverse chiese; per chi vuole approfondire proponiamo il nostro dossier: IL TEMPO TERRENO E IL TEMPO DI DIO.

 

 

 

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